Baumgartner: “Anita conferma il suo no ai costi minimi per la sicurezza nel trasporto”

No ai costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto delle merci. A riaffermarlo con decisione, dopo averlo già anticipato in occasione dell’assemblea degli associati che gli aveva appena affidato la guida della federazione, è il  neo presidente di Anita, Thomas Baumgartner, che intervenendo all’undicesima Conferenza logistica di Federchimica, ha confermato la sua posizione, nonostante la scelta viaggi pericolosamente contromano rispetto alle posizioni prese da altre associazioni di categoria che da anni invece si battono perché le imprese di autotrasporto possano contare, per legge, su costi incomprimibili. Costi che consentano di mettere al volante professionisti della guida e non “disperati”, magari extracomunitari, pagati il meno possibile, hanno ribadito a gran voce numerosi “colleghi” di Thomas Baumgartner, ma anche di pagare stipendi che consentano a chi percorre migliaia di chilometri a settimana di mangiare decorosamente e riposarsi adeguatamente, di fare adeguata manutenzione ai mezzi, di cambiare gli pneumatici logori e pericolosi. Sordo a questi appelli , Thomas Baumgartner ha confermato di voler proseguire per la sua strada, annunciando anche pubblicamente la candidatura della sua associazione al posto di vice-presidenza del Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori riservato ai rappresentanti degli autotrasportatori. Una dichiarazione giunta all’indomani della fumata nera della prima riunione del nuovo Comitato Centrale, che aveva all’ordine del giorno anche la nomina del vicepresidente. La prossima riunione si svolgerà il 10 luglio.

33 risposte a “Baumgartner: “Anita conferma il suo no ai costi minimi per la sicurezza nel trasporto”

  1. Ma le federazioni dell’autotrasporto non voteranno per caso una associazione, come l’Anita, che ha simili posizioni? altro che candidatura!

  2. Cosa vi aspettavate di diverso. Solo chi non conosce il soggetto poteva pensare che non avrebbe diviso l’autotrasporto. Quello che stupisce è il silenzio della Fita.

  3. Ma se la presidente Fita sostiene che la Sua Dirigenza si è espressa a favore della candidatura a vice presidente della segretaria dell’Anita. È chiaro che non potrà altro che votare per l’Anita. Ma se i trasportatori aderenti alla Fita non dicono nulla occorre prendere atto che la Fita condivide la politica di Baumgarden.

  4. Personalmente sono convinto che la Della Pepa sarebbe stata un ottimo vice presidente del nuovo Comitato dell’Albo e mi sono anche espresso nella mia organizzazione a favore della sua candidatura. Oggi però il suo inesperto presidente l’ha bruciata candidandola come Anita e poi facendo delle dichiarazioni sulla politica della Stessa che non possono essere accettate da tutti. Quindi Un bel “volpino”.

  5. Coraggioso il neo presidente dell’Anita. Ha praticamente dimostrato di essere più committente che autotrasportatore. Legittimo da parte sua tutelare i suoi interessi ma è sicuro che nella sua organizzazione la pensino tutti al medesimo modo. Arcese almeno come presidente, al di là di come agisce come imprenditore, ha sempre detto che chi viaggia sulle strade bisogna che sia pagato il giusto. Questo nuovo leader dice cose differenti.

  6. Ma l’Anita non fa parte del fronte che si sta formando intorno alla Confetra, che era morta dal punto di vista politico sindacale, e che comprende oggi oltre all’Anita, Trasporto unito e la stessa Fita? vuol dire che il fronte della spedizione si allarga.

  7. Cosa dice Luigi che la Fita sta dando copertura alla politica del trasporto del mondo della spedizione e dell’intermediazione? Non può essere. Possibile che non si rendano conto in quella federazione che vengono usati per indebolire l’autotrasporto? non ci capisco più niente!

  8. Io mi ribello a questa cosa e chiedo a tutte le federazioni di essere chiare e trasparenti e dire cosa pensano del futuro dell’autotrasporto. Sui costi della sicurezza, sulle politiche europee, sul rapporto unitario dell’autotrasporto, etc. Non accetto di essere usato da chi forse per ragioni personali ci usa.

  9. Questa sua prima uscita il neo-Presidente dell’ANITA se la poteva anche risparmiare ! Schierarsi decisamente contro i costi minimi vuole dire dare battaglia a tutte le imprese di autotrasporto che onestamente e regolarmente svolgono il proprio lavoro a vantaggio di tutti quegli intermediari che lucrano e speculano sul lavoro degli altri e che quando il profitto non torna, non si vergognano di chiedere (meglio prelevare forzosamente) un contributo di solidarietà per la propria azienda

  10. Il fronte degli sfruttatori e di coloro che vogliono un autotrasporto sottomesso si allarga sempre più e dopo averlo strozzato con le tariffe (sotto i costi minimi) vogliono ancora di più spingendo ad una internazionalizzazione che sa molto di schiavismo.
    Va bene che i trasportatori sono individualisti e masochisti ma mi chiedo quando i piccoli trasportatori di anita fita e trasportounito si decideranno a prendere a calci chi li vuole, non solo sottomessi, ma schiavi?
    E i sindacati dei lavoratori quando smetteranno di occuparsi di chi è già in pensione e volgeranno lo sguardo a chi, oltre alla certezza di non averla in futuro la pensione perchè non ci sarà più nessuno che pagherà i contributi in Italia, rischiano anche di rimanere senza lavoro adesso?
    Più che il presidente di anita/fita/trasportounito mi fanno impressione i loro associati che anzichè stracciargli in faccia la tessera aspettano passivamente il giorno della loro esecuzione.
    Che arriverà presto.

