Sciopero dei Tir? Una messinscena tragicomica. Parola di Assologistica

“Una tragicomica messinscena in un momento critico per l’intero sistema”. Con queste parole Carlo Mearelli, presidente di Assologistica, l’associazione italiana imprese di logistica, magazzini generali e frigoriferi, terminal operators portuali interportuali e aeroportuali, ha commentato il possibile fermo nazionale dell’autotrasporto merci che il settore potrebbe essere costretto a mettere in atto a inizio dicembre, come ipotizzato nei giorni scorsi dal presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, intervenuto alla fiera Truck Emotion di Monza. E proprio contro Paolo Uggè si è scagliato Carlo Mearelli, accusandolo di aver fatto “l’ennesima sortita di ricatto sistematico puntualmente in prossimità dei periodi di picco lavorativo. Lasciatelo scioperare: vediamo chi lo segue e per quanto tempo”, ha aggiunto Carlo Mearelli, secondo il quale Paolo Uggè “anzichè riflettere sugli errori commessi a danno delle imprese di trasporto in Italia, trascinandole financo nel ridicolo di fronte alla Corte di giustizia europea,”, si sarebbe comportato da “capopopolo datato, che determina un sindacato stanco, ripetitivo e che non ha nulla da dire al mercato dinamico. Le imprese non cadranno nella sua falsa liturgia”, ha concluso il presidente di Assologistica, invitando il Governo “a decidere da quale parte stare”.

25 risposte a “Sciopero dei Tir? Una messinscena tragicomica. Parola di Assologistica

  1. Messinscena tragicomica? Vada a dirlo alle migliaia di imprese di autotrasporto che non riescono più ad arrivare a fine mese (e questo da diversi mesi). Mio nonno mi diceva sempre che prima di parlare occorrerebbe contare fino a 10. lei conti almeno fino a diecimila prima di fare simili affermazioni!

  2. Carlo Mearelli è un imprenditore che sicuramente sostiene il costo del gasolio, del personale, delle Autostrade e quindi sa di cosa parla. Oppure per guadagnare utilizza magari romeni, o altri nostri concorrenti che provengono da paesi esteri?

  3. Ho letto le dichiarazioni del presidente di Assologistica che deve avere il gran dono di interpretare il pensiero altrui. Ero presente a Monza ed il presidente Fai a precisa domanda del moderatore se fossimo in presenza di una dichiarazione di fermo, il presidente Uggè ha risposto che non esiste una decisione di tale portata. La fase attuale è quella dell’informazione della categoria e l’ascolto dei loro pareri che saranno portati al vaglio degli organismi delle federazioni ai quali spettano le decisioni finali. Escludere che vi sia il ricorso al fermo sarebbe anche questa una previsione. Io credo che la proclamazione vi sarà ma occorre attendere e non lanciarsi in dichiarazioni che non fanno certo onore a chi le rilascia.

  4. Sono assolutamente lieto di questa presa di posizione di Assologistica e del suo presidente. Non ho dubbio alcuno sulle potenzialità di un fermo guidato (non deciso, o fatto, ma guidato) da Conftrasporto e Confartigianato Trasporti, due sigle che chiaramente rappresentano i “camionari” (e non i logistici). Alla fine sarà ben chiaro per tutti chi ha peso nell’economia reale del paese e chi no: se i trasportatori (che, quando si fermano, fermano i camion) o i logistici (che, quando si fermano, smettono di rispondere al telefono).
    Solo un chiarimento per il sig. Mearelli: si parla di fermo, non di sciopero.

  5. Forse il presidente di questa associazione ha paura di dover rinunciare a guadagnare sui trasporti perché se l’autotrasporto si ferma gli automezzi in Italia non circoleranno.

  6. Questo giovane virgulto di Mearelli si permette di parlare di tragicommedia perché un presidente di una federazione sta confrontandosi con la categoria? Parla di ricatto forse perché questa è una delle abitudini di certe aziende che dicono ai trasportatori o mi consegni la merce entro l’ora che ti impongo o non ti pago; oppure o prendi quanto ti offro o utilizzo uno straniero. Secondo me si chiama ricatto anche questo modo di fare.

  7. Forse il disattento presidente di Assologistica non ha letto le dichiarazioni del presidente Uggè e quel che è inaccettabile è che rilascia affermazioni senza documentarsi. Un modo di fare che lo qualifica sufficientemente.

  8. Mearelli deve essere proprio pieno di sé tanto da convincersi che il suo pensiero sia la verità. Nelle sue dichiarazioni vi sono tante inesattezze che lo dimostrano. Innanzitutto la questione dei costi minimi deriva da richieste portate avanti dalle federazioni dell’artigianato. Su questa loro esigenza venne raggiunto un accordo all’interno dell’ Unatras e bisogna dare atto a Uggè di aver portato avanti e essersi battuto per una linea che non era proprio la Sua. Se Mearelli che forse non legge, o se legge ha problemi di comprensione, avesse seguito le diverse dichiarazioni che in merito sono state rilasciate, non incorrerebbe in simile errori. Mearelli visto che ricorda il ruolo che ha ricoperto Uggè dovrebbe ricordare chi portò avanti la legge 32/05 che guarda caso la stessa Corte di giustizia indica come una legge in linea con i principi europei. Forse però ciò che induce in errore il Mearelli è altro…..

