Gli Inarrestabili sono pronti a fermarsi. Ma solo in tv, con l’ultima puntata on the road

inarrestabili fineÈ stato un viaggio particolarissimo quello compiuto dagli “Inarrestabili”, il l primo programma on the road dedicato alla professione del camionista e “guidato” dall’ex iena Marco Berry. Un viaggio, lungo le strade d’Italia e lungo le frequenze dell’emittente televisiva La7,  che ha permesso  a moltissime persone di scoprire un mestiere duro, spesso ricco di problemi, a volte addirittura pericoloso, ma che ha anche fatto capire una cosa: che senza questi uomini (e donne) che ogni giorno affrontano centinaia di chilometri consapevoli che lo faranno su strade e autostrade spesso intasate,  sempre con l’incubo di non arrivare in tempo, per pochi soldi e a volte col rischio di non guadagnarne neanche uno, la vita di milioni di italiani sarebbe un inferno. Senza merci da acquistare nei negozi, senza materie prima da lavorare nella propria attività… Una trasmissione che ha permesso  di scoprire, fra un viaggio e l’altro, con merci sempre diverse da portare a destinazione, dalla frutta e verdura agli elettrodomestici, dagli animali visi a container di cui neppure l’autista poteva conoscere il contenuto,  storie di ordinaria esistenza, personaggi con una vita incredibile da raccontare.   Come, per esempio quella di Adriano Ragazzo, il “camionista vichingo”, come ormai tutti lo chiamano dopo la sua apparizione, e dopo la visibilità datagli da diversi strumenti d’informazione, primo fra tutti proprio stradafacendo.tgcom24, sul quale la sua storia ha fatto migliaia di cliccate in poche ore.  Un camionista che non si è arreso neppure di fronte alla frattura della colonna vertebrale. L’ultima puntata degli Inarrestabili, produzione televisiva firmata Fai Service e Non Panic, è in programma lunedì 28 luglio, come sempre alle 22.30, per viaggiare, per l’ultima volta (almeno per ora) alla scoperta di un mondo parallelo fatto di fatica, sacrifici, passione, emozioni di uomini e donne che, proprio come il titolo scelto per il programma, sono spesso davvero “inarrestabili” . Esattamente come gli ultimi due “camionisti attori” degli Inarrestabili:  Walter Lilli, camionista di 53 anni che ha cominciato a lavorare con il padre a soli 12 anni, salendo sul camion e cominciando a guidarlo senza patente, con l’hobby delle donne e delle avventure galanti e Raffaele Buffolino, 41 anni, erede di una dinastia di autotrasportatori da tre generazioni, che col nuovo compagno di viaggio marco berry ha raggiunto la Sardegna trasportando animali. Un “carico speciale che”, racconta l’autotrasportatore, ” rappresenta un lavoro unico che solo chi lo fa può capire e apprezzare, che richiede una straordinaria cura nel gestire gli animali, mentre chi lo vede dall’esterno pensa che sia ‘na’ cosa brutta”.

5 risposte a “Gli Inarrestabili sono pronti a fermarsi. Ma solo in tv, con l’ultima puntata on the road

  1. Molto interessante e ben condotto. Buona la regia che riesce a rendere l’argomento motivo di curiosità e interesse.

  2. Il programma più che cercare di far capire all’opinione pubblica chi e’ e cosa fa il vero camionista e/o la vera azienda di trasporto, come combattono i problemi di tutti i giorni per sopravvivere, ha messo in onda scene di puro folklore e storie atipiche personalizzate. Marco vieni a vedere come lavora ogni giorno una vera azienda di trasporto e i suoi autisti, i padroncini veri quelli con la P maiuscola, quelli che non hanno mezzi multicolor e cabine stile night,
    quelli che indossano la tuta, l’elmetto, le scarpe antinf. e quant’altro e ogni giorno sono in trincea a combattere con la committenza, i caricatori, i fornitori, le banche.

  3. Programma fatto per far a capire alla committenza che i costi minimi dovrebbero servire a far decorare i camion, cambiare le tendine, o mandare i trasportatori alle fiere del camion più ridicolo… questo sarebbe l’impresario del trasporto.

  4. Niente da dire per quel che riguarda il programma e il bravo Marco Berry! Purtroppo la verità è ben lontana da quello che si è visto in tutte le puntate. Provate a far parlare qualche autista dipendente di grandi e di piccole aziende poi ne riparliamo. Chi questo lavoro lo fa per bisogno ha ben altre idee. Ciao

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