Le nuove cabine dei camion? Devono essere confortevoli per autisti sovrappeso

Il colosso dei motori Daimler pensa alla salute dei camionisti, perché sono loro che muovono l’economia tedesca. La casa di Stoccarda ha infatti creato un Centro per studiare il comfort degli autotrasportatori: molti sono sovrappeso, alcuni addirittura obesi, e soffrono in cabine studiate e create da ingegneri per camionisti snelli. “Il risultato”, si legge su Italia Oggi, “è che il 70% soffre di dolori articolari e di altri disturbi, così corrono più rischi, e li fanno correre a noi”. Ma come simulare il fisico degli autotrasportatori? Semplice, vengono applicati cuscinetti pesanti sulla pancia e sulle spalle dei collaudatori per controllare come si muovono ai comandi di un gigante della strada.

«Mi è difficile far comprendere ai progettisti di pensare anche al fisico di chi dovrà guidare i nostri autotreni, dice il direttore del centro», l’ingegnere Richard Sauerbier. «Il problema è serio, e peggiora. Negli Stati Uniti, già oggi, il 90 per cento dei camionisti pesa troppo». I camionisti trascorrono ore e giorni al volante, dormono e mangiano in cabine pensate per uomini magri e aitanti e paradossalmente, “gli autisti ingrassano perché la guida è diventata meno faticosa: fino a qualche anno fa era un lavoro di muscoli, era necessario ingurgitare molte calorie, e si preferivano cibi pesanti”, si legge su Italia Oggi. “Oggi, grazie ai servofreni e all’elettronica, si richiede meno sforzo, ma anche più attenzione”. E poi ci sono le prestazioni. “Chi è fuori forma, costa di più: un camionista in perfetta salute consuma 2 litri di carburante in meno su 100 chilometri di un collega stanco e acciaccato, si calcola alla Daimler. Ma, in media”, dice sempre Italia Oggi, “ogni autista percorre 150 mila chilometri all’anno, il che provoca un costo supplementare di 4 mila euro. Dato che è una questione di costi, e non solo di salute, si sono convinti i responsabili della direzione a intervenire. «Non vogliamo soltanto costruire camion per grassoni», conclude Sauerbier, «ma anche autotreni che li mantengano in forma»”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *