L’accordo che ha fatto revocare lo sciopero dei tir? Leggete qui cosa c’è scritto…

Cosa c’è scritto esattamente nel protocollo d’intesa che  le associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto, il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Maurizio Lupi e il sottosegretario di Stato, Rocco Girlanda, hanno sottoscritto al termine dell’incontro avvenuto a Roma per valutare le risposte del Governo in merito alle problematiche evidenziate nelle rivendicazioni che hanno portato alla proclamazione di  fermo e che sembra ormai aver fatto rientrare lo sciopero nazionale di 5 giorni dei camion in programma dal 9 al 13 dicembre. E una domanda che molti autotrasportatori stanno rivolgendo alla redazione di Stradafacendo. Per avere una risposta basta cliccare qui e leggere l’intero contenuto del documento  che in un comunicato stampa Unatras e Anita affermano “di aver valutato positivamente”.  L’insieme degli interventi contenuti nel protocollo d’intesa, precisano i rappresentanti delle due associazioni, “verrà proposto ai propri organi per la ratifica della sottoscrizione e la conseguente revoca del fermo”.

 

15 risposte a “L’accordo che ha fatto revocare lo sciopero dei tir? Leggete qui cosa c’è scritto…

  1. Sbaglio o, tecnicamente, lo sciopero non è ancora stato revocato. L’eventuale decisione di non scioperare deve essere ratificata….

  2. Tecnicamente lo sciopero non è ancora stato revocato, bensì sospeso, ieri è stato siglato il protocollo di intesa su 19 punti che dovrà passare Camera e Senato ecc. . Dubito che il fermo si farà a dicembre, si attenderà che il protocollo faccia la sua strada ma intanto è comunque “proclamato”. In ogni caso questo protocollo è un discreto passo in avanti, speriamo che i tempi siano celeri perchè diventi realtà. Per quanto riguarda Trasportounito al solito dovrà fare la scena del pavone per attirare imprese ad associarsi, forse faranno anche sciopero nei prossimi giorni…ma non lo vedo sensato.

  3. Cosa significa “è comunque proclamato”. L’accordo è stato raggiunto e siglato quindi non ha senso portarlo avanti. Tutto si sposta eventualmente al 31 gennaio o poco prima se vi sarà inerzia da parte del governo.

  4. Ma allora lo sciopero dei tir dal 9 al 23 dicembre è stato revocato o no? C’è chi dice sì, c’è chi dice che deve essere ratificata la revoca… Mi dite qualcosa di preciso e definitivo????

