L’autotrasporto italiano per ripartire in Europa ha bisogno di regole uguali per tutti

Scegliere una strada comune, da percorrere insieme per affrontare le grandi sfide che attendono il mercato del trasporto su strada e della logistica. È questo l’obiettivo dell’incontro organizzato a Fiuggi il 17 e il 18 ottobre dai responsabili del Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori, rimesso in moto dal Governo con la legge di Stabilità 2014 che ha aumentato le sue competenze in materia di controllo dei requisiti richiesti alle imprese di autotrasporto per esercitare la professione e di verifica della loro attività economica, oltre che del rispetto degli obblighi contributivi e fiscali. Un incontro (che si colloca in un momento delicato come quello che stanno vivendo le imprese di autotrasporto,  direttamente connesse con il sistema produttivo del Paese) particolarmente utile al nuovo presidente del Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori, indicato dal ministro ai Trasporti Maurizio Lupi, per una prima full immersion nel mare di problemi da affrontare e per porre le basi del faticoso lavoro che l’attende, insieme ai componenti del Comitato. Un lavoro orientato in particolare a tutelare gli utenti, che avranno così la certezza d’instaurare un rapporto con un’impresa regolare, evitando così che scatti il principio della responsabilità condivisa applicato ai committenti che ricorrono a imprese non regolari. Ma l’incontro di Fiuggi ha rappresentato, per gli “Stati generali dell’autotrasporto” anche l’occasione per esprimere una prima valutazione sulla legge di Stabilità che ha destinato, stando alle comunicazioni rese note, 250 milioni di euro per il settore. Una decisione che, se confermata, dimostrerebbe come il Governo ritenga strategico il settore del trasporto e della logistica. E questo, al di là dell’entità delle risorse che vengono ridotte rispetto alle esigenze, assume una sua importanza. Nella suddivisione delle provvidenze occorrerà tener conto delle diverse specificità presenti nel mondo dell’autotrasporto, dove convivono imprese artigiane e strutturate, e delle compatibilità comunitarie. Ciò che conta è però che si avvii un percorso di crescita necessario per competere nel  mercato europeo, crescita che non richiede solo risorse ma anche normative omogenee a livello europeo, indispensabili per poter competere, e decisioni del Governo che non vanifichino quanto finanziato con la legge di Stabilità, per esempio tagliando il rimborso sulle accise sul gasolio. Il principio dei vasi comunicanti non può essere condiviso…

Paolo Uggé

Una risposta a “L’autotrasporto italiano per ripartire in Europa ha bisogno di regole uguali per tutti

  1. Per avere normative omogenee a livello europeo occorre agire sul processo decisionale comunitario. e questa è un’arte,un’arte e un affare da oltre un miliardo di euro l’anno. mi riferisco all’esercito dei lobbisti, stimato in circa trentamila persone, il cui mestiere è quello di condizionare gli europarlamentari. Bruxelles, dopo Washington, è la seconda città più lobbizzata del mondo. se poi pensiamo al fenomeno del “revolving door” (porta girevole, che conosciamo bene anche in Italia) dove ex ambasciatori, ex direttori generali o capi unità della commissione, passano dalle alte sfere della Commissione alla lobby possiamo facilmente immaginare quanto difficile sarà la nostra battaglia. anche in considerazione del fatto che un lobbista costa circa mille euro all’ora.

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