Baumgartner al volante di Anita: “Trasporto e logistica priorità del Governo”

Anita giugno 2014“Mettere il settore del trasporto merci e della logistica al centro delle scelte di politica economica, in Italia e in Europa. È questo l’obiettivo della nuova presidenza di Anita che si impegnerà sempre più per far sì che l’Italia diventi piattaforma logistica per l’Europa”. Ad affermarlo, nel suo primo discorso da presidente dell’associazione nazionale imprese trasporti automobilistici, è stato Thomas Baumgartner, subito dopo la votazione dell’assemblea  che gli ha affidato la guida, affiancato dai vicepresidenti  Sergio Bertani, Mario Beschi, Natale Mariella e Vincenzo Motta. Illustrando gli indirizzi programmatici per il prossimo triennio Thomas Baumgartner ha sottolineato come “solo attraverso una completa revisione dei fattori che frenano lo sviluppo e la crescita del sistema dei trasporti italiano ciò sarà possibile. Vanno sostenute politiche che favoriscano la crescita professionale e dimensionale delle imprese”, ha sottolineato il neopresidente, auspicando “una futura alleanza tra le associazioni dell’autotrasporto che condividono gli stessi obiettivi, per mettere il settore del trasporto e della logistica nelle condizioni di esprimere tutto il proprio potenziale”. Thomas Baumgartner ha esortato anche ad aprire un nuovo capitolo nei rapporti commerciali tra gli operatori, superando il sistema dei costi minimi poiché “nessun imprenditore che possa definirsi tale, può accettare che sia un terzo a fissare i costi e, di conseguenza, i prezzi dei servizi, ma garantendo forme di tutela anche per i padroncini che rappresentano una preziosa risorsa per tutto il settore”. Infine, secondo il neopresidente,  l’iscrizione all’Albo degli autotrasportatori dovrà diventare sinonimo di azienda professionalmente valida e finanziariamente solida, vera e propria garanzia di regolarità del mercato.

10 risposte a “Baumgartner al volante di Anita: “Trasporto e logistica priorità del Governo”

  1. “Nessun imprenditore che possa definirsi tale, può accettare che sia un terzo a fissare i costi…” Ma cosa sta dicendo???? L’ansia di abolire i costi minimi (fermi escluso il gasolio da 6 anni) pervade solo chi sotto questi costi vuole scendere per potere meglio sfruttare “la preziosa risorsa dei padroncini” o schiavizzare gli autisti dell’est facendoli vivere senza dignità come barboni a scapito degli autisti nazionali. A un imprenditore che voglia definirsi tale e che ha i camion suoi e autisti in regola i costi minimi non fanno un baffo perché le tariffe che chiede, se ha un minimo di potere contrattuale,sono decisamente sopra i costi minimi. Sono sicuro che le grandi aziende come la sua chiederanno sicuramente tariffe superiori ai costi minimi e pertanto non capisco come mai tanto interesse per il tema e mi viene il sospetto che forse potrebbe essere che sono le tariffe che pagano ai subvettori che sono inferiori a tali costi. Infatti parla di “aprire un nuovo capitolo nei rapporti commerciali tra gli operatori” e cioè non con i clienti ma tra le grandi aziende di trasporto e subvettori senza il fastidio dei costi minimi. Lascio a voi capire chi tra i due contendenti ne uscirà vincitore.

  2. Fantastico, chiede alle associazioni di fare squadra e poi entra a gamba tesa sui costi minimi per i quali le associazioni di categoria non schiavette di Confindustria e grande committenza si sono battute. Un fenomeno!!!

  3. Ah cominciamo bene! Non ho parole, ci aspetta un’estate e un autunno di fuoco a quanto pare… ma il Signor Baugartner alias Fercam, non è quell’azienda di trasporti che un paio di anni fa o poco più ha mandato ai suoi padroncini quella lettera dove chiedeva un contributo di solidarietà del 3% sui trasporti già eseguiti, facendo quindi un ulteriore prelievo indebito sulle fatture ancora da saldare degli ultimi 6 mesi?????? ma Bravoooo … fuuurboo lui!!!!!! la vedo dura farci rappresentare da Anita noi “piccole aziende di autotrasporto” . Noi trasportatori siamo proprio bravi sappiamo sempre come farci del male da soli, purtroppo siamo come nella savana dove i leoni riescono quasi sempre a mangiare le gazzelle….. Attenzione però perchè caro “leone” potresti rimanere anche senza mangiare se fai morire di fame e di sete tutte le gazzelle che ti girano attorno!!!!

  4. Ma sbaglio o il neo presidente ha avuto oppure ha ancora, una questione aperta con la giustizia per sfruttamento della mano d’opera e che è stato indagato perché hanno fermato una autista in Germania che guidava da oltre cinquanta ore? c’è di che preoccuparsi se questo deve difendere noi autotrasportatori.

  5. Anch’io se non ricordo male il nuovo presidente Anita è stata una delle prime imprese ad essere sottoposta a segnalazione al ministero per i costi minimi. Forse li vuole eliminare per questo?

  6. Cosa intenderà per “forme di tutela” per i padroncini? non di certo le stesse delle quali hanno goduto loro. cosa intenderà per “preziosa risorsa” per tutto il settore? quella che si può sfruttare al massimo fino al limite della sopravvivenza? quella che “piccolo non è più bello” ma più grande ancora meno ? e cosa intenderà per “azienda professionalmente valida e finanziariamente solida”? quando lor signori non pagano i padroncini si considerano validi o professionalmente solidi? e sarebbe meglio che sia un “terzo” a fissare i costi e, di conseguenza, i prezzi dei servizi o un “primo”?

  7. Credo proprio che voglia dire, cara Alessandra, teniamoli in vita con la “dose minima giornaliera” perche’ se spariscono non abbiamo piu’ nessuno da sfruttare. Allora come saniamo i bilanci di certe imprese?

  8. Anita sta solo mantenendo la tradizione… non è che il precedente presidente fosse proprio un esempio. Al solito, quelli che si lamentano sono gli stessi che creano o ai quali fanno comodo certe situazioni o problemi…

  9. Alessandro converrai che Arcese nell’animo era comunque un imprenditore “camionista” e che ha molti automezzi. Il nuovo ritengo che abbia un parco di semirimorchi ma i trattori sono di altri operatori. La differenza è notevole. Uno certamente mira a fare i propri interessi ma avendo gli automezzi e subendone i costi prova a trovare le soluzioni, l’altro scarica i costi tipici del vettore su terzi ed in modo molto maggiore del primo. Non è un dettaglio.

  10. Attilio forse è meglio che si informa su Arcese, sia su come operava prima dopo e durante. Io rimango convinto delle mia affermazione, meglio non proseguire per evitare problemi. Per me non è un esempio, ne di imprenditore ne di impresa. Anzi. Certo rimane che chi si lamenta in questo paese è il primo a creare il problema, o comunque gli fa comodo.

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