Sistri: perché il Governo non accetta l’aiuto di chi può riprogettarlo a costo zero?

Sistri  è l’acronimo di sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, il nuovo sistema telematico di monitoraggio destinato a sostituire il tradizionale regime cartaceo. Un nuovo sistema che obbliga le imprese di autotrasporto a dotarsi di impianti di tracciamento satellitare dei percorsi effettuati, attraverso scatole nere e chiavette che “dialogano” con un cervellone gestito dallo Stato. Per Conftrasporto  Sistri è diventato invece l’acronimo di ” Siamo Stanchi Ripartiamo da zero”, slogan scelto per denunciare, per l’ennesima volta, una vergogna tutta italiana che dura da quattro anni, costato centinaia di milioni di euro a migliaia di imprese, mai entrato in funzione e al centro di indagini giudiziarie. In altre parole uno scandalo, confermato dallo stesso ministero dell’Ambiente che ha parlato di “violazioni e illegittimità nell’affidamento dell’appalto per la progettazione e realizzazione del Sistri a Selex, riscontrate dai responsabili dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici”. Violazioni che hanno spinto il Governo a cancellare il Sistri così com’è, mal ideato e ancor peggio realizzato. Peccato che, nel chiudere questo sconcertante capitolo della storia, il Governo ne abbia scritto un altro altrettanto imbarazzante, approvando un emendamento col qual è stato deciso di togliere l’affidamento del Sistri alla Selex, prorogando però contestualmente l’incarico di un anno. Con l’obiettivo di “traghettare” il progetto in attesa di un nuovo concorso europeo. A evitare l’ennesima figuraccia ci ha pensato la stessa Selex Service Management, del gruppo Finmeccanica, che ha  comunicato la decisione di cessare ogni gestione del sistema oltre la scadenza contrattuale del prossimo 30 novembre. Il motivo? “Evitare nuovi, ingenti danni, anche di immagine, in aggiunta a quelli, molto significativi, già subiti nel corso della durata del contratto, le cui previsioni sono state, peraltro, eseguite correttamente e diligentemente”. Ognuno tragga le conclusione che meglio crede. Ora c’è solo da augurarsi che il Governo faccia  riprogettare  da zero il Sistri, realizzando un sistema in grado di funzionare, assicurando la tracciabilità dei rifiuti pericolosi per tutti i mezzi di trasporto, esteri compresi, a costi sostenibili dalle imprese e tramite software interfacciabili con qualsiasi sistema già montato nelle diverse cabine di guida. Magari accogliendo l’offerta, di collaborazione, a costo zero, fatta da Fai Conftrasporto ma mai “accettata”. Forse proprio perché a costo zero? Forse perché attivare un progetto pubblico senza spendere denaro pubblico creerebbe un pericoloso precedente? A pensar male a volte ci si azzecca…

Paolo Uggé

19 risposte a “Sistri: perché il Governo non accetta l’aiuto di chi può riprogettarlo a costo zero?

  1. Io direi di farlo progettare da Conftrasporto, sarebbe buono e giusto; un pò come far progettare un carcere dai carcerati…ahahah…spero che i figli di chi sta distruggendo l’ambiente e avanza queste proposte assurde si becchino un accidenti! Riprogettare il Sistri da zero, e nel frattempo? Continuate a non essere in nessun modo controllati? E a smaltire le scorie delle centrali elettriche come calce? Non pensate di essere furbi solo voi trasportatori! Spero che vi becchiate per primi i danni di ciò che state combinando!

  2. Se lo fanno progettare a costo zero chi ci guadagna? Chi ci prende le tangenti? Suvvia, signori della Conftrasporto, cosa siete bimbetti che non sanno come funziona l’Italietta dei furbetti del quartierino?

