Chi e perché vuole rischiare di far aumentare incidenti e vittime sulle strade?

I morti sulle strade sono diminuiti. Perché farli aumentare? A rivolgere questa domanda (al Governo, alle rappresentanze sociali, all’opinione pubblica…) sono i rappresentanti di Conftrasporto, Casartigiani e Confartigianato trasporto che sull’edizione del quotidiano Il Giornale di mercoledì 12 novembre hanno deciso di pubblicare un’intera pagina per sottolineare i risultati, più che positivi, realizzati in materia di sicurezza su strade e autostrade con l’entrata in vigore della legge sui costi minimi per la sicurezza dei trasporti e, soprattutto, per denunciare come l’aver ridotto sensibilmente il numero di incidenti, feriti e morti possa essere ora vanificato dall’incapacità del governo di tutelare  la sicurezza di milioni di  utenti della strada, pur con  norme compatibili con la giurisprudenza comunitaria. Alcuni dati? Se nel 2013 rispetto al 2012 il numero delle autovetture coinvolte in incidenti stradali si è ridotto del 2,6 per cento, per  gli incidenti che hanno visto coinvolti autocarri e motrici la riduzione è stata invece ben superiore, con un calo del 5,7 per cento e in autostrada il raffronto con il 2010  evidenzia  addirittura come il calo di incidenti con mezzi pesanti coinvolti sia stato del 25,3 per cento.  Oltre un incidente ogni quattro in meno. Esattamente nel 2010 in Italia sono entrati in vigore i costi minimi della sicurezza che ora il Governo intende modificare, sottolineano i rappresentanti delle tre federazioni che si domandano: una pura coincidenza?

10 risposte a “Chi e perché vuole rischiare di far aumentare incidenti e vittime sulle strade?

  1. Ho visto la pagina sul Giornale, decisamente d’impatto nella sua veste grafica (si dice così?) ma soprattutto nei numeri che le tre federazioni hanno citato. la domanda che mi pongo io è: perché per leggere simili notizie che dovrebbero essere sulle prime pagine dei giornali, devo andare a leggere una pagina suppongo pubblicitaria e dunque pagata dalle Casartigiani, Confartigianato e Conftrasporto? Ormai per raccontare alla gente le cose che interessano alla gente occorre pagare i giornali perché altrimenti ci raccontano altre cose molto più importanti (magari del cagnolino della compagna di Berlusconi che ha i vermi – il cagnolino, non la compagna e nemmeno Berlusconi…, oppure che il pupo di Belem ha fatto la pupù più chiara del solito…)!!! Ps: io ho acquistato solo Il Giornale (dopo aver visto il vostro articolo) e non altre testate: la pagina è uscita anche altrove?

  2. Mi sono perso la pagina non potete, per quelli interessati, metterla da qualche parte e pubblicare il link per raggiungerla?
    Grazie

  3. Per la verità, il mio presidente è un signore e tace, ma per le pagine pubblicitarie, tutte, il costo è sempre stato sostenuto da una sola federazione. Indovinate chi è?

  4. L’ho pubblicata ieri sulla pagina facebook di Fai Friuli Venezia Giulia.
    https://www.facebook.com/1434719393417900/photos/a.1457393484483824.1073741828.1434719393417900/1580319748857863/?type=1&theater
    Stefano purtroppo concordo con te, pensa che nella nostra regione non è stato scritto nemmeno un trafiletto sugli incontri istituzionali che abbiamo tenuto con il Ministro Lupi. Dopo circa un mese le testate locali mi hanno telefonato dicendomi che avevano un’offerta speciale per un articolo redazionale! Gli ho risposto fermamente che degli articoli a gettone non ce ne facciamo niente, e se non vorrano darci spazio pazienza, useremo altri mezzi d’informazione! E’ comunque deprimente.

  5. Vorrei dire al signor Giachino che è troppo comodo prendersi i meriti (se uno li ha è giusto che se li prenda) ma gli ricordo che la Corte europea ha bocciato molte parti delle norme che lui ha voluto introdurre sull’articolo 83 bis. O forse, a voler essere generoso meglio dire che non è stato in grado di opporsi a chi gli chiedeva disposizioni che sarebbero state a rischio bocciatura. Quindi la Corte europea insieme alle norme ha bocciato lui come legislatore…

  6. Sappiamo bene tutti, chi e perché vuole rischiare di far aumentare incidenti e vittime sulle strade. Sono gli stessi responsabili dei 1000 morti a Rana Plaza, dei 300 ad Ali Textile, dei suicidi alla Foxconn, della Union Carbaide, ma anche a casa nostra tra le fabbriche cinesi a Prato. Sono gli stessi che ci sfrecciano davanti con le super car e non ci pagano le fatture. Sono gli stessi che non battono ciglio quando comprano un paio di scarpe da 1000 euro ma se gli chiedi un centesimo in più al chilometro ti rispondono che sei un ladro e che no, proprio non possono dartelo quel centesimo. Sono quelli che licenziano la colf perché ha fregato un paio di mutande e poi si vantano con gli amici di aver evaso 100mila euro di imposte. Non concederanno mai l’articolo 83 bis e la battaglia non può giocarsi solo in Italia.

  7. Caro Vincenzo, di chi vuole siano i meriti. La legge in Parlamento, alla Camera e al Senato l’ho portata io, non altri. Non so che lavoro fai però Le vorrei far notare che la Corte non ha bocciato i principi ispiratori, ha bocciato sicuramente la delibera dell’Osservatorio.
    In ogni caso per difendere i trasportatori la maggioranza del Parlamento nel 2008 e nel 2010 ha votato quelle norme che puntavano sulla legalità e sulla sicurezza. Rilegga la legge 127 e pensi che un sottosegretario determinato, appoggiato dalla maggioranza, tra cui anche gli onorevoli Girlanda e Lupi, ha fatto votare quelle norme, nonostante il parere dell’Antitrust. Gli attacchi pesanti di Confindustria me li son presi io, non altri. Speravo che almeno i trasportatori, a partire dai miei amici torinesi, apprezzassero.
    L’on. Meta (PD) alla Camera, molto onestamente, mi disse ” caro Giachino sappiamo che gli autotrasportatori le stanno molto a cuore”.
    Buon lavoro.
    Bartolomeo Giachino

  8. Caro Giachino, lei dice delle cose che non sono riscontrabili nella realtà. La Corte ha bocciato i costi minimi (questo dice il ministro e la committenza). Lei sostiene che siano state bocciate solo le delibere dell’osservatorio sbagliate che lei guidava, ma il suo partito, nei suoi massimi livelli(mi scuserà se le dico che lei ha un ruolo ma non certo il peso di un capogruppo come Brunetta o Romani) non ha aperto bocca. Allora a chi dobbiamo credere? Se questi signori tacciono è perché sono d’accordo con la committenza o no???

  9. “Il Consiglio Nazionale Forense, in violazione dell’art. 101 del TFUE, ha posto in essere un’intesa, unica e continuata, restrittiva della concorrenza, consistente nell’adozione di due decisioni volte a limitare l’autonomia dei professionisti rispetto alla determinazione del proprio comportamento economico sul mercato, stigmatizzando quale illecito disciplinare la richiesta di compensi inferiori ai minimi tariffari e limitando l’utilizzo di un canale promozionale e informativo attraverso il quale si veicola anche la convenienza economica della prestazione professionale” Per questo si sono beccati 1milione di euro di multa ma i minimi tariffari non sono stati bocciati dalla mitica Corte. e qui si parla di tariffe minime e non di COSTI.

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