L’alcol al volante fa 10mila vittime l’anno. È responsabile di un terzo dei morti

Sono più di 10mila le persone che ogni anno muoiono in Europa per incidenti stradali causati dall’alcol. La guida in stato di ebbrezza è responsabile di oltre un terzo dei 28mila morti sulle strade registrati nel 2012 nei Paesi dell’Europa a 27. La stima è della Commissione europea. I dati sono stati discussi durante il primo evento italiano all’interno del progetto Smart (Sober Mobility Across Road Transport), organizzato dalla Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale e dall’European Transport Safety Council, che si è svolto a Roma.

All’incontro, dal titolo “La guida in stato di ebbrezza in Italia: verso la tolleranza zero”, sono intervenuti rappresentanti dell’Unione europea, politici e stakeholders che hanno discusso da un punto di vista politico e sociale le misure più efficaci per ridurre il numero di morti sulle strade provocate all’alcol.
“Se tutti gli automobilisti europei rispettassero le leggi sulla guida in stato di ebbrezza”, ha detto Antonio Avenoso, direttore esecutivo Etsc, “potremmo salvare migliaia di vite ogni anno. Ora finalmente abbiamo gli strumenti per fare ciò. In Irlanda, per esempio, l’inasprimento delle pene ha dato grandi progressi negli ultimi anni. Alcuni Paesi, poi, stanno usando i dispositivi blocca motore per evitare che chi guida in stato di ebbrezza ripeta il reato. Queste soluzioni stanno funzionando negli altri Paesi europei e potrebbero funzionare anche in Italia”.
“Per quanto riguarda l’Italia”, ha spiegato il segretario generale della Fondazione Ania, Umberto Guidoni, “l’Istituto Superiore di Sanità stima che gli incidenti stradali alcol correlati nel nostro Paese sono pari al 30-35 per cento del totale. Il tema desta molta preoccupazione, soprattutto perché nell’ultimo decennio, in Italia, è aumentata la quota dei consumatori di bevande alcoliche e sono cambiati luoghi e tempi di assunzione dell’alcol. Le abitudini si sono modificate, soprattutto tra i più giovani, che assumono comportamenti devianti, arrivando all’assunzione di alcol al solo scopo di sballare. Questi atteggiamenti hanno una ripercussione sugli stili di guida e sulla sicurezza stradale. Soprattutto riguardo questi temi riteniamo fondamentale stravolgere il modello giovanile di esaltazione della morte, riaffermando il principio della sacralità della vita”.

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