Documento unico per l’auto, l’Aci assicura: “Siamo già in grado di rilasciarlo”

È già pronto il documento unico sui veicoli. L’Aci risponde immediatamente al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che aveva parlato di “costi inaccettabili” per due documenti come certificato di proprietà e libretto di circolazione promettendo l’eliminazione di uno dei due (clicca qui). Il sistema informatico dell’Aci, si legge in una nota, alimenta le banche dati della pubblica amministrazione e può già rilasciare un documento unico che attesti proprietà e caratteristiche tecniche dei veicoli, in tutta la sua rete territoriale di 106 Automobile Club provinciali e 1.500 delegazioni.

“Non sono necessari nuovi esborsi di denaro pubblico per hardware, software, uffici e locali”, assicura il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, “perché noi siamo già in grado di svolgere con capillarità ogni formalità necessaria, in linea con la normativa e con grande efficacia verso lo Stato e i cittadini”.
“La sostituzione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione con una quota sul bollo, proposta dal ministro Lupi, è la misura giusta per far risparmiare davvero le famiglie e più volte auspicata da Aci”, conclude Sticchi Damiani, “in grado di ridurre di 365 euro il costo di un passaggio di proprietà che oggi sfiora i 600 euro. L’emolumento del Pra per il servizio svolto incide solo per il 4 per cento. Questo intervento incentiverebbe efficacemente il ricambio del parco circolante, con benefici immediati per l’economia, l’ambiente e la sicurezza stradale”.

2 risposte a “Documento unico per l’auto, l’Aci assicura: “Siamo già in grado di rilasciarlo”

  1. Attenzione! Qui c’è odore di fregatura. Sostituire una tassa una tantum (IPT) con una “quota sul bollo” vuol dire sicuramente un maggiore esborso da parte dell’automobilista spalmato sul lungo periodo (se ora paghiamo 100 in unica soluzione andremo a pagare 20 per x volte). Sarebbe interessante sapere a quanto ammonta questa “quota” e confrontarla con l’attuale ammontare dell’Ipt.

  2. E poi: se l’ente di competenza a omologare e targare le auto è la Motorizzazione Civile, se l’ente che tiene sotto controllo il mantenimento delle caratteristiche costruttive del mezzo (attraverso i collaudi) è sempre la Motorizzazione Civile, se per aggiungere il gancio traino, una misura di gomme o altre modifiche da annotare a libretto, mi devo rivolgere (indovinate) alla Motorizzazione Civile, perché continua ancora ad esistere il PRA? Qual è la sua utilità? Perché devo essere io (compratore di un’auto nuova) a iscriverla al PRA dopo aver ottenuto l’immatricolazione presso la Motorizzazione Civile?

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