  9. Ma il Mearelli furioso ha paura che ancora una volta l’autotrasporto riesca ad ottenere i risultati che si prefigge? Certo a lui costerebbe.

  10. Strano che il Mearelli non spenda una parola a difesa dell’autotrasporto per le scelte che il governo sta facendo contro le imprese. Gasolio, costo del personale, delle Autostrade, Sistri, etc. Mi pare che uno dei pochi che si sta dando da fare per sostenere anche con documenti e studi di quelle che possono essere le conseguenze di certe scelte sia proprio il solito Uggè. Non vorrei che vi sia in qualcuno l’invidia che solitamente appartiene ai mediocri che non fanno nulla ma criticano quelli che invece operano.

  11. Ma non avete notato che la presa di posizione di Mearelli è stata subito pubblicata sul sito della Fita/Cna. Che bell’esempio di solidarietà! Ma mi sorge una domanda, non è che con la presidente attuale la Fita aderisca, dopo Trasporto unito, alla Confetra. Mi pare che anziché preoccuparsi dei rischi che corriamo questa presidente passi il tempo a fare denunce a propri colleghi e alimenti solo polemiche sui siti. Non ho letto una dichiarazione che si occupi dei rischi che corriamo.

  12. Da che pulpito…mi viene in mente quella parola che inizia per C e finisce per ooperativa! Mi viene in mente la parola LOGISTICA che dovrebbe significare un qualcosa che funziona ma che invece indica ore di sosta. Mi verrà in mente altro? Il resto già è stato detto nei commenti precedenti. C’è chi vuole il bene del paese e chi quello della propria tasca.

  13. Il problema è che qui tutti parlano ma noi imprese non ce la facciamo più. Ma questi che litigano e si attaccano sono imprenditori come noi o politici?? Oggi è sotto gli occhi di tutti che l’autotrasporto è al collasso, cosa aspettiamo a farci ascoltare dalle istituzioni e dalla politica?? Vediamo cosa otteniamo e casomai si va al fermo uniti e compatti!!!

  14. Io credo che nella fase in cui siamo non dobbiamo preoccuparci di chi o cosa viene detto contro l’autotrasporto!! noi non vogliamo il FERMO per partito preso, ma se ci costringeranno continuando ad ignorare i problemi delle aziende allora lasceremo i mezzi nei piazzali e bloccheremo tutto..così vediamo cosa ne penserà il Presidente Mearelli!!!

  15. Premesso che non conosco il Sig. Mearelli, mi sento pero’ di dire che non ha tutti i torti, visto che ormai è da qualche anno che le ns. Associazioni in previsione del Santo Natale, annunciano il fantomatico fermo della categoria. Poi purtroppo come ben sappiamo all’ultimo momento salta sempre fuori il “Mearelli” di turno “rosso, bianco, o verde che sia che allettato da qualche promessa del governo manda tutto a P………. Allora Signori miei ricordiamoci che i trasportatori siamo noi non le ns. Associazioni, con tutto il rispetto a loro dovuto, scegliamo liberamente un giorno qualsiasi per fermare nei ns. piazzali i ns. mezzi, il tempo necessario affinchè qualcuno finalmente capisca che il ns. lavoro è ancora utile e va valorizzato come tutte le altre realtà produttive che operano nel ns. Paese.
    RicordateVi che “Volere è Potere” Buona Fortuna a tutti.

  16. Sig. Riccardo, sono d’accordo con lei. Tengo a precisare una cosa, che si sappia ufficialmente e che si a chiara a tutti: la scelta della tempistica (cioè le prime due/tre settimane di dicembre) è dovuta, non è un ricatto natalizio per dare il massimo fastidio possibile (pratica molto conosciuta dalle associazioni sindacali e da altri, a mio avviso, scorretti propagandisti): è il periodo fra “si prende atto che il Governo non risponderà ai quesiti dell’autotrasporto” perché il Governo ha semplicemente non risposto, “bisogna sentire la base associativa cosa vuole fare” ovvero la fase attuale, “bisogna comunicare agli organi competenti la proclamazione del fermo tot giorni prima, ma non troppo” perché siamo associazioni legali, per la legalità ed il fermo ha delle regole per essere fatto, “bisogna farlo prima dell’anno nuovo” altrimenti le decisioni il Governo le ha prese e diventano valide (dal 1° gennaio le accise sono ufficialmente ridotte).
    L’unica cosa vera è l’utilizzo del termine “solito” … ormai abbiamo un Governo che non prende posizione mai, e quando la prende la smentisce, e noi siamo ancora qui a discutere di poca cosa (le accise, i costi minimi, i giorni di blocco del traffico), a chiedere poca cosa quando il problema principale è il calo della domanda: per la crisi, e per la concorrenza estera sia legale che illegale.
    Siamo in stallo: il Governo firma impegni che non mantiene, anche se correggesse la manovra le imprese italiane stanno morendo lo stesso, perché le condizioni di oggi sono insostenibili (anche grazie ai logistici, che di valore aggiunto effettivo sulla filiera spesso non ne fanno), quelle di domani cono anche peggio.

