Sos per l’autotrasporto in Friuli, preso d’assalto dalla concorrenza sleale straniera

Friuli“Cabotaggio  e controlli”, ovvero, tradotto in parole più chiare, camion che dai vicini Paesi dell’Est invadono il Friuli  Venezia Giulia senza che nessuno verifichi se quei mezzi sono sicuri, se al volante ci sono dei professionisti, se quel trasporto è regolare… E poi “Il contratto di lavoro dell’autotrasporto: il distacco e la somministrazione”. Che tradotto vuol dire moltissimi camionisti della regione licenziati per “fare posto” ad altrettanti “colleghi” dell’Est, assunti oltre frontiera con stipendi da fame da aziende italiane che, in questo modo, svuotano le casse del sistema previdenziale italiano. Contribuendo a potenziare quella che da tempo il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè denuncia essere una vera e propria bomba a orologeria, pronta a esplodere col rischio di spazzare via le  pensioni. Sono questi i temi più caldi al centro dell’incontro organizzato dai responsabili della Fai Conftrasporto del Friuli Venezia Giulia per sabato 22 novembre a Villa Manin, a Passariano,  incontro al quale interverranno, tra gli altri, anche Maria Grazia Santoro, assessore regionale alla Mobilità, Michele Morelli, comandante del compartimento della Polizia stradale del Friuli Venezia Giulia, e Isabella  De Monte, componente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo.  Un convegno il cui titolo, “Autotrasporto Sos” fotografa alla perfezione la situazione del settore in una delle regioni pù colpite dalla concorrenza sleale straniera. Il modulo di iscrizione è disponibile sul ì sito www.faifriuli.it

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