Autostrade troppo care? “In Italia ci sono i pedaggi più bassi d’Europa”

Le tariffe delle autostrade in Italia sono “le più basse di Europa” e sono “aumentate meno dell’inflazione”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, a Radio24. Sui rincari, ha spiegato Castellucci, pesano sia “gli investimenti addizionali” richiesti sia gli “aumenti delle accise”, mentre resta centrale “il nodo della competitività” e delle strategie di investimento. 

A Radio 24 Castellucci ha detto anche di rispettare le istanze dell’autotrasporto che vanno ascoltate con molta attenzione.

11 risposte a “Autostrade troppo care? “In Italia ci sono i pedaggi più bassi d’Europa”

  1. Le più basse d’Europa? Sicuramente non sta parlando di autovetture: la vignetta in Svizzera è 40 franchi/anno, in Austria puoi pagare 80€/anno o 8.50€/10 giorni (tranne tre autostrade, che hanno un supplemento), in Germania e Olanda è completamente gratuita mentre in Italia andare e tornare fra Milano e Bologna (400km circa) costa circa 30€ mentre andare e tornare da Livorno costa 54€ circa.

  2. Se Matteo volesse ascoltare il mio consiglio e prima di scrivere cose che derivano solo dalle sue conoscenze, cercasse i dati ufficiali predisposti da organismi internazionali, scoprirebbe che Castellucci non ha detto fregnacce e lui invece si. In Europa l’Italia è per il caro pedaggi al terz’ultimo posto.

  3. Castellucci fornisca allora i dati, ma non i suoi bensi quelli di un organismo internazionale indipendente, se non vuole passare per uno che racconta balle. Se non e’in grado taccia.

  4. Caro Andrea, se invece di leggere sistemi di informazioni teleguidati esci di casa e ti metti su strada vedrai che Matteo non dice fregnacce. Io sono stato nel 2013 in Svizzera (40 franchi anno), Belgio (gratis) Olanda (gratis) Lussemburgo (gratis) Germania (gratis). Altri non lo so, però tra Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzere e Germania già non siamo terz’ultimo posto.
    Fonte. Più di 30.000 chilometri fatti personalmente.

  5. Andrea, non ho idea delle statistiche che usi il sig. Castellucci ma i dati che ho scritto sono reali (e grazie ad Alessio che conferma), è quello che si paga in quei paesi e a quei due caselli, di fregnacce non ne dico proprio e mi infastidisce che mi si dia del bugiardo: basta che fai le tue ricerche su internet oppure fai la “tua esperienza personale” andando ai caselli.
    Fra l’altro, facendo una piccola ricerca su internet viene fuori questo:
    Germania è gratuita, Olanda è gratuita, l’Inghilterra è prevalentemente gratuita, Lussemburgo (150km di autostrada, in effetti) è comunque gratuita, Svezia è gratuita (e ben sviluppata), Finlandia gratuita. Poi ci sono quelle a vignette (Svizzera, Austria e forse altre) che ovviamente dipende dal numero di passaggi e km percorsi, ma sono nettamente a loro favore.
    Se si parla di veicoli pesanti (ma io ho specificato di parlare di autovetture, mentre Castellucci non ha specificato) le cose potrebbero cambiare, diventa tutto molto più complesso e di difficile paragone.
    L’informazione comunque è sbagliata, o non completamente corretta, anche se facendo tutti i conti, pesando macchine, km, sviluppi, mezzi pesanti, straordinari, moto, camper e altre cose viene fuori il risultato che dice Castellucci: se siamo davvero terzultimi, vuol dire che gli automobilisti pagano anche per qualche altra fascia, che non paga la sua parte.

  6. Questa vicenda dei pedaggi è priva di dati certi. Possibile non vi sia nessuno che raccolga dati ufficiali, dei quali si assume la responsabilità, mettendo anche in gioco la propria credibilità che li renda pubblici?

