Inarrestabili: Marco Berry racconta le vite dei camionisti viaggiando con loro

inarrestabiliC’è Walter Lilli, 53 anni, camionista playboy che è salito su un camion per la prima volta a lavorare con il padre a 12 anni  e ha cominciato a guidarlo senza patente, trasportando mobili dal nord al sud Italia e poi bestiame (esclusi i  maiali perche’ difficili da far salire a bordo) in tutta Europa, soprattutto dell’Est, dove ha vissuto piccanti relazioni, anche se l’unica davvero importante è quella con la donna che ha sposato e che gli ha dato tre figli. C’è Adriano Ragazzo, che a 20 anni ha smesso di fare il muratore “mollando la cazzuola”  per poter viaggiare e scoprire il mondo, conoscere persone nuove e culture diverse, cosa che non ha più smesso di fare da 41 anni,  trasportando reti metalliche antifrana in  zone estreme e a strapiombo sul vuoto senza mai avere un solo incidente.  E poi ci sono Graziano Cantelmi, 44 anni, che a 14 anni guidava il camion e poi mandava un suo amico camionista a coprirlo in commissariato, presentandosi con il suo documento di guida e che oggi è alla guida di un’azienda che trasporta rifiuti e che ha saputo “sorpassare” perfino la crisi continuando a crescere costantemente; Giancarlo Radice, che finita la terza media ha cominciato a fare il meccanico nell’officina del papà, mettendo per la prima volta le mani nei motori dei bisonti della strada che pochi anni più tardi avrebbe guidato in Francia pur senza capire una sola parola di francese, guadagnando i primi soldi necessari per aprire, a soli 24 anni, con la sorella, la sua azienda specializzata nel trazionamento container;  Agata De Rosa, 34 anni,  sposata con un altro camionista e madre di due figli,  talmente innamorata della sua professione da non smettere di guidare nemmeno col pancione e addirittura di allevare il primogenito  a bordo dell’amato camion con il quale  ama parlare e confidarsi  durante le tratte più lunghe di autostrada, come se potesse ascoltarla. Una camionista donna in un mare di colleghi maschi arrabbiatissima solo per una cosa: aver dovuto  chiudere la ditta per colpa della crisi, ma anche “della burocrazia e di tutte quelle ditte che sfruttano il lavoro dell’Est a discapito della qualità e dei camionisti italiani” e di dover stare ferma a una scrivania… Sono loro i protagonisti degli “Inarrestabili”, la trasmissione in onda dal 7 luglio su La 7, condotta dall’ex Iena Marco Berry e realizzato dallo stesso Marco Berry con Non Panic, con la promozione di FAI Service. Un  Docu-reality che porta realmente sulla strada, a bordo delle cabine di grossi TIir, in un viaggio continuo alla scoperta di nuove  storia, di nuovi racconti di un viaggio di una persona su un mezzo che spesso è come un fratello, come una casa. Un mondo tutto da scoprire raccontato da Marco Berry che viaggerà al fianco del camionista, accompagnandolo durante tutto il tragitto, vivendo le sue emozioni quotidiane, per scoprire e conoscere il suo mondo… Per raccontare “persone che vivono in un mondo parallelo fatto di migliaia e migliaia di autostrade, che posso raccontare viaggi strabilianti, storie affascinanti, che nessuna agenzia di viaggio ha in catalogo” .

Una risposta a “Inarrestabili: Marco Berry racconta le vite dei camionisti viaggiando con loro

  1. Sono le storie di tutte le piccole aziende di trasporto merci, abbiamo fatto sacrifici indescrivibili per riuscire a realizzare un sogno comune tutti i padroncini. Personalmente ho cominciato con un piccolo camioncino, cisono voluti 40 anni per costruire un’azienda aiutato da mia moglie. TRE ANNI PER DISTRUGGERLA. GRAZIE ALLA CRISI

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