Sistri, nello scandalo rifiuti anche l’appalto sa di marcio. Lo buttiamo in pattumiera?

“Il ministero dell’Ambiente sta valutando l’opportunità di cancellare il Sistri così come fino a oggi concepito per riprogettarlo da zero, alla luce delle violazioni e illegittimità nell’affidamento a Selex che sarebbero state individuate da chi deve vigilare sui contratti pubblici? Finalmente! Dopo anni durante i quali è stato fatto pagare a migliaia d’imprese un servizio mai entrato in funzione, dopo anni persi per cercare di aggiustare un meccanismo inaggiustabile perché mal progettato e peggio realizzato, dopo rinvii inspiegabili, titubanze incomprensibili o tentativi privi di alcun senso come quello di escludere solo le piccole imprese, visto che quanto se un sistema non funziona va abrogato per tutti, finalmente assistiamo a prese di posizione che chiedono l’abrogazione del sistema”. Con queste parole il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Conftrasporto, Paolo Uggé, ha commentato le dichiarazioni del ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti che, durante l’audizione alla VIII Commissione Ambiente della Camera, ha confermato come, proprio alla luce dei controlli effettuati dai responsabili dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, “ci siano le condizioni per considerare il contratto con Selex Es non valido e procedere a nuovo affidamento senza incorrere in penalità”. Una svolta, attesa da migliaia di imprese, chiesta a gran voce dalle associazioni di categoria del mondo dell’autotrasporto, presa anche “in considerazione delle indagini su fondi neri, affidamenti illeciti e false fatturazioni relativi al Sistri”, come ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della Camera, “creando i presupposti per avviare una nuova procedura di affidamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti, rispettando quanto previsto nel codice degli appalti con meccanismi che garantiscano trasparenza e legalità. In modo tale da realizzare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e trasparente. Davvero capace, al contrario del Sistri, di contrastare il fiorente traffico illegale di rifiuti pericolosi, che come denunciato da Legambiente resta una delle attività più redditizie delle ecomafie. Dopo due anni di istruttoria l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici”, ha spiegato sempre Ermete Realacci, “ha depositato lo scorso 8 maggio 2014 la deliberazione numero 10 con la quale elenca alcune violazioni e illegittimità in merito all’iter amministrativo del sistema di tracciabilità dei rifiuti. Iter definito “non conforme” al Codice dei contratti pubblici, in particolare per quanto riguarda la secretazione sul progetto stesso posta nel febbraio 2007 dall’allora ministro dell’Ambiente. Rilievi che sono stati inviati anche alla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, alla Procura generale della Corte dei Conti e al Nucleo Polizia Tributaria di Napoli, che da marzo 2014 sta indagando sul Sistri. Inchiesta che lo scorso lunedì ha portato agli arresti domiciliari l’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini. Rilievi e fatti che non potranno non incidere sulla decisione del ministro dell’Ambiente rispetto al prolungamento del contratto in essere, in scadenza il prossimo 30 novembre”. “Tutto questo non fa altro che confermare quanto da anni denunciato dalle associazioni di Categoria”, ha commentato ancora Paolo Uggé, e Conftrasporto non può che ribadire la propria forte e più volte dichiarata contrarietà verso un sistema costoso, non funzionante e, come era nella fase iniziale non applicabile ai vettori esteri. La tracciabilità delle merci è per Conftrasporto una scelta irreversibile e per questo si riconfermano le disponibilità a collaborare purché l’obiettivo sia quello di avere uno strumento che funzioni, si applichi a tutti e che non sia oneroso per la categoria”.

16 risposte a “Sistri, nello scandalo rifiuti anche l’appalto sa di marcio. Lo buttiamo in pattumiera?

  1. Qualcuno (l’allora ministro per primo) ha mai spiegato perché l’appalto fu secretato? Come cittadini abbiamo il diritto di sapere perché un appalto pubblico venne coperto dal segreto?

  2. La poesia del Sistri…

    Per lo scandalo del Sistri
    che ha creato gran disastri
    pagheranno gli ex ministri
    o son forse troppo illustri?

    Chi l’appalto ha secretato
    (per nascondere un reato?)
    per tangenti è indagato
    o sarà ancora risparmiato?

    Chi per scatole e chiavette
    ha pagato un capitale
    a chi ha intascato le mazzette
    può augurare un po’ di male?

    E chi guida il Paese
    fra promesse e fregature
    al rimborso delle spese
    non ci vuol pensar neppure?

    Questa storia all’italiana
    una cosa ci ha insegnato
    solo i figli di p……
    ci han davvero guadagnato!

  3. Stanno valutando… non ha mai funzionato, è palesemente una truffa, hanno arrestato o indagato tutti quelli coinvolti e stanno valutando se sospenderlo…questo è un paese gestito da ladri, furbi con l’aggravante di essere incompetenti e ignoranti.

  4. Il sistema di tracciabilità è stato voluto da Pecoraro Scanio e da Stefania Prestigiacomo entrambi ministri dell’Ambiente.

  5. So che la Fai ha attivato una azione legale per tutelare diverse imprese di autotrasporto che si sono sentite danneggiate dal Sistri. Le sentenze tardano ad essere emanate anche se una che ha condannato il ministero esiste. Certo che se altri pronunciamenti saranno identici ed il ministero sarà condannato a pagare la Corte dei Conti potrà procedere per danni nei confronti dei ministri che hanno combinato questo guaio. credo che questa sia la procedura ma si deve attendere che altre sentenze siano emanate.

