Caro figlio, mi dai uno strappo? La mamma lo chiede per andare a fare shopping

Mamme e papà spesso – anche se in alcuni casi non volentieri – accompagnano in auto i figli. A scuola, dagli amici, a fare sport, in discoteca. Un fenomeno comune a moltissime famiglie. Ma cosa succede quando i figli diventano grandi e hanno macchina e patente? I genitori ne approfittano per un passaggio? Lo svela in una ricerca il Centro Studi e Documentazioni Direct Line che ha indagato su questo comportamento in Italia e in Inghilterra.

Ben l’82 per cento del campione italiano ammette di affidarsi allo scambio di ruoli chiedendo ai propri figli un passaggio, totale leggermente superiore rispetto a quello inglese, che raggiunge il 79 per cento. Nello specifico, il 64 per cento degli italiani ricorre allo “strappo” quando non ha altre possibilità di spostamento, il 10 per cento si fa accompagnare almeno una volta a settimana e il 6 per cento almeno una volta al mese. Bassa (2 per cento) la percentuale di coloro che approfittano della disponibilità della prole quotidianamente. A non cedere mai alla comodità è invece il 18 per cento dei genitori intervistati nel Bel Paese. Le mete più gettonate dei passaggi risultano essere i negozi con il 25 per cento delle preferenze, seguiti dall’aeroporto (20 per cento) e dal posto di lavoro (18 per cento). Poco distanti, la stazione ferroviaria (14 per cento), la casa di amici (10 per cento) e i ristoranti (7 per cento). Non stupisce che a privilegiare lo shopping siano le mamme (38 per cento), con ben il 27 per cento di richieste di passaggi per i negozi in più rispetto a quelle dei papà (11 per cento) che invece sono più inclini a sfruttare passaggi per andare a lavoro (23 per cento contro il 14 per cento delle donne).
La situazione inglese non è molto differente. Anche qui il primo posto delle mete preferite è occupato dai negozi (65 per cento), anche se case di amici e parenti e ristoranti seguono rispettivamente con il 61 e il 57 per cento.
Che cosa spinge i genitori ad approfittare di un passaggio dato dai propri figli? Soprattutto l’aspetto economico: il 62 per cento lo fa infatti per risparmiare il prezzo dei mezzi pubblici. Ma c’è anche una parte interessante che dichiara di affidarsi volentieri ai propri figli utilizzandoli come “guidatori designati” nelle occasioni mondane: il 29 per cento ammette infatti di essere spinto dalla voglia di godersi una serata senza preoccuparsi di non assumere alcolici. Più inclini al divertimento i genitori inglesi: ben il 44 per cento ammette infatti di affidarsi ai figli per potersi abbandonare a serate oltre i limiti.
I ragazzi italiani sembrano dunque restituire il favore ai genitori senza problemi, anche se il 46 per cento degli italiani ammette di ringraziare i propri figli dei passaggi in auto pagando per loro il rifornimento di carburante. C’è anche chi ripaga lo strappo con i soldi per la serata della prole (10 per cento) e chi lascia all’autista saltuario la stessa somma che avrebbe speso per i mezzi pubblici (3 per cento). Decisamente meno generoso il 46 per cento che afferma di meritarsi un po’ di comodità gratuita dopo tanti anni di via vai obbligati. Più inclini a elargire la stessa cifra prevista dai mezzi pubblici gli inglesi, è infatti il 21 per cento in più a dichiarare di pagare i propri figli con le stesse “tariffe” previste dal trasporto pubblico.

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