  3. Se il Governo accetta un progetto gratis perde le tangenti…. Presidente Renzi, legge cosa dice la gente? È’ questa l’idea che hanno i cittadini di chi li governa: di ladri patentati per i quali ogni cosa ha un prezzo e se non ci guadagnano , rubando, non se ne fa niente? Presidente Renzi, dimostri che con lei e con il suo Governo davvero qualcosa sta cambiando, cominciando magari proprio da porcherie come questa del Sistri? Lo faccia progettare, a costo zero, a chi sa quello che fa e non chiede mazzette a nessuno. Presidente, moltissimi italiani onesti hanno dimostrato di avere fiducia in lei: ripaghi loro questa fiducia come meritano…

  4. Perchè Conftrasporto dovrebbe spendere un mucchio di soldi per regalare un progetto allo Stato? Dov’è il trucco? È una federazione composta da carmelitani scalzi e frati trappisti? Oppure lo vogliono progettare loro perché vogliono che abbia delle caratteristiche ben precise che li favoriscano, perchp vogliono avere in qualche modo loro in mano il business che può derivarne? Io alle favolette non ci credo da qualche decennio ormai…..

  5. Aiutare a progettare significa non guadagnare, visto che e’ a costo zero. Un’associazione di categoria seria assolve il suo compito se riesce a far operare nel rispetto delle regole le imprese del settore che rappresenta. Il fatto che vi sia una cosi forte cultura del sospetto significa che siamo proprio messi male. Esistono ancora delle realta’ che cercano di adempiere al proprio dovere senza dover trarre vantaggi. Mi spiace per i troppi scettici ma io la penso cosi. Aggiungo che con l’informatica si possono tracciare e accertarsi dove la merce viene scaricata. Cosa che con il Sistri non era sempre garantito.
    E’ vero che la fiducia e’ una cosa seria e va sempre verificata, ma esiste chi ha dimostrato di meritarsela, cosi come esistono quelli che non meritano di esserlo e meritano di essere turlupinati.

  6. Mi sembra che la risposta a questi 4/5 commenti che mi hanno preceduto sia una sola; farlo progettare a Conftrasporto perche’ Conftrasporto e’ l’unica che puo’ farlo senza nessun interesse nel mondo dei rifiuti, ma solo l’interesse di tutelare, nel rispetto delle regole, le aziende di trasporto. Tutte le altre supposizioni, non sono degne di commento. Come diceva qualcuno “tutto il resto e’ noia”.

  7. Sono stato coinvolto in questo progetto e posso dire come stanno le cose. I problemi che il Sistri ha incontrato sono di tre tipi: il primo lo sanno tutti, il solito schifo italico; il secondo invece è la pochezza tecnica del progetto, di agghiacciante complicazione e inutilità per come progettato. Infine il terzo problema: molti autotrasportatori sono già dotati di blackbox e sono ovviamente restii a doverne acquistare una seconda (o terza addirittura). In sintesi un progetto pensato male, realizzato peggio, e poi per farlo morire del tutto pure imposto per legge. Conosco bene chi si è proposto per riprogettarlo a costo zero e non c’e’ da meravigliarsi, sono inutili in questo caso i sarcasmi legati a chi ci guadagna. E’ semplice: chi lo riprogetta poi vende il servizio. Quanti sono i mezzi da servire, essendo un obbligo di legge? Fate il conto, moltiplicate per un canone mensile a mezzo, e poi vediamo se riprogettarlo a costo zero non è allettante…

  8. Se far progettare il Sistri a Conftrasporto è come far progettare il carcere ai carcerati, lasciarlo in mano allo Stato è come far progettare la ghigliottina al condannato. Per pochi che fanno porcate si complica la vita a tutti e i pochi saranno sempre più furbi e continueranno a delinquere.

  9. Ci offriamo per la progettazione gratuita per un motivo banalissimo. In questo Paese senza speranza pieno zeppo di furboni, per non andare oltre, e tra questi anche i dubbiosi contestatori a priori “fancazzisti” che scrivono i commenti, e’ meglio investire e proporre un sistema funzionante che non complichi la vita alle imprese pur svolgendo la funzione di controllo e tracciabilità. Almeno si evita che qualche altro genio ministeriale ci imponga un sistema senza sapere di cosa parla e quali siano le procedure da seguire. I fancazzisti appunto per la loro professione hanno dubbi sulla serietà dei trasportatori, ma se salissero a bordo dei nostri mezzi forse capirebbero perché vogliamo fare un’opera di bene per il sistema Paese.