  11. Non capisco affatto la logica e le affermazioni del nuovo Presidente dell’Anita: da un lato candida la sua associazione alla Vice Presidenza dell’Albo, quindi al vertice della rappresentanza della categoria per tutelare l’immagine e gli interessi del settore; dall’altra si schiera nettamente contro i costi minimi di sicurezza, cioè contro la normativa che salvaguarda l’attività di tutti i vettori onesti e regolari.
    Delle due l’una: o vuole distinguersi da tutti i vettori (ed allora non può nemmeno pensare di candidare la sua associazione a rappresentante del settore) oppure desidera farsi portavoce della categoria (ed allora deve revocare immediatamente quanto affermato e attuiare una politica più rispettosa del settore)

  12. Con questa uscita, Baumgarter ha dimostrato di avere una sensibilità non proprio da politico… Siamo d’accordo che i costi minimi non rappresentano la panacea di tutti i mali, ma mi pongo anche questa domanda: in attesa che il quadro normativo del settore venga rivisto, e tenuto conto che i controlli su strada sono ridotti al lumicino vista la mancanza di risorse e di uomini, con quali regole il presidente Baumgartner ritiene che gli operatori debbano confrontarsi sul mercato? Dobbiamo credere alla favoletta che il mercato sia capace di autoregolarsi, senza prevedere meccanismi di tutela della parte contrattualmente più debole?. Purtroppo, l’esperienza registrata dopo l’introduzione della 286/2005, di cui il presidente Baumgartner è stato attore protagonista, ha dimostrato che in un mercato dell’autotrasporto, lasciato alla libera iniziativa delle parti, la committenza abbia agito senza freni e senza regole, confidando soprattutto nell’assenza di controlli ad ogni livello (su strada e in azienda). I costi minimi, attualmente, rappresentano un baluardo essenziale contro lo strapotere della committenza soprattutto per le imprese di autotrasporto più piccole, per cui non si toccano!!

  13. Scusate l’espressione di prima..ma proprio non riesco ad accettare che c’è che dica di rappresentare la categoria e poi spara contro i costi minimi che io personalmente faccio rispettare con fatica ai committenti!! Ormai siamo allo sbando e prima lo capiamo meglio è…

  14. Vincenzo leggi poco e per questo forse sei disinformato. Io ogni venerdì leggo la nota settimanale del presidente della Fai (sarà ancora Lui?) e comprendo quella che è la linea di quella federazione, alla quale non sono associato. Non sempre condivido le cose dette ma certamente una cosa è certa. La Fai, per bocca del suo presidente dice chiaramente quello che intende fare.

  15. Io sono associato alla Fiap ma se la mia associazione dovesse votare per l’Anita mi dimetto il giorno stesso. Bagnoli non commettere errori.

  16. “…aldilà dell’appartenenza politica, religiosa, sindacale, sogno un tempo in cui sarà l’unitarietà della categoria..”
    non so chi l’ha detto ma è una frase che mi piace molto; tanto bella quanto utopica..fin quando ci sarà gente come questo nuovo pseudo-presidente che spara queste menate..vada via al c…

  17. Ma quel comunicato sulle dichiarazioni del presidente Anita riprende quanto detto ad un convegno di federchimica. Volete che il neo presidente, in casa della federazione che esprime, se non sbaglio, il presidente di Confindustria dica che è favorevole sui costi minimi? anche se Lui fosse d’accordo non lo direbbe. Se non ricordo male ad Arcese quando firmò l’accordo con il sottosegretario Giachino sui costi minimi la presidente di allora (questa era la voce che girava) lo rimproverò e lo minacciò di espulsione.

  18. Ma se il presidente Anita ha questa posizione vuol dire che sconfessa l’accordo che un associato importante dell’Anita ha firmato per il settore cemento. Qui delle due l’una: o quell’intesa non dice nulla e addirittura mette in discussione i principi dei costi minimi, ed allora avevano ragione i critici; oppure affronta il tema dei costi ed è in contrasto con le linee del nuovo presidente.

  19. L’Albo dovrebbe avere compiti importanti per il nostro mondo. Giusto che si intervenga perché le imprese serie e regolari siano premiate nei confronti dei “banditi” che devono essere buttati fuori. Ma quelli che fanno viaggiare i padroncini o loro dipendenti per più di cinquanta ore, o chiedono contributi (3%) sulle fatture pagate (ce lo siamo dimenticata la lettera che qualcuno inviò ai propri vettori?) ritengono che questo si in linea con le tanto propagandate affermazioni sul rispetto delle regole che si leggono nei comunicati?

