Trasporto verso la protesta. Stracciato l’accordo che il Governo non ha rispettato

Il protocollo d’intesa sottoscritto il 28 novembre 2013 fra i rappresentanti di tutte le più importanti associazioni d’autotrasporto e il ministro ai Trasporti Maurizio Lupi non vale più, è diventato carta straccia. Lo “strappo”, che non lascia intravedere nulla di buono nel futuro dei rapporti fra autotrasportatori e Governo, si è consumato al termine dell’incontro che si è tenuto al ministero dei Trasporti, e che si è concluso proprio con la disdetta ufficiale dell’accordo. A confermarlo sono stati i rappresentanti di Conftrasporto, Confartigianato Trasporti e Sna Casartigiani, firmatari della disdetta del Protocollo d’intesa siglato, come hanno sottolineato i rappresentanti delle associazioni, “al termine di una serrata trattativa e con l’obiettivo di scongiurare la paralisi del Paese”. “Di fronte alla totale incapacità di attuare la maggior parte dei 19 punti contenuti nel Protocollo e le numerose inadempienze del Governo rispetto agli impegni assunti con la categoria nei dieci mesi trascorsi”, si legge in un durissimo comunicato, “non ultima la cancellazione di alcune misure a costo zero nel cosiddetto decreto Sblocca Italia, le Associazioni hanno informato che avvieranno da subito un percorso di consultazione con gli operatori del settore per valutare la situazione in atto e concordare le azioni più idonee a tutelarne gli interessi, non escludendo sin d’ora la proclamazione del fermo dei servizi di trasporto.”

6 risposte a “Trasporto verso la protesta. Stracciato l’accordo che il Governo non ha rispettato

  1. Adesso voglio proprio sapere chi avrà il coraggio e la stupidità di dire no a una protesta che costringa 50 milioni d’Italiani a capire cosa vuol dire restare senza trasporti, senza merci nei negozi, senza materie prime da lavorare.

  2. Ognuno è padrone del proprio destino o se preferite chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Nessuno può pensare di parlare e poi al dunque defilarsi. Vedremo e giudicheremo chi non si immola per una categoria di furbacchioni ma chi saprà, valutate le situazioni, scegliere per il solo interesse di noi operatori. Noi dovremmo dichiararci e pretendere dalle federazioni di schierarsi per un fermo, se non si troverà una intesa equilibrata. Se però, come ho letto sul sito della Conftrasporto, si consente al presidente di una confederazione che tutela gli interessi legittimi della intermediazione di minacciare i funzionari ministeriali e contemporaneamente assicurare che non succederà nulla perché alcune federazioni dell’autotrasporto (i nomi purtroppo sono quelli che Roberto ha citato) sono d’accordo con la sua confederazione, vuol dire che al di là delle chiacchiere gli operatori sono succubi di questa posizione e anzi la condividono. Spero proprio che vi sia un sussulto di dignità e non si consenta a chi rappresenta imprese che traggono utili utilizzando il nostro mondo di poter avere ragione.

  3. Un ministro che in 10 mesi (dalla sigla dell’accordo del novembre 2013 a oggi) non ha saputo mantenere nessuna delle promesse fatte cosa dovrebbe fare se non dimettersi e andare a nascondersi laddove non rischi d’incrociare nemmeno un trasportatore?

  4. “Non ci sarà nessun ritocco alle tariffe e nessun taglio agli autotrasportatori”. Sono parole del ministro Maurizio Lupi, pronunciate durante un’intervista a La Repubblica nel marzo scorso. C’è altro da aggiungere? Ministro Lupi, visto che la capacità di mantenere la parola data non le appartiene, abbia almeno il buon gusto di andarsene. Farà felice molta gente (i trasportatori di certo…)

  5. Convegno nella sede di Confcommercio romana di in piazza Gioacchino Belli, pochi mesi fa, ospite il neoministro Maurizio Lupi. Seduto in platea, ascoltando l’intervento di quel signore dalla faccia da bravo ragazzo, mi viene da pensare: questo di trasporti non capisce niente, ha letto – poco e male – qualche appunto che si è fatto passare da un amico addetto ai lavori poco prima di arrivare al convegno, ha pure sbagliato a fare il copia incolla e leggendo quelle righe male assemblate ha dato la netta sensazione di non capire neanche lui cosa stava dicendo…Guardo le facce di altre decine di presenti in sala, quasi tutti esponenti del mondo dell’autotrasporto. Parlare di espressioni perplesse è puro eufemismo. Accanto a decine di facce mi sembra di vedere lo stesso “fumetto” con scritto: “ma questo, che c…. sta dicendo?”. A fine convegno, partito “o ministro”, bevendo un caffè al bar sento un brandello di conversazione: “non capisce niente, ma è una brava persona, si farà guidare, imparerà in fretta, sarà un buon ministro”. Oggi ho due certezze e un dubbio: non sapeva niente allora e non ha imparato niente; non sarà mai un buon ministro ai Trasporti perché non gliene frega niente; la faccia è da bravo ragazzini, gli attributi anche?

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