Autostrade, c’è chi chiede di abbassare i pedaggi e chi si preoccupa del caffè

Autostrade sotto la lente: c’è chi chiede di abbassare i prezzi dei pedaggi e chi indaga sui punti di ristorazione. Se dobbiamo scegliere chi sostenere propendiamo sicuramente per la prima battaglia. Anche perché agli automobilisti e ai camionisti di solito non importa molto chi sia a fare il caffè o il panino, tanto sanno che nelle aree di servizio solitamente si paga un po’ più rispetto al bar sotto casa. E poi, a caffè e panino si può anche rinunciare, mentre pagare il pedaggio al casello è obbligatorio. 

Ma andiamo con ordine. Il presidente della Regione Val d’Aosta, Augusto Rollandin, commentando in una nota i recenti incrementi tariffari delle autostrade in Valle d’Aosta ha espresso grande preoccupazione per “le ripercussioni negative che gli attuali pedaggi e il loro continuo incremento hanno sull’utenza e sul territorio regionale” e annunciato di aver chiesto di “attivare un confronto con il cda della società Raccordo autostradale valdostano”. L’incontro è stato convocato per il primo aprile: la speranza è che non si trasformi nel proverbiale pesce. E il caffè? L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un’istruttoria nei confronti delle società Chef Express e My Chef Ristorazione commerciale per verificare se abbiano “posto in essere comportamenti restrittivi della concorrenza in occasione della partecipazione alle recenti gare per l’assegnazione dei punti di ristoro sull’intera rete autostradale”. Ci pensi l’Antitrust e poi si occupi anche di questioni che ci sembrano più impellenti.

Una risposta a “Autostrade, c’è chi chiede di abbassare i pedaggi e chi si preoccupa del caffè

  1. …”non esiste nessun settore dove un governo o addirittura un singolo ministro, possa fare “regali” così’ imponenti a società, pubbliche o private, mediante la proroga di concessioni o la regolazione delle tariffe, senza che gli utenti ne percepiscano nemmeno i costi addizionali”
    da: I signori delle autostrade di Giorgio Ragazzi 2008. Basta con questi oligopoli!

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