La barca fantasma che potrebbe salvare Venezia da onde e inquinamento

FOTO NO ONDEL’hanno già ribattezzata “la barca fantasma”. Perché pur navigando a motore emette un rumore appena più avvertibile di quello di una barca a vela, un leggero ronzio provocato dal propulsore elettrico installato a bordo e capace di spingerla a una velocità di 5 nodi con un’autonomia di 2 ore (nel prototipo, ma moltiplicabile almeno del doppio aumentando, con l’eventuale messa in produzione, la potenza delle batterie al litio). Ma anche perché è capace di lasciare una traccia del suo passaggio minore rispetto a uno scafo della stessa lunghezza e dello stesso peso, grazie a un segreto nella carena che consente di schiacciare l’onda.

Ragion per cui potrebbe candidarsi come possibile soluzione ai problemi di Venezia, dove il moto ondoso causato dal continuo passaggio di barche a motore sta innescando un dissesto sulle fondazioni degli edifici, danneggiando contemporaneamente anche la delicata morfologia della laguna, e dove l’inquinamento acustico ha reso praticamente inabitabili alcune case prospicienti i canali di attraversamento del centro storico, mentre quello atmosferico è sempre più aggravato dal fatto che i motori delle barche sono per lo più a due tempi e quindi particolarmente inquinanti. Ma la barca fantasma, uno scafo di 9 metri di lunghezza ideato per il trasporto sia privato sia pubblico, ideale per specchi d’acqua salata e dolce da tutelare ma anche per diventare un tender con cui raggiungere, in crociera, spiagge inaccessibili ai motori tradizionali, potrà entrare davvero in produzione? Una risposta potrebbe già arrivare entro la fine dell’anno quando sarà effettuato il test definitivo dopo quello avvenuto, in gran segreto, sulle acque del lago d’Iseo, fra le province di Bergamo e Brescia. Un esperimento “fantasma” esattamente come la barca progettata da un moderno Archimede rimasto, per ora, anch’egli sconosciuto. Per proseguire la lettura cliccate qui.

4 risposte a “La barca fantasma che potrebbe salvare Venezia da onde e inquinamento

  1. Se davvero i nuovi test dovessero confermare i risultati di cui parlate il ministero dell’Ambiente e quello dei Trasporti non dovrebbero immediatamente convocare questi signori (a proposito, chi sono? perché restare anonimi?) per sviluppare in simile progetto? E non solo per Venezia. Pensiamo a quanto inquinano certe carrette naviganti che si incrociano sui laghi della Lombardia…

  2. Perchè barca fantasma? Perchè tutto questo mistero? Cos’ha da nascondere chi ha realizzato quel prototipo? Sento puzza di bruciato…

  3. La puzza di bruciato non proviene per caso dalla sua testa? Provi a passarsi una mano tra i capelli…. Cosa c’è di strano nel fatto che chi ha avuto un’idea destinata a rivoluzionare la nautica se è tutto vero quanto scritto! abbia il timore che qualcuno gli “rubi” l’idea e voglia fare tutti i sacrosanti esperimenti lontano da scopiazzatori e ladri di brevetti?

  4. Avete mai visto quelle macchine “camuffate” che solitamente sfrecciano sulla Milano – Aosta? Sono prototipi di nuove vetture, rese irriconoscibili da finte carrozzerie applicate proprio per nascondere il nuovo progetto. Perché a nessuno piace che gli vengano rubate le idee e , quindi, finché non è pronto per andare in produzione, col cavolo che mette in vetrina la propria idea. Che più è rivoluzionaria, più vale. Se questo accade per un nuovo modello di auto perché non dovrebbe valere per uno scafo? Quelli come Stefano prima di parlare o scrivere dovrebbero sempre contare fino a 1000…

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