  6. Se andate a leggere le dichiarazioni del signor Realacci leggerete che “la stessa autorità di vigilanza sui contratti pubblici afferma che non c’era nessun motivo per la sua secretazione…”.

  7. L’intenzione da parte del ministero dell’Ambiente, di azzerare Sistri per ripartire da capo a favore di una soluzione più economica ed efficiente, in grado di contrastare l’ecomafia, considerate anche le necessità operative degli autotrasportatori gravati già da molte incombenze burocratiche e operative, è la prova della riuscita azione della Fai, Federazione autotrasportatori italiani e della Conftrasporto che si sono sempre battute a favore della categoria, rappresentata con determinazione anche in questo caso! Si auspica pertanto la nascita di un vero sistema di tracciabilità avente una snella gestione in grado di contrastare tempestivamente i veri soggetti che operano nell’illegalità, utilizzando anche l’Albo gestori ambientali nel quale sono già iscritte le aziende autorizzate. Interessante sarebbe quindi prevedere un portale internet in cui ogni operatore comunichi per la propria parte la gestione del rifiuto che intende fare, magari certificando la comunicazione semplicemente con una password, senza così ricorrere ad utili dispositivi usb. Per quanto concerne la traccia del tragitto del veicolo, sarebbe sufficiente monitorarlo (a cura delle forze dell’ordine preposte) attraverso un normale sistema gps come già utilizzato da varie aziende per la propria logistica. Sarebbe così sufficiente verificare la posizione delle varie targhe dichiarate prima della partenza, all’inizio, durante ed alla fine del trasporto.

  8. Ci sono migliaia di italiani onesti che aspettano solo di sentire il tintinnio di manette per qualche politico, per qualche faccendiere…

  9. Buongiorno a tutti, mi chiamo Mario e sono uno degli ottanta autotrasportatori che hanno aderito alla richiesta di risarcimento contro Sistri per recuperare i soldi che ho dovuto spendere per un sistema che non ha mai funzionato.
    Infatti spesso e volentieri si è rallentato il lavoro, già in un momento di crisi come quello che stiamo soffrendo, a causa dell’impossibilità di modificare le schede sistri o per un tragitto imposto impraticabile proposto da Sistri. Tutto questo ha comportato molte volte l’inutile perdita di giornate lavorative.Finalmente adesso vedo una speranza concreta nell’annullamento di Sistri e spero che la giustizia italiana mi risarcisca di quanto ho speso senza avere alcun servizio.

  10. Non so chi sia il ministro che ha messo il segreto di Stato sul Sistri, però ricordo bene con che Governo è nato il Sistri: con il Governo Prodi, nel 2007…

  11. Il ministro che ha messo il segreto di Stato credo fosse appunto quello del Governo Prodi, Alfonso Pecorario Scanio. Il ministro Stefania Prestigiacomo che l’ha sostituito aveva invece chiesto che il segreto di Stato venisse tolto…

  12. Buongiorno, sono Nicola e mi associo alle dichiarazioni del collega Mario in quanto ho dovuto pure io patire il Sistri. Oltre ad aver perso tanto tempo la sera per la compilazione e/o registrazione delle schede Sistri, lamento anche la nota onerosità del sistema a causa delle sim dati telefoniche, delle usb spesso non funzionanti e delle black box che hanno scaricato la batteria del veicolo o che fischiando improvvisamente hanno reso così necessario l’intervento di un tecnico Sistri. Ora finalmente anche io tirerò un sospiro di sollievo per la cancellazione di un sistema difettoso che non sarebbe nemmeno dovuto nascere. Ringrazio quindi anche io F.A.I e Conftrasporto.

  13. Buongiorno a tutti, sono Eugenio e, sono furibondo perché spesso le credenziali di accesso al sistema erano illeggibili su quelle orribili veline e le usb non funzionavano facendomi perdere tanto tempo prezioso. Inoltre ho dovuto compilare io la scheda per il produttore con il rischio di sbagliare bloccando il trasporto e questa mi sembra un’ingiustizia a scapito della nostra categoria. Inutile ribadire che ho perso del lavoro e del guadagno. Adesso sono quindi felice di leggere della prossima cancellazione del Sistri e ringrazio F.A.I. e Conftrasporto per il lavoro indefesso che hanno sempre prodigato da quando si è sentito parlare di Sistri.

  14. Desidero, per ragioni di verità, intromettermi nelle tesi relative a chi abbia voluto e sostenuto il Sistri. Risponde al vero che “l’ideona” nacque sotto il Governo presieduto dal presidente Romano Prodi (ma l’idea di tracciare il trasporti dei rifiuti pericolosi è da condividere; è il prodotto che non va bene). Ricordo tuttavia le litigate furibonde con la ministro Stefania Prestigiacomo, che arrivò a sostenere che gli operatori del trasporto boicottavano il sistema in quanto non volevano essere controllati, quanto la signora ministro fosse una forte sostenitrice del sistema Sistri. Lo affermo in tutta tranquillità senza alcuna polemica politica, e credo di essere credibile (ovviamente il Sistri non ha mai visto coinvolto il dicastero dei trasporti).

  15. Buongiorno, sono Marco e sono soddisfatto della notizia della cancellazione di Sistri, infatti oltre ai già lamentati problemi ricordo la difficoltà di aggiornamento delle usb, la pessima funzionalità del portale Sistri nonché i disguidi in fase di installazione delle black box per la mancata spedizione in officina da parte di Sistri dei sigilli necessari alle black box. Ho dovuto inoltre assumere una persona per occuparsi di Sistri, ho speso ulteriore denaro per non lavorare, ci voleva proprio questa cancellazione.

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