Camionisti sfruttati e ricattati. Il giornale della Cisl racconta il caporalato legalizzato

Camion degli altri“Ci hanno raccontato diverse situazioni di sfruttamento, ma spesso non hanno avuto il coraggio di denunciarle. Ci siamo sentiti dire: Avete visto cos’è successo ai colleghi che hanno parlato? Sono stati sbattuti fuori. È meglio continuare in silenzio, guadagnare qualcosa meno mantenendo il posto di lavoro. A parlare è Emmanuele Monti, della Fit-Cisl di Mantova, il nostro Virgilio nel viaggio alla scoperta delle ombre che oscurano l’autotrasporto italiano…”.  Inizia così l’inchiesta intitolata “I camion degli altri” pubblicata sull’edizione del 21 ottobre di Conquiste del lavoro, il quotidiano della Cisl diretto da Raffaele Bonanni, per denunciare “Il lato oscuro dell’autotrasporto italiano, dove sfruttamento e dumping sociale la fanno da padroni”, per raccontare come “dal 2009 quasi 16mila aziende hanno chiuso i battenti, lasciando il settore in mano ad agenzie di intermediazione di manodopera straniera che attuano un vero e proprio caporalato legalizzato”. Un’inchiesta firmata da Lorenzo Pirovano, autore già famoso nel mondo degli autotrasportatori , nonostante i soli 22 anni d’età,  per aver vinto il Premio Morrione 2014 proprio raccontando l’altra faccia della medaglia del mondo dell’autotrasporto, fatta di stipendi ridotti anche di un terzo per  poter continuare a lavorare, di accordi presi col datore di lavoro che non prevedono alcun diritto in caso di malattia, nessuna possibilità di osare andare in ferie anche solo pochi giorni. Una situazione più volte raccontata in passato da diverse associazioni di categoria, e sulla quale ora anche la Cisl ha deciso di puntare i riflettori denunciando una realtà sulla quale nessuno, a cominciare dal Governo, può più far finta di nulla, chiudendo gli occhi per non vedere ciò che ogni giorno invece  migliaia di persone vedono perfettamente sulle strade e autostrade di tutta Italia.

10 risposte a “Camionisti sfruttati e ricattati. Il giornale della Cisl racconta il caporalato legalizzato

  1. Questo è il futuro che ci aspetta “tutti” se governanti inetti, associazioni divise e trasportatori complici non torneranno ognuno a fare il proprio mestiere con responsabilità e nella legalità.
    E non pensino le aziende (trasportatori, logistici e committenti), che ora guadagnano sfruttando queste situazioni, di salvarsi in quanto, se non viene ristabilita la legalità, la cosa si estenderà a tutti i settori e ne subiranno le conseguenze per il declino inesorabile della nazione.

  2. Ha dimenticato sindacati negligenti, la prima forza assoluta che avrebbe dovuto sollevare il problema.
    I trasportatori, quelli italiani, quelli orgogliosi della loro italianità, quelli che guardano in faccia un dipendente e ci vedono una famiglia … quei trasportatori hanno denunciato la cosa anziché approfittarne in silenzio per tagliare i propri costi come altri colleghi meno italiani, meno orgogliosi …

  3. Io faccio il camionista da 20 anni e mai come ora ho visto il settore cosi in basso io personalmente telefonando ad aziende italiane mi rispondono non assumiamo italiani oggi lavoro anche io in condizioni disumane ma denunci e non ti tutela nessuno, rimani solo e senza lavoro. La polizia al posto di far controlli su strada che li vada a fare in aziende poi non credo che nessun autista abbia voglia di fare 18 ore di guida al giorno invernali che si facessero alle aziende xke sono loro che devono vigilare le ore di guida degli autisti invece in Italia le leggi sono contro gli autisti.

  4. Accidenti, dopo anni che queste porcherie avvengono sotto gli occhi di tutti, dopo che esponenti di associazioni hanno denunciato in tutti i modi quanto stava accadendo, anche i signori sindacalisti se ne accorgono? Forse dopo aver perso migliaia di tessere stanno preoccupandosi dei problemi dei lavoratori (o magari del pericolo di perdere, senza più associati, il loro posto di lavoro)? Sapete cosa vi dico? Che il sindacato ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita del nostro Paese ma da decenni, ormai, è un gigantesco parassita e nulla più.

  5. Concordo pienamente con Pieropositivo, i sindacalisti degli ultimi anni hanno solo perseguito i loro interessi, cioè quello di mantenere le loro posizioni di privilegio,(l’articolo 18 per un dipendente del sindacato non vale, e la pensione se la rivalutano l’ultimo anno di dieci volte),chiedendo solo aumenti mentre intanto gli stranieri ci portavano via il lavoro. Hanno difeso i lazzaroni a scapito dei lavoratori, adesso che le aziende sono demolite scoprono quello che le associazioni da anni gli avevano preannunciato. Il risultato è che adesso per mantenere i fondi previdenziali dove siedono numerosi, beccandosi i gettoni di presenza, si sono inventati anche la storia del Tfr in busta, così attingeranno i risparmi dei lavoratori che queste cose le ignorano. A casa tutti, Bonanni per primo!

  6. Si svegliano ma ormai è troppo tardi. Quando nei rinnovi del contratto questo aspetto è stato posto con determinazione e solo da qualche federazione come hanno reagito i sindacati dei lavoratori? Se non ricordo male fregandosene. Oggi pretenderebbero che le imprese, soprattutto quelle che operano nei mercati internazionali perdano competitività per l’alto costo del lavoro? È ovvio che potendolo fare, in quanto consentito da disposizioni comunitarie, si adeguano.

  7. Ci sono voluti parecchi anni perché la CISL si accorgesse di tutto questo..sindacalisti da strapazzo, hanno rovinato l’Italia e non dato retta agli imprenditori dell’autotrasporto che invece da sempre denunciamo questa deriva!! Abbiamo tentato in tutti i modi di farci sentire, proprio perchè non voglio essere bagarini..io coi miei dipendenti ci vado a cena fuori e conosco i loro problemi e delle loro famiglie, i sindacati invece si sono travestiti da paladini della giustizia ma hanno solo pensato ai fatti loro e dei loro amici!!!
    Scusate lo sfogo, ma non ne possiamo più…

  8. Sicuramente forse adesso qualcosa si inizia a muovere ma sono anni che le aziende di trasporto denunciano il fatto di non farcela più perché i costi superano gli incassi, tutto parte alla radice di un’economia malata di una globalizzazione impari. Noi operatori del trasporto italiano ci troviamo a combattere con tutti, a partire dalla committente che specula su di noi. Inoltre costi esagerati gasolio autostrade officine ecc ecc ,ci troviamo a combattere con una concorrenza straniera che ha la meta dei nostri costi, tutto lì. Sinceramente poi si ripercuote su tutta la filiera fino ad arrivare ai nostri dipendenti che si trovano a perdere il posto di lavoro perché le ditte chiudono oppure devono lavorare con delinquenti del settore che li sfrutteranno fino alla morte. Concludo dicendo che in Italia manca un governo vero e un sindacato altrettanto vero abbiamo un’Italia di soli interessi e imbrogli… è proprio uno schifo assoluto!

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