Dopo Fai Conftrasporto anche Cna Fita chiede gli sconti sui pedaggi per i camion

Dopo Fai Conftrasporto, che nei giorni scorsi, immediatamente dopo aver letto le dichiarazioni di ministro ai Trasporti Maurizio Lupi in merito alla decisione di concedere sconti sui pedaggi autostradali ai pendolari, aveva chiesto, per voce del presidente Paolo Uggè, immediati provvedimenti anche per  gli autotrasportatori, anche Cna Fita  scende in campo. In un comunicato la presidente dell’associazione, Cinzia Franchini, dopo aver denunciato come “dall’Aiscat non sia arrivata nessuna nuova notizia rispetto alla richiesta delle associazioni dell’autotrasporto di istituire un tavolo per concordare sconti ulteriori direttamente in fattura tramite l’utilizzo del Telepass”, affonda il colpo affermando che ” Cna-Fita  non tollererà normalizzazioni di sorta sul tema” e che, “se non verranno trovate le soluzioni, a questo punto già individuate per i pendolari, verrà dato il via ai fermi selettivi”. “Gli sconti richiesti ai concessionari dovranno essere il frutto di un accordo privato tra le parti e non debbono assolutamente essere confusi con le riduzioni compensate dei pedaggi previste per il settore”, ha aggiunto Cinzia Franchini, “Per questo la Cna-Fita chiede al Governo e al Ministro Lupi,che venga svolta la stessa funzione di pressione sui concessionari, ricordando che quegli sconti serviranno a recuperare gli intollerabili quanto vergognosi aumenti concessi a partire dal primo gennaio scorso su tutte le autostrade”.

14 risposte a “Dopo Fai Conftrasporto anche Cna Fita chiede gli sconti sui pedaggi per i camion

  1. Vedo che la redazione di Stradafacendo ha dimostrato di avere a cuore gli interessi della categoria più di qualche presidente di categoria che con le sue differenziazioni non fa altro che indebolire la rappresentanza unitaria. Complimenti presidente. La voglia di apparire è così forte in lei da non comprendere che differenziandosi sempre e comunque su ogni cosa non fa altro che depotenziare l’immagine di Unatras?

  2. Leggo la nuova uscita della presidente della Fita sui pedaggi autostradali. Possibile che non riesca a comprendere una cosa semplice che le è stata spiegata più volte? Mi sembra che il comunicato del presidente Uggè di sabato (presidente una tirata d’orecchia anche Lei perché non si è firmato come presidente Unatras?) mette il ministro nelle condizioni di fornire una risposta.
    Era necessario ribadire richieste fondate su una evidente non conoscenza giuridica? Eppure la soluzione è sotto gli occhi di tutti ma lei, presidente, pur di apparire, non la vuole vedere e la butta in politica. Poveri noi.

  3. A onor del vero , e senza alcuna vena polemica, ma solo in funzione di una sempre necessaria e più forte unità della categoria, mi pare di ricordare come sia stata proprio la Presidente della Fita a sollevare, per prima, la necessità che gli sconti fossero allargati anche all’autotrasporto e come invece i dubbi e le perplessità siano stati sollevati invece dal Presidente Uggè, salvo poi sposare questa iniziativa……
    Tutto questo per amore della verità……….

  4. Non so proprio a cosa servano le polemiche. E per evitare dei travisamenti vorrei ricordare a tutti come la prima domanda che ho posto al Governo sia stata quella del chi paga? Non certo per curiosità ma avendo, a differenza di chi rincorre solo le dichiarazioni, bene a conoscenza cosa siano le convenzioni, ho considerato importante mettere un punto fisso sul fatto che in alcun modo fossero gli operatori dell’autotrasporto a pagare. Le dichiarazioni improprie del ministero infatti si prestavano a diverse interpretazioni. Questo non è tuttavia il vero problema. Lo stolto si dice usi guardare il dito e non la luna. La Fai ritiene che l’autotrasporto merci non debba subire danni e per questo ha innanzitutto messo i paletti per evitare che oltre agli incrementi applicati fossero spalmati anche gli eventuali sconti concessi ai pendolari. Chiarito questo rimane il problema di come assorbire l’incremento tariffario. Su questo si attende la risposta del Governo. È ciò che ho chiesto anche nella giornata di sabato. Se poi si vuol fare la gara sui tempi di intervento basta leggere quanto riportato all’inizio dell’articolo su Stradafacendo.
    Rifuggo da coloro che hanno certezze e non si fanno venire dubbi e talvolta per intempestività rischiano di fare danni maggiori.

  5. Bene, bene, avanti così. In un momento in cui la categoria dovrebbe dimostrare unità di fronte al “governo del fare” e alla vigilia delle verifiche sul protocollo, non perdiamo occasione di farci del male da soli.

  6. Alessandra, ognuno leggendo le varie prese di posizione credo potrà facilmente capire chi sta lavorando per la categoria e chi invece per avere un titolo in più sui giornali…

  7. Quando la forza del pensiero non basta occorre urlare per farsi ascoltare. E la signora Franchini da qualche mese si è messa a urlare….

  8. Hanno ragione da vendere Alessandra e Gianluca. Dividersi è una fesseria così come delegittimare in ogni occasione l’Unatras.

  9. La sola forza del pensiero non è mai bastata e nemmeno gli urli. Quanto abbiamo urlato tutti, negli anni scorsi, per ritrovarci oggi in queste condizioni. I titoli dei giornali poi si dimenticano presto: contano e rimangono vividi i risultati ottenuti. Vedete bene in questi giorni con che grado di unità si esprime Confindustria per bocca del suo presidente. Siamo in grado di fare altrettanto, giusto per avere maggior considerazione presso i nostri interlocutori istituzionali e non ai quali abbiamo sempre consentito di trattarci come un soggetto debole?

  10. Michela ha ragione: io leggendo il vostro Strafacendo mi sono reso conto che un signore che tutela la categoria da qualche decennio conosce le norme, COMPRESE QUELLE EUROPEE, e qualcun altro a volte non sa di cosa parla…. Siamo camionisti, ma non per questo analfabeti o incapaci di distinguere chi sa da chi non sa….

  11. Il problema temo sia culturale. Confindustria è, mediamente, composta da un certo tipo di imprenditori , con una certa formazione, gli autotrasportatori spesso sono tutt’altra cosa. E, come diceva mio nonno, per far entrare un concetto in certe teste non basta il trapano….

  12. Uhm, hanno fatto più danni i “mediamente acculturati” talvolta bocconiani imprenditori in giacca e cravatta che “certe teste di legno” di autotrasportatori e simili.

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