Voli dal Nord al Sud, Alitalia elimina i collegamenti dall’aeroporto di Torino

Si allungano le “distanze” tra Torino e il Sud Italia e le isole. Dal primo ottobre, infatti, Alitalia non collegherà più l’aeroporto di Caselle con Alghero, Bari, Catania, Lamezia, Reggio Calabria e Palermo. Una decisione che ha scatenato le reazioni del sindaco Piero Fassino e del presidente della Regione Sergio Chiamparino che hanno chiesto l’intervento del governo, mentre l’aeroporto di Caselle, si legge in un comunicato, è già al lavoro per garantire con altre compagnie aeree i collegamenti cancellati. Tra le ipotesi in campo quella di una base a Torino di Ryanair, formulata dallo stesso vettore low cost nei mesi scorsi.

Il taglio dei voli deciso da Alitalia dopo l’accordo con l’araba Etihad non interessa solo Torino – ricorda la Sagat (la società che gestisce l’aeroporto di Torino) – ma tutti gli scali del Nord, ad eccezione di Milano per il quale è previsto comunque un ridimensionamento. La Sagat parla però di “vicenda dai contorni anomali” poichè “se è legittimo che un’azienda possa riorganizzare la propria offerta, il tempo strettissimo intercorso tra le scelte del cda di Alitalia e l’effettiva soppressione delle rotte, un solo mese, pone gli aeroporti in ulteriore difficoltà”. Quanto alla “non redditività delle tratte coinvolte dalle drastiche e repentine scelte della compagnia”,  sottolinea la Sagat, “questa riguarda esclusivamente il Gruppo Alitalia e la sua organizzazione. Le rotte da Torino verso il Sud registrano altissimi coefficienti di riempimento dei voli e rappresentano una potenzialità per altri vettori”.
Prima a raccogliere le opportunità di mercato la compagnia low cost spagnola Volotea che annuncia l’aumento dell’offerta sulle rotte dismesse da Air One a partire da Palermo. “Ci coordineremo per decidere insieme le azioni comuni nei confronti del Governo per cercare di limitare l’inconcepibile perdita della quasi totalità dei collegamenti nazionali dall’aeroporto di Caselle”, afferma Chiamparino, mentre Fassino spiega che “non è un dispetto a Torino ma una scelta strategica dell’azienda, che provoca un grande disagio”. Il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, parla di “una scelta incomprensibile e fortemente penalizzante per tutto il Nord Ovest”, mentre il mondo politico sollecita un intervento di Lupi.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Catania. “Non si può pensare di spezzare in due il Paese”, ha detto Enzo Bianco. “La pessima situazione”, ha detto il sindaco di Catania, “delle ferrovie nel Sud a causa di scelte che continuano a penalizzare il Meridione rendono ancor più grave la decisione dell’ex compagnia di bandiera. Lo sviluppo del Mezzogiorno passa anche dai collegamenti aerei e lo stesso premier Matteo Renzi ha recentemente ribadito che il rilancio dell’Italia passa dal rilancio del Sud”. “Tra l’altro”, ha concluso Bianco, “non si riesce davvero a comprendere quali vantaggi economici possano esserci nel rinunciare alle tratte sud nord più frequentate e produttive”. Il sindaco di Catania ha detto di aver già sentito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e il presidente dell’Anci e sindaco di Torino Piero Fassino per fronteggiare la situazione.

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