Sciopero dei Tir: dal 9 al 13 dicembre trasporto in rivolta e Italia paralizzata

Cinque giorni di sciopero dell’autotrasporto, 120 lunghissime ore senza camion che consegnino le merci nei negozi, nelle industrie, nei laboratori artigianali. E tutto questo in un periodo particolarmente “caldo” dell’anno per gli acquisti, quello a cavallo di Santa Lucia,  in piena vigilia delle feste natalizie. E’ una protesta durissima quella decisa dai rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto riunite in Unatras che mercoledì in tarda serata hanno deciso di proclamare il fermo nazionale dell’autotrasporto dal 9 al 13 dicembre, decisione che è stata ratificata oggi nel corso del comitato direttivo dell’associazione. Una decisione nell’aria da giorni e che è diventata una scelta obbligata mercoledì pomeriggio al termine dell’incontro avvenuto  al ministero dei Trasporti fra i rappresentanti del Governo e i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto, incontro nel quale, hanno denunciato gli autotrasportatori, “il Governo non ha fornito alcuna risposta concreta alle domande poste dai rappresentanti dell’autotrasporto”.  “Nel riscontrare  l’assoluta assenza di atti concreti rispetto agli impegni presi, in particolare sul tema accise (il Governo nelle settimane scorse aveva deciso di tagliare  i rimborsi sul carburante togliendo ulteriore “ossigeno” a imprese già sull’orlo del precipizio) Unatras valuterà l’eventuale proclamazione del fermo nazionale della categoria prima di Natale”, avevano preannunciato i responsabili dell’associazione. E oggi, constatato che “l’incontro con i rappresentanti del Governo non solo non ha portato nessun elemento concreto di novità  rispetto alle precedenti riunioni, ma anzi ha permesso di scoprire che sono stati rigettati gli emendamenti alla legge di Stabilità presentati per assegnare all’Albo ruoli e funzioni che possano arginare la competizione sleale e garantire la rappresentatività della categoria”, è stato deciso di ratificare la decisione di bloccare i tir. Contemporaneamente i responsabili di Unatras hanno chiesto un incontro immediato con il Governo. ” Unatras è infatti pronta a proseguire il confronto per trovare le risposte idonee a risolvere i problemi delle imprese”, ha commentato Paolo Uggè, presidente di Unatras, ” Problemi che vanno dalla riduzione del costo del lavoro, alla riorganizzazione dei compiti dell’albo, dal rispetto delle regole da parte di tutti alla lotta a ogni forma di abusivismo e concorrenza sleale. Sono questioni centrali che debbono trovare risposte certe e in tempi brevi. Da troppo tempo si discute con il Governo senza che i provvedimenti si concretizzino. Le imprese non possono più attendere”.

 

100 risposte a “Sciopero dei Tir: dal 9 al 13 dicembre trasporto in rivolta e Italia paralizzata

  1. Tranquilli, lo sciopero non ci sarà, il politico di turno presenterà il contentino per la categoria e tutto si aggiusterà. E avanti Savoia !!!

  2. Cari signori, la mia azienda non vuole e non participerà al fermo di dicembre perchè non mi sento tutelato innanzitutto dalla mia categoria, come fate a fare i miei interessi quando chi mi dovrebbe tutelare è stato il primo ad portare all’estero l’azienda, e che con un costo di gestione molto ridotto viene in Italia ribassando le tariffe anche del 25 per cento? Saluti. Franco

  3. Franco, a che associazione sei iscritto? Per curiosità, per scoprire (e far scoprire agli altri) chi guida un sindacato e poi è il primo a violare le regole. Puoi fare nomi e cognomi? Grazie (anche per rispetto alle altre associazioni…)

  4. Io non ho la minima intenzione di scioperare, anche perchè in quel periodo ho da effettuare uno dei pochi lavori commissionati nelle ultime settimane e non posso permettermi di perdere quei soldi. E avviso tutti: non provate a fermarmi! Ognuno ha il diritto di scioperare così come ognuno ha il diritto di lavorare. Il 2007 spero abbia insegnato qualcosa…

  5. Siamo associati a Confartigianato Trasporti. Con la mia azienda non aderiro’ al fermo. Da tanti anni siamo in crisi; da tanti anni sento parlare di riforme, di lotte varie, di interventi
    strutturali e non; di valorizzazione del nostro operato: la verita’ e’ che siamo lasciati in balia di noi stessi e che da soli dobbiamo affrontare il continuo aumento dei prezzi, la concorrenza
    sleale di italiani e stranieri e non dimentichiamo che i famosi “controlli” – tanto richiesti e reclamati – vanno in un solo senso : il nostro. Percio’ confermo che non aderiremo al fermo.