  20. Davvero pensiamo di ottenere qualcosa con questi personaggi?? Arturo noi autotrasportatori sappiamo benissimo “chi dice cosa vuol fare e chi fa quel che dice” (anche se tante volte facciamo finta di non sapere) ma ha ragione pure Vincenzo: le associazioni devono dire chiaramente chi e cosa rappresentano, quali interessi perseguono!!
    Se la Fai decide di sostenere una linea che a me piace mi sentirò rappresentato, viceversa la contrasterò, come contesterò duramente questo ignorante e presuntuoso Baumbartner che non rappresenta di certo l’autotrasporto italiano!!

  21. Al dottor Baumgartner, che mi sa tanto di una Merkel al maschile nei confronti degli italiani autotrasportatori, rivolgo una domanda: lo sa dove finisce il cetriolo che casca di mano all’ortolano? Non glielo dico, ma ci pensi: rimbalza sempre in …. all’ortolano, però questa volta noi trasportatori seri non ci stiamo a fare gli ortolani e saremo lietissimi di cedere a lei ogni ruolo ortofrutticolo.

  22. Il Presidente Baumgartner vuole la botte piena e la moglie ubriaca: la Vice Presidenza dell’Albo e la cancellazione dei costi minimi… ma non sa che le due cose non si possono avere allo stesso tempo !?

  23. Per cominciare sarebbe interessante fare un raffronto tra le tariffe praticate ai clienti dai primi vettori aderenti ad Anita e quelle pagate ai sub vettori. Con buona probabilità il divario sarà considerevole anche se decurtato dei maggiori costi di struttura i quali peraltro sono anche previsti nelle tabelle dei costi di sicurezza per il 9,7% circa.

  24. Ma esiste o non esiste una legge che obbliga a rispettare i costi minimi per la sicurezza fissati dal ministero? Perché se esiste, un’altra domanda sorge spontanea: schierarsi contro la legge è normale non significa affermare indirettamente che questi costi minimi non vanno pagati? E in questo caso non si configura (come direbbe un avvocato o un magistrato) un possibile reato? Oppure ognuno in questo Paese è libero di dire: “quella legge è una str…… e non va rispettata?”

  25. Rino, la battuta del cetriolo è di Notarnicola, storico associato Fai della Puglia… E se fossi stato all’assemblea di Parma di metà giugno sapresti anche che il nostro associato pugliese s’è già inventato una versione aggiornata. Non più il cetriolo ma la carota margherita… Va in Internet a vedere cos’è e capirai…..

  26. Buongiorno a tutti, sono come tutti voi un trasportatore, e sono associato Cna Fita e non condivido assolutamente le esternazioni del Presidente di Anita, e tanto meno che sia a questo punto l’associazione Anita che prenda in mano le redini dell’Albo. Quel Presidente non rappresenta l’autotrasporto piuttosto è più simile ad un nostro committente. Gli dobbiamo anche dare in mano la conduzione del nostro Albo? Non mi pare proprio possibile. Qualcuno sta dicendo nei commenti precedenti che la mia associazione nazionale Cna Fita si è schierata appoggiando la candidatura di Anita all’albo. Io sinceramente come trasportatore associato non ne sono stato informato e non è arrivata nessuna comunicazione in merito a questa importante questione. Ho anche chiesto ai miei provinciali se facciamo ancora parte di Unatras e a quanto pare nessuno sembra aver dato disdetta. Quindi se la Cna Fita membro di Unatras si è schierata pro Anita/Confindustria/Confetra/Trasporto unito ce lo deve dire una volta per tutte. Se così fosse e spero vivamente non sia cosi, non credo che rimarrò un giorno di più in questa associazione che non mi rappresenterebbe più e sono certo come me altri associati trasportatori farebbero la mia stessa scelta. Mi auguro che la mia associazione Cna Fita chiarisca in fretta ai suoi trasportatorichi rappresenta e tutela

  27. Caro Claudio Alberto, ho partecipato al Consiglio nazionale Fai di questa mattina e ho purtroppo dovuto sentire che la notizia della scelta assunta dalla Giunta o presidenza (non ricordo bene) di sostenere la candidatura dell’Anita è stata data al segretario Russo proprio da un dirigente Fita. Mi spiace per te.

  28. Possibile che non si possa avere un presidente “terzo”? Una persona non legata a logiche di potere e competente in materia? Perché non possiamo eleggerla “noi autotrasportatori” direttamente, una testa un voto?

  29. Ripeto, se così fosse (come dice Antonio) se la Cna Fita non si esprime tutelando i suoi autotrasportatori… già molti nomi noti e non noti degli autotrasportatori Cna Fita se ne sono andati da questa associazione. Se ne andranno anche molti altri compreso il sottoscritto. Un’associazione seria deve ascoltare le richieste che vengono dai propri associati, se la Signora Franchini ha deciso ancora una volta di fare di testa propria prenderemo le dovute distanze.

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