  10. Ci sono oltre seimila imprese in Italia che hanno a che fare col Sistri. Seimila imprese e decine di migliaia di lavoratori che hanno diritto a una soluzione, immediata, trasparente.

  11. Perchè le migliaia di aziende (sono più di seimila!!!) prese in giro e derubate dallo scandalo Sistri non organizzano una bella marcia su Roma? Una manifestazione pacifica di protesta della quale nei palazzacci romani si debbano ricordare per i prossimi 20 anni?

  12. In Internet si trovano diversi articoli sul Sistri, sulla carta stampata pochissimi. E sì che questo scandalo coinvolge un mare di persone e attività… E poi i giornalai della carta stampata si lamentano perché non vendono più copie. ..

  13. Ai giornali che non parlano di questa porcheria auguro solo una cosa: di fallire. perché è questo che si meritano… I giornali se vogliono vendere copie devono avere un solo padrone: i lettori! Non cento amici dell’editore, politici, imprenditori, che telefonano per dire questo si pubblica questo no…,. Perché pensate forse che sul Sistri non si sia mosso chi, da un’inchiesta giornalistica, ha solo tutto da perdere? Magari anche qualcuno a nome di qualche ex ministro?

  14. Il governo sta vendendo i gioielli di famiglia e tra questi c’è anche Finmeccanica… E Selex fa parte del Gruppo Finmeccanica…

  15. Ad Adriano voglio subito dire che la Conftrasporto e’ solo disponibile a fornire consigli, consulenze gratuite, conoscenza che proviene dall’esperienza di operatori seri. Ma non sarà mai disponibile a intrattenere un rapporto commerciale. Innanzitutto perché non lo ha mai fatto e in secondo luogo essendo una associazione di categoria non intrattiene rapporti commerciali. Chi esercita una attività commerciale, come dice Adriano ha il diritto di far rendere la propria attività. La Fai Conftrasporto non lo farà mai, almeno fino a quando io ne sono il rappresentante legale. Spero che basti a tutti quelli che pensano che non vi possa essere qualcuno che ha come obiettivo di tutelare gli altri senza trarne vantaggi economici diretti.

  16. Ipotesi A: perchè non capiscono niente? Ipotesi B: perché così non potrebbero rubare? Di fronte a certe situazioni non avere sospetti simili è davvero difficile…

  17. Un’associazione di categoria si offre per progettare, gratuitamente, un sistema dove altri hanno miseramente fallito facendone pagare il conto, salatissimo, a migliaia di imprese e all’intero paese.
    La stessa associazione propone di aprire un tavolo a cui possano sedersi tutti coloro che possano offrire il loro contributo, sempre a titolo gratuito, perché la guerra alle ecomafie si possa davvero combattere monitorando i rifiuti pericolosi con un sistema che funzioni. Il tutto senza chiedere nulla in cambio e senza voler gestire un domani nulla (il cervellone al quale affluirebbero i dati delle black box montate sui camion sarebbe gestito dallo Stato!!!!!). Nonostante questo c’è qualche poveraccio che si domanda perchè? È per colpa di gente che nel cervello ha solo disfattismo , dietrologia, invidia che non si riescono a portare avanti queste iniziative volute solo per aiutare una categoria a lavorare e un Paese a crescere. Il Sistri sta dimostrando che abbiamo un Paese guidato da molti incapaci, ma che moltissimi sono anche tra i “passeggeri”.

  18. Uggè ma cosa dici? Far progettare all’associazione dei trasportatori un sistema che dovrebbe tracciare e sanzionare i trasportatori che operano in maniera illegale? Ma pensi che il popolo italiano sia veramente stupido fino a sto punto?

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