Maxievasione fiscale nell’autotrasporto: “È la prova che servono i controlli dell’Albo”

“La nuova maxi evasione fiscale, per oltre otto milioni di euro, scoperta dagli agenti della Guardia di Finanza di Torino e che vede protagoniste alcune imprese di autotrasporto è la più chiara dimostrazione di quanto sia indispensabile far diventare immediatamente operative le norme introdotte dal Governo per l’autotrasporto, norme che assegnano nuovi compiti all’Albo nazionale dell’autotrasporto. Solo grazie a controlli incrociati effettuati da Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, ministero dei Trasporti e istituti previdenziali sarà possibile smascherare  le imprese di autotrasporto irregolari consentendo quelle invece regolari di evitare queste forme di concorrenza sleale. È di questo che ha bisogno il mondo dell’autotrasporto, e non  di proteste, strumentali e senza alcuna possibilita’ di successo, “utili” solo a danneggiare ulteriormente i cittadini, i consumi e il sistema produttivo, come quelle che potrebbero avviarsi a partire da lunedì 9 dicembre e decise da una sigla di minoranza della categoria. Una protesta ancor più condannabile se si pensa ai traguardi importantissimi e concreti, a iniziare dalla cancellazione dei tagli al rimborso sulle accise del carburante, che le principali associazioni di categoria hanno invece ottenuto nei giorni scorsi al termine di un lungo confronto col governo. La strada del confronto costituisce la sola possibilita’ di aiutare il nostro Paese che non ha bisogno oggi di divisioni e tensioni e chi deciderà di protestare il 9 novembre non farà altro che aggravare la crisi già esistente”. Con queste parole il segretario di Fai/Conftrasporto di Torino, Enzo Pompilio, ha commentato l’indagine della Guardia di finanza del capoluogo piemontese che ha permesso di scoprire come, riportando in contabilita’ solo parte delle fatture emesse e annotando invece tutte le fatture alcune imprese di autotrasporto avevano abbattuto il  reddito imponibile e l’Iva da versare. L’evasione da otto milioni di euro secondo le accuse formulate dagli uomini delle fiamme gialle sarebbe riconducibile a tre societa’ operanti nel settore degli autotrasporti, di fatto riconducibili a un medesimo titolare. Cinque le persone denunciate per reati fiscali: oltre all’amministratore di fatto anche gli amministratori “teste di legno”.

 

 

6 risposte a “Maxievasione fiscale nell’autotrasporto: “È la prova che servono i controlli dell’Albo”

  1. Ha ragione Pompilio, bisogna riformare rapidamente l’Albo con compiti di controllo. Basta con questi imprenditori che per essere competitivi e portar via i viaggi ad altri colleghi abbassano i prezzi e poi per starci dentro non pagano le tasse o non versano i contributi. Fuori dalle balle! Il male vero è tra di noi. Però, se non ho letto male, nel disegno di legge con i nuovi compiti per l’Albo questi compiti sono previsti. Bisogna allora sostenere questa legge. Altro che scioperare. Non si può parlare di rispetto delle regole e non capire che quanto ottenuto è la cosa più importante anche dei soldi. Solo buttando fuori le mele marce potremo riprenderci e non certo dando colpe, che sono nostre, alle associazioni, che fanno quello che possono.

  2. Una curiosità che domando pubblicamente al presidente Uggè: allo stato di fatto delle cose, cioé a oggi, senza interventi esterni o pressioni delle associazioni, cosa della corresponsabilità verrà automaticamente verificato dagli organi giudiziari? Verranno verificati i 30/60 giorni di tempi di pagamento obbligatori (ottenuti dalle associazioni) per legge? Verranno verificatii pagamenti dei costi minimi (ottenuti dalle associazioni)? Viene verificato d’ufficio qualcosa, oppure le varie associazioni attive (Fai in primis, lo è sempre stata) sul versante legalità dovranno ancora una volta “invitare” chi di dovere a verificare quanto il committente di queste imprese fosse in regola o “colluso” (nessuno si arrabbi, ho messo colluso fra virgolette), perché certo il committente potrebbe esserne totalmente all’oscuro, ma se era palesemente sotto i costi minimi qualche dubbio avrebbe dovuto averlo?

  3. È vero sono molto arrabbiato, cara Alessandra, nel vedere che i sacrifici di operatori sono messi a repentaglio da colleghi furbi, sempre pronti a fregare il collega e poi a chiedere alle associazioni cosa facciano per aiutare il trasporto. Purtroppo dobbiamo fare il fuoco con la legna che abbiamo. E per legna mi riferisco non solo a certi operatori ma anche ai tanti burocrati che anzichè risolvere complicano la vita alla gente.

  4. Rispondo a Matteo L, il lettore “curioso”. La legge prevede già che in presenza di incidenti con feriti gravi o decessi si provveda a effettuare controlli su tutti i componenti della filiera del trasporto (committenti, caricatori, autotrasportatori) per verificare se siano o meno state rispettate le norme che garantiscano la sicurezza sociale e della circolazione. Chi non effettua tali disposizioni omette atti d’ufficio. I tempi di pagamento sono regolati da normative europee (30giorni) dai quali le parti possono derogare fino a 60 giorni. Trascorso tale termine scatta il diritto del trasportatore di richiedere al giudice un decreto ingiuntivo di pagamento immediato. Al trasportatore devono essere riconosciuti gli interessi previsti. Ovviamente la norma prevede la richiesta di ottenere quanto dovuto. Con l’accordo trovato con il Governo si introdurrà l’obbligo per gli addetti ai controlli (Gdf, Agenzia delle Entrate, etc) di verificare se il pagamento è stato effettuato nei 30 giorni previsti. In caso contrario scatteranno per il committente sanzioni. Le verifiche delle quali lei chiede sono già tutte previste per legge. Quello che manca sono i controlli sistematici. Da qui la previsione di affidare all’Albo, dove sono presenti le associazioni ed i ministeri interessati, la verifica sui controlli. Ecco perché è importante che la norma inserita nella finanziaria venga definitivamente approvata. Con i controlli sulla filiera, se effettuati nel rispetto della norma, anche i committenti potranno in modo evidente ricadere nelle verifiche alle quali lei accenna. Spero di aver chiarito i suoi dubbi. Caso mai, dopo questo periodo particolarmente intenso per le vicende della protesta, possiamo sentirci. La saluto cordialmente.

  5. Non credo di aver capito. L’albo avrà il potere di “verificare i controlli”? Cioè, ad esempio la gdf dovrà verificare che il pagamento a 30 gg non sia stato effettuato (come? dietro segnalazione, casualmente, a seguito di altri controlli?) e da li far partire l’iter sanzionatorio che, se capisco bene è di competenza delle motorizzazioni. L’albo dovrà verificare che la gdf abbia verificato e fatto partire l’iter e che la motorizzazione abbia applicato le sanzioni? Questo farà l’albo circa la questione pagamenti?

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