  7. Vorrei cercare dimettere in fila le questioni sulla vicenda pedaggi. Premesso che concordo con la proposta di Giovanni, vedremo se sarà raccolta. Debbo però confessare la mia preoccupazione nel vedere il ministro Lupi (se è qualche suo collaboratore lo sostituisca in fretta) affrontare la questione dimostrando di non sapere molto. Personalmente ho seguito con attenzione tutta la questione essendo amministratore di un’impresa con diversi automezzi e che dagli sconti riceve qualche centinaia di migliaia di euro che, insieme alle riduzioni sul gasolio, aiutano nella chiusura del bilancio aziendale. Ricordo che per un certo periodo le imprese del trasporto che ottennero la riduzione compensata sui pedaggi autostradali nel 1997, rischiarono di dover restituire gli sconti ricevuti in quanto la Commissione europea aveva aperto una procedura di infrazione. Insomma il rischio di una altro bonus, con relativa azione di recupero, esisteva. Grazie al cielo (dovrei dire grazie soprattutto al sottosegretario in carica nel 2003 ma qualcuno potrebbe scambiare la giusta riconoscenza con vicinanza associativa, sono aderente ad un altra organizzazione parte di imprese strutturate) venne trovata l’ingegnosa soluzione dello sconto, legato al fatturato ma con il tetto massimo del 13%, che autorizzato in sede comunitaria impedì la prosecuzione della procedura di infrazione suddetta. Personalmente non ho la necessità di aderire a consorzi con la mia impresa raggiungo il fatturato da solo ma ho trovato giusto offrire a coloro che avessero scelto di raggrupparsi di ottenere le riduzioni, anche se di piccola dimensione. Forse pochi ci hanno pensato ma coloro che effettuano saltuariamente i percorsi autostradali, penso ad esempio al conto proprio o ad altri, non riescono ad usufruire della riduzione oppure ne hanno una minore.
    Visto che la concorrenza è spietata non è forse un intervento intelligente a vantaggio del trasporto professionale? Se il ministro vuole intervenire a modificare sappia che rischia di aprire un nuovo contenzioso in sede comunitaria, di diminuire ancora la competitività delle imprese che esercitano professionalmente l’attività e di ridurre a pochi centesimi di euro lo sconto. A meno che il Governo intenda mettere a disposizione qualche decina di miliardi di euro. In Francia dove si è cambiato il sistema oggi è così. E’ proprio così sicuro signor ministro di fare gli interessi delle imprese italiane di trasporto che oggi, al di là di quanto sostiene qualche disinformato, sono le dirette destinatarie delle riduzioni previste, e questo per legge? Che esista un problema dei pendolari è vero ma se vuole risolverlo trovi delle soluzioni adeguate per questa categoria e non peggiori le condizioni di un’ altra. Se vorrà approfondire e trovare le ulteriori motivazioni che convinsero ad autorizzare questa procedura, può chiedere a chi quella vicenda l’ha seguita. Lo conoscono tutti. Non commetta l’errore di sottovalutare questa vicenda che potrebbe divenire un alimento notevole per coloro che non valutando adeguatamente questi aspetti pensano di seguire tale strada. I rischi saranno che le autostrade non perderanno un euro, Lo Stato, cioè noi, spenderà diversi milioni di euro e le imprese di trasporto saranno le realtà più danneggiate,dal punto di vista finanziario e quelle che pagano il trasporto subiranno incrementi di costi che trasferiranno sui singoli prodotti.

  8. Andrea tu sei un asino e non ragioni! Perchè se parliamo di una singola tratta in rapporto a pagare un bollino settimanale come in Austria per usarlo una sola volta il confronto è a favore delle autostrade per l’Italia. Se parliamo di percorsi continui e giornalieri, ovvero uno che per lavoro è un habituè le autostrade italiane sono una truffa legalizzata e un salasso a tre cifre l’anno. Il sottoscritto quest’anno ha pagato 3500 euro di pedaggi autostradali !!! Se fossi stato in Austria, Slovenia o SVizzera il costo sarebbe stato meno di 100 euro quindi spiegacelo come fai a dire simili cretinate se non sai nemmeno di cosa stai parlando!

  9. Sì meno care un corno, ora devo andare in Polonia da Firenze, andata e ritorno in italia 80€, austria solo 8€…dieci volte di più. Sono solo sei i paesi in europa che fanno pagare il pedaggio a km…che secondo me andrebbe abolito.

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