  6. Purtroppo allo sciopero siamo noi trasportatori i primi a non crederci! E si che di motivi ne avremmo a iosa, elenco quelli più importanti: gasolio con prezzi astronomici (sembra che invece degli autotreni adoperiamo le Ferrari o Porsche per andare a spasso!), costi dei dipendenti (ogni nostro dipendente ci viene a costare sui 5000 euro ogni mese), zone per ogni carico o scarico di franchigia!, (qua ci scambiano o per Babbo Natale o …. l ultimo essere dell’universo), costi di autostrada, gomme, ricambi e officine, tempi di pagamento dei nostri clienti (sia multinazionali sia piccole aziende) che saldano a 120 o oltre! eEsi che quando siamo entrati nell’europa (la e volutamente piccola ) sembrava che dovessero pagarci a 30 o max 60 giorni!!!.Per ultimo affrontiamo i costi minimi di sicurezza? Ma di quale sicurezza si parla? Va bene che la mia ditta effettua trasporti di prodotti sfusi in polvere e serve un’attrezzatura particolare e il compressore d’aria per appunto scaricarla, ma comunque € 1,50 al chilometro a volte e forse non copre nemmeno i costi! Ultima cosa, nel 2008 il gasolio è cresciuto da € 0,750 a € 1,100 in breve tempo, bene, qualsiasi persona faccia due conti e vedrà che è quasi impossibile gestire proficuamente un’azienda di autotrasporto e annesse spese e investimenti. Per terminare: abbiamo bisogno di uno sciopero a oltranza per risolvere tutti questi problemi, altroché 2/3 giorni!

  7. L’unica cosa che veramente mi piacerebbe vedere, sarebbe un fronte unito e compatto che tenesse testa al governo, e andasse avanti a oltranza fino a che qualcosa di buono venisse firmato. Invece come sempre ci sarà chi, per interesse personale, in quella settimana vorrà lavorare. Non è sicuramente in 5 giorni di lavoro che si riescono a recuperare tutti i mancati guadagni di 1 anno, ma è sicuramente facendo vedere la tenacia e la caparbietà, che forse si riuscirebbe a ottenere qualcosa. Se ben ricordate l’ultimo sciopero del 2007, vedendo il fronte UNITO, il ministro Bianchi aveva dato ordine di precettare chi stava scioperando, e invece non l’hanno fatto… troppa paura!!! Questa categoria non farà mai nulla se non si deciderà ad affrontare i problemi con fermezza, troppi blablabla e teste basse che vanno avanti facendo gli spavaldi e poi, nel momento in cui bisognerebbe fare, tutti a guardare il proprio orticello.

  8. Dopo 40 anni di lavoro, e tutti i problemi che affliggono il nostro settore e, l’economia in generale, in questo periodo di crisi proclamare un fermo, sempre dalle stesse organizzazioni di cui non faccio parte, è pura follia.

  9. Le commesse di cinque giorni non valgono anni di lavoro, non dimentichiamo che in questo momento molte aziende sopravvivono grazie al rimborso delle accise e le modalità di rimborso trimestrali ottenute alcuni anni orsono. Lasciare che il Governo possa mettere mano su un argomento così importante evidenzia che non si rendono conto che questo abbasserà ulteriormente la competitività delle nostre aziende a livello europeo. Lo sciopero dovrà essere unitamente fatto, altrimenti poi sarà tardi per lamentarsi quando ci ritroveremo i portoni delle nostre aziende chiusi per sempre. Le associazioni lavorano sodo per difendere i diritti degli associati, ma sono gli stessi associati che devono rendersi conto che l’associazione sono loro stessi!