  17. Assologistica protesta: a Taranto e Gioia Tauro controlli ingiustificati, gli operatori abbandonano.
    “Di questo passo, fra cinque anni il terminal container di Evergreen a Taranto chiuderà”. E anche per il terminal di Gioia Tauro, in Calabria, ci sono problemi seri. Lanciano l’allarme i vertici nazionali di Assologistica, l’associazione delle imprese del settore che fa capo a Confindustria, preoccupati per le modalitá con cui nei due principali scali italiani di transhipment le merci in transito nei container vengono sottoposte a controlli doganali. Il presidente di Assologistica, Carlo Mearelli, col vice, Giancarlo Russo, ritiene infatti questi controlli da rivedere per rispettare quanto stabilisce l’accordo di…
    24 Ore 2014-06-24
    Allora le Imprese possono o non possono decidere di non operare se le condizioni tecniche, di mercato o il mancato rispetto degli impegni, non lo consentono, o questo vale solo per gli operatori logistici?! Prevedere di abbandonare i terminal container di Taranto e Goia Tauro non suona forse come una minaccia, o quantomeno uno stimolo alle Istituzioni perché si faccia qualcosa.
    Caro Mearelli Lei ha dato dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, di non conosce affatto il mondo dell’Autotrasporto o quantomeno di conoscerlo in maniera sommaria e ne ha dato l’esempio scrivendo frasi insensate e lontane dalla realtà come è lontano lo scalo di Malpensa da quelli di Francoforte, Amsterdam, ecc..
    Non conoscendo la nostra storia, abbia almeno il buonsenso di rispettare le nostre decisioni che Lei può non condividere però, La prego, La smetta di immaginare l’Autotrasporto come un branco di pecore pascolate da un datato pastore. Altri hanno fatto questo errore.

  18. È veramente paradossale accusare la FAI di ricatto sistematico e di essere ripetitiva nelle sue azioni. Forse non è chiaro a tutti che le aziende di autotrasporto sono in grandissima difficoltà (per usare un eufemismo) e poichè, come si paventa da piu’ parti, ci saranno ulteriori tagli al settore, tutto questo non puo’ far stare in silenzio chi ha sempre avuto a cuore solo e soltanto i problemi degli autotrasportatori. Forse sono altri in un colpevole e assordante silenzio ed è qui che bisognerebbe domandarsi il perchè e non fare sterili polemiche e accuse gratuite a chi lavora SODO per la categoria.

  19. Mearelli chi? E’chiaro che vuole parlare con le associazioni che si genuflettono davanti ai bagarini che lui rappresenta. Parli con la Franchini e con Longo, loro sì che sono disponibili a fare ciò che lui vuole perchè e chiaro che quelli che lui chiama innovatori sono coloro i quali sono pronti a vendersi a Confetra e al sig Mearelli. Parli pure con Longo e Franchini o con chi vuole lui, ma non osi fare lezioni alle associazioni che veramente rappresentano da sempre l’autotrasporto.

  20. Come ognuno potrà leggere nelle comunicazioni settimanali che vengono pubblicate on line sul sito http://www.conftrasporto.it non intendo rispondere al presidente di Assologistica. Lo invito solo ad attenersi ai fatti, non ai “sentito dire” e soprattutto, forse per lui aspetto poco conosciuto o praticato, io devo rispondere agli imprenditori che sono parte della federazione che ho l’onore di presiedere. Ringrazio tutti quelli che sono intervenuti a commentare le dichiarazioni di quel “signore” e invito tutti a voler mostrare la massima compattezza (speriamo che non vi sia qualcuno che attribuisca a questo vocabolo un significato diverso) condizione indispensabile per affrontare questi momenti delicati per le nostre imprese.

  21. Siamo i soliti italiani pecoroni, chiacchieriamo solo al bar,il signor Mearelli in Francia non avrebbe lunga carriera, guardate cosa è successo con l’ecotaxe 2015, appena i trasportatori parlano di sciopero tutti tremano, in Italia ci deridono e dire che abbiamo una potenzialità di contrattazione incredibile, tra poco ci toglieranno gli sconti autostradali, le accise sul carburante,il rimborso ssn, e noi continuiamo a indebitarci come folli pur di andare avanti. Signor Mearelli sono le persone come lei che rovinano gli autotrasportatori italiani, prima o poi taglieranno il suo di guadagno perché così non si può andare avanti, state facendo terra bruciata intorno a voi vergognatevi. Abbiamo tanto da imparare dai sindacati e dai trasportatori francesi, che peccato che noi siamo delle pecore……

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