  5. Leggo i commenti che si sono registrati dopo la sottoscrizione del protocollo di intesa che ora passa alla discussione dei rispettivi organismi deliberativi. Dunque la prima risposta è che le rappresentanze (tutte a eccezione di una) hanno sottoscritto il protocollo di intesa evidentemente trovandone i contenuti in linea con le richieste avanzate. Di conseguenza, ma gli organismi deliberanti possono sempre modificare le decisioni, il fermo sarà sospeso (nel mio caso così saranno contenti i miei detrattori a comando, qualora il consiglio non dovesse ratificare la decisione assunta, scatterebbero le mie dimissioni da presidente Fai). Rispetto a quanto ottenuto ricordo di aver più volte indicato gli obiettivi immediati che tutte le associazioni avevano indicato come indispensabili per evitare il fermo dal 9 dicembre. Il principale era l’annullamento del taglio al recupero dell’accisa sul gasolio; il secondo il mantenimento delle risorse per proseguire nella riduzione del costo del lavoro mettendo a disposizione soldi immediati alle imprese; il terzo l’avvio di un sistema di controlli diverso che con coinvolgesse l’Albo nelle verifiche del rispetto delle regole, in modo da privilegiare le imprese regolari, rispetto a quelle che non lo sono. Su tali aspetti il Senato, approvando un emendamento del Governo, ha assicurato il totale mantenimento, come nel 2013, del recupero dell’accisa; ha mantenuto le risorse utilizzate nell’anno 2013 (dei 400 milioni stanziati nel 2013 le imprese ne hanno utilizzato solo 330, così risulta dal bilancio dello Stato) ha rimodulato i compiti del Comitato dell’Albo avviando quel percorso che consentirà di individuare le imprese che non rispettano le regole, non versano i contributi o non pagano le tasse; ha definito azioni per combattere le forme di cabotaggio abusivo. Il protocollo ha affrontato anche la questione dei tempi di pagamento a 30 giorni che verrà inserito nella legge di conversione. La loro attuazione dovrà essere in modo assoluto compatibile con le norme fiscali esistenti ecco perché devono essere assoggettate alle previste verifiche degli organismi preposti. È stato istituito un tavolo di confronto per esaminare e trovare le possibili soluzioni ai problemi dei vettori che risiedono nelle isole (gli argomenti non sono semplici lo dimostra il fatto che dal 2000 quando alcune associazioni effettuarono un fermo di dieci giorni le richieste erano identiche a quelle di oggi non si è risolto nulla). Occorrerebbe quindi che qualcuno si domandasse le ragioni del proprio fallimento. Pretendere tutto e subito non è possibile; occorre tener conto delle norme comunitarie ed avere la capacità di proporre cose sostenibili. È alla luce di questi risultati, rapportati alla situazione economica che le federazioni responsabili (tutte, tranne una) hanno preso la decisone di sospendere il fermo. La domanda da porsi è se dopo aver ottenuto dei risultati, che economicamente valgono circa 700 milioni di euro in un momento difficile senza aver perso un’ora di lavoro, aver avviato un confronto su altri temi la cui verifica si terrà entro gennaio, esistano le convenienze di attuare un fermo oppure no. Effettuato il fermo tutto è finito; con la trattativa il confronto si prosegue.
    So bene che esistono sacche di insoddisfazione; che i pareri sono discordi. Vi sono realtà che in tutta legittimità ritengono di dover prosegurie l’iniziativa. Dai documenti diffusi però sembra che sussistano diversità nella richieste che hanno presentato. Vi sono poi documenti che in modo esplicito parlano di ribellione istituiscono il coordinamento della rivoluzione. Forse vi saranno anche le ragioni per avviare una fase così cruenta ma forse occrrerebbe dire con franchezza il vero obiettivo. Risolti i problemi dei Cobas del latte, degli agricoltori; che per inciso occorre ricordare erano dati per risolti già nell’anno duemila e sempre dai medesimi protagonisti di oggi, davvero si pensa che il senso di solidarietà sarà così forte da indurre chi è oggettivamente committente del trasportatore a sostenere le ragioni quali i tempi di pagamento o il riconoscimento dei costi di esercizio che invece sono essenziali per chi esercita la nostra attività? Temo che gli obiettivi siano altri. Creare condizioni di protesta e poiché gli autotrasportatori assicurano visibilità e bloccano meglio le strade; cercare di far passare l’ipotetico fermo per una battaglia per l’autotrasporto, quando così proprio non pare che sia, non ci pare chiaro. A noi pare che il destinatario di queste richieste non sia il ministero dei trasporti che non ha competenze sull’agricoltura, sul latte etc, ma il Governo nel suo insieme che si troverà a fronteggiare questioni che toccano l’ordine pubblico. Ognuno è libero di effettuare proteste ma occorre sapere quello che si vuole e cosa si può ottenere.
    Ognuno infine dovrebbe valutare quanto sia utile nel periodo che precede il Natale, dove peraltro si riprende un po’ l’attività lavorativa, mettere in difficoltà tanta gente.
    Gli imprenditori solitamente investono per avere un ritorno economico. Il fermo è un’azione che rientra in questa visione impprenditoriale. Senza investire sono stati risolte alcune delle questioni che toccano i bilanci aziendali (le più immediate). Riflettiamo se non valga la pena cercare attraverso il confronto e la prevista verifica di poter ottenere anche le risposte a temi altrettanto importanti. Oggi prendiamo ci quanto ottenuto che non ci è costato nulla; il mese di gennaio non è così lontano e niente ci vieta di riprendere le iniziative che oggi la ragione ci dice sia giusto sospendere.

  6. Ho letto l’accordo preso, ma ho la netta impressione che tutto passera’ in cavalleria come al solito succede qui’ da noi.

  7. Prima che passi alla Camera e al Senato passeranno mesi, mi sembra una strada troppo lunga, il governo visto che va avanti a decreti legge, perché non ne fa uno ad hoc per il trasporto. Che vada bene agli autotrasportatori.

  8. Berlanda la legge di stabilità deve essere approvata entro il mese di dicembre per forza. Anche i decreti legge devono essere convertiti entro 60 giorni. Inoltre il Parlamento li può sempre modificare. Quindi…

  9. Non capite che ogni giorno ci prendono in giro? Avete firmato questo accordo che dice tutto e niente e voi pensate che veramente faranno leggi a favore di qualcuno se non a loro stessi? Questo Parlamento è stato dichiarato incostituzionale e a gennaio verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale, in senso retroattivo tutte le leggi emanate sono illegittime dal 2005, dal porcellum a oggi. Il m5s ha dichiarato che appena si voterà il mattarellum si dimetteranno tutti. Dobbiamo votare un parlamento costituzionale e legittimo. Io scelgo di votare i miei concittadini. La strada del blocco a oltranza è accettabile per chi non ha più nulla da perdere o per chi è stanco di sentirsi preso per il c…. Basta. In un modo o nell’altro deve finire tutto questo schifo. C’è una speranza ancora in questo voto perchè maturo e informato. Le parole sono democrazia diretta, non rappresentativa. Spegnete la televisione e ascoltate gli interventi in Parlamento ogni giorno e capirete quanto è distorta la percezione della realtà di milioni di persone.

  10. Ancora crediamo alle favole, accordi promesse, mai fatti e mai mantenuti, i sindacati federali ancora oggi giocano sulle spalle dei lavoratori. Blocchiamo tutto e aiutiamoci l’un l’altro, perché al governo interessa solo il trasporto pubblico, noi oramai siamo emarginati, trattati come gli appestati, dopo essere usati veniamo messi in quarantena. L’unione può essere l’unica grande forza di noi autotrasportatori.

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