  10. Sciopererò nella speranza che questa protesta serva a far cadere questo Governo che sta facendo di tutto per svendere l’Italia…

  11. Chi è contrario a questo sciopero dei Tir non ha capito niente. O diamo un segnale forte a questo Governo (che sta facendo rimpiangere tutto il peggio del passato, recente e remoto) o ci ammazziamo con le nostre stesse mani…

  12. Spero che i camionisti che decideranno di scioperare sappiano rispettare il DIRITTO di muoversi liberamente degli altri: i colleghi che non aderiranno allo sciopero e soprattutto milioni di automobilisti che in altre occasioni sono stati “sequestrati” dai tir fermi all’uscita dei caselli autostradali….

  13. I camionisti che non aderiranno a questo sciopero nazionale non hanno capito che stanno continuando a subire passivamente i soprusi di uno Stato che non esiste più in quanto questo Paese è fallito ormai da tempo e continuare a lavorare in questa situazione paradossale danneggia tutti quanti! Spero che il popolo capisca che bisogna essere tutti uniti per potere riconquistare i nostri diritti e soprattutto la nostra dignità, calpestata dalla classe politica più infame della terra! 9 DICEMBRE TUTTI FERMI!

  14. Se veramente vogliono ottenere qualche cosa devo creare un fronte unito e bloccare l’Italia che si regge soltanto sull’autotrasporto. Negli altri paesi (vedi la Francia) quando hanno deciso di scioperare lo hanno fatto tutti e per il tempo che si erano imposti fregandosene del lavoro di tre giorni ma pensando a futuro. Avete il potere di chiedere al governo qualsiasi cosa e invece finite sempre per litigare fra di voi fuori dai caselli autostradali. FUORI LE PALLE!!!!

  15. Chi non sciopera oggi si fermerà comunque prima o poi per mancanza di lavoro. E allora meglio morire combattendo che perire di stenti.

  16. Approfittiamo di questo momento, sembra che le associazioni primarie sono d’accordo per il fermo, vuoi vedere che potrebbe tornare utile all’autotrasporto?

  17. Scusa Alessandro, perché dici che Confindustria è con noi? Non mi pare che sui costi di sicurezza e relativi controlli, sia con noi.

  18. Scioperare non conta un bel niente, visto la nostra categoria, che se prende un privilegio subito lo gira alla committenza, è sempre stato cosi’, pertanto non cambia nulla, aiuta solo la committenza a risparmiare, e noi a fallire.

  19. Io credo e penso che sia ora di finirla con queste mezze promesse che poi si sa non vengono mai mantenute dallo Stato. La prima colpa e delle nostre associazioni, qualunque esse siano… C’è gia” un conflitto tra loro e questo non dovrebbe esistere visto che la categoria e sempre la stessa. Tutto questo è creato apposta per non far sì che la forza che abbiamo non venga usata visto che non siamo tutti uniti il loro gioco riesce sempre. In pratica siamo già alla fine del trasporto su ruote. Noi italiani abbiamo aperto le frontiere ma i nostri politici non hanno fatto nulla per proteggere la nostra categoria, al contrario. Vengono fatti controlli su strada ma a noi italiani, gli stranieri invece come al solito vengono lasciati ” tranquilli, sia perché non capiamo cosa dicono o non vogliamo capire, sia per non avere noie con gli autisti stranieri sia perché con noi è più semplice. Alla fine noi siamo tartassati di tasse di controlli, e chi più ne ha più ne metta! E per questo non bisogna cadere nella trappola del nemico: lo sciopero va fatto e deve essere fatto. Solo così si può arrivare a qualcosa, ma deve terminare solo quando i nostri politici firmeranno quello che ci è dovuto e devono e dobbiamo riprenderci l’orgoglio e la dignità di autotrasportatori e di italiani cosa che sembra ormai finita. Ma Dobbiamo essere uniti, solo così possiamo combattere il problema…

  20. Leggo commenti di aziende che per non perdere poche centinaia di euro sono disposte a non scioperare e capisco perché ci considerano una categoria di ignoranti e incapaci. Non ci meritiamo davvero altro che di fallire….

  21. I trasportatori hanno il coltello dalla parte del manico. Se si fermano loro, si ferma tutta l’economia. Purtroppo, coi tempi che corrono, il 95 % dei trasportatori non si può fermare più di due giorni in quanto infognati con banche o società di leasing.

  22. Bisogna fermarsi tutti… nel 2007 c’eravamo vicini ma all’ultimo minuto sappiamo già com’è andata… questa volta non bisogna commettere lo stesso errore…

  23. Buonasera. Alla redazione. Se pensate che censurando i commenti dei lettori, sia la strada giusta, vi sbagliate. Sarete destinati a perdere un sacco di consensi. Fortunatamente esistono un sacco di social e certo non fate una grande figura.
    Mai più commenti !!! Vergogna !!!
    Cordialmente.

  24. Siamo alle solite! Invece di cercare di comprendere le ragioni che hanno indotto le federazioni responsabili a una così grave decisione, tenuto conto del tragico momento nel quale si trova l’economia nazionale, si cercano le divisioni, si fanno i distinguo o si fanno i proclami rivoluzionari. Questa è la dimostrazione pratica del perché questo settore non è cresciuto e continua a non crescere. Il fermo non è una decisione semplice da assumere. Occorre cercare di trovare le ragioni che uniscono piuttosto di quelle che dividono. Le divisioni producono solo debolezza. Esiste un proverbio milanese che dice: cent cu’, cent crap…. (cento teste cento modi di pensare). Questo può anche essere positivo se però nei momenti cruciali si è capaci di fare sintesi e ritrovarsi intorno a una idea il più possibile condivisa. Ora il fermo potrà essere condiviso o meno da tutti. Alcune affermazioni, comprese quelle di chi non ha il coraggio di rendere esplicite certe situazioni, sono tutte condivisibili. Noi andiamo avanti sulla strada tracciata e decisa e insieme cercheremo di fare le valutazioni che riteniamo le più utili alla categoria, non dimenticando gli interessi generali. La speranza è che alla prova dei fatti la gente sappia ritrovarsi intorno a una idea comune e quello che uscirà non sarà certo un danno per nessuno. L’annullamento in percentuale della possibilità del recupero dell’accisa, la mancanza di un sistema che garantisca gli operatori che rispettano le regole, l’omogeneità nei trattamenti, nelle norme e nei costi, sono questioni che toccano tutti. Anche quelli che pensano di essere immuni. Prima o poi verranno coinvolti. Lavoriamo con l’intenzione di riuscire a tutelare le imprese che vogliono continuare a restare attive. Noi ci proviamo e siamo convinti che la gran parte sarà con noi.

    Paolo Uggè presidente Unatras

  25. Ma penso che el sior Uggè poteva anche non dar risposta ai quei pochi. Siamo uniti e andiamo fino in fondo. È l’ultima occasione.
    Ma guai a fregarci. Salutoni a tutti.

  26. Fermatevi tutti, tanto siete falliti lo stesso camminando. Lo sciopero si deve fare fino a quando non abbiamo qualcosa di concreto per poter ripartire…

  27. Il fermo è l'”ultima ratio” (non piace nemmeno a chi lo proclama) per tentare di ottenere qualcosa. La mia previsione è che alla fine, visto che è stato proclamato da tutti (sempre che il fuggi fuggi finale non cambi le carte in tavola) qualcosa (il minimo per sventare il fermo) concederanno ma non cambierà molto se non otterremo (lo ripeto per la centesima volta) delle sanzioni reali (a costo zero e molto incisive) per chi non rispetta le regole (costi minimi, cabottaggio,pagamenti e autisti esteri).
    L’unica possibilità la vedo se otterremo almeno l’indetraibilità per i committenti di costi ed iva per i viaggi effettuati senza il rispetto dei costi minimi, dei tempi di pagamento e di cabottaggio regolare unito alla possibilità di detrarre i pochi incentivi rimasti esclusivamente dal costo di irpef ed inail dei dipendenti.
    Ci guadagnerebbero i trasportatori, lo stato avrebbe un notevole interesse a fare i controlli e forse si potrebbe tornare a contrattare con i clienti senza avere alle spalle quelli che il fermo non lo vogliono fare ma sono i primi ad infrangere tutte le regole ed abbassare i prezzi, salvo poi lamentarsi delle associazioni perchè fanno poco senza però personalmente fare niente.

  28. Lo sciopero andrebbe fatto come in Francia, dove per sgomberare le autostrade lo Stato dovette chiamare i carroarmati…Io spero che riesca, ma obiettivamente purtroppo ne dubito. Le aziende piccole e medie a faticano sopravvivono, e anche che si fermano creano un danno a loro stessi. Queste stesse subiscono la concorrenza delle grandi che al solito se ne fregano: il lavoro è italiano, ma i mezzi son slovacchi o polacchi, gli autisti rumeni o bulgari