Selfie in auto, allarme della Polizia: “Attenti, è come guidare al buio”

“Giocare con i cellulari al volante è pericoloso. Pericolosissimo. A 130 all’ora, nel tempo in cui si digita mezzo nome sullo schermo si percorrono cento metri al buio. E questo per un normale sms: figuriamoci per un selfie, che richiede una posizione e una concentrazione particolari”. Lo dice Roberto Sgalla, capo della direzione della direzione centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato che in un’intervista a Repubblica lancia l’allarme sugli scatti mentre si guida.

“Sappiamo con certezza”, spiega nell’intervista, “che oggi gran parte degli incidenti stradali sono dovuti alla distrazione. E che i sistemi integrati nelle auto inibiscono alcune funzioni, come l’inserimento della meta sul navigatore, il settaggio di certe personalizzazioni del funzionamento del sistema e altro, quando l’auto è in movimento. Ma sui palmari non c’è nulla da fare: almeno per ora, quelli funzionano sempre. È vero, ci sono app che bloccano tutto se il cellulare ‘si muove’ a oltre cento chilometri all’ora, ma pochi le usano, ovviamente”.
“La stragrande maggioranza degli incidenti”, spiega Sgalla, “è dovuta al comportamento dell’uomo, ma possono essere determinanti anche il tipo di veicolo e lo stato delle infrastrutture. Illudersi che le auto di oggi siano talmente sicure e facili da guidare al punto che chi siede al volante può fare di tutto, dai selfie a giocare con i podcast, può essere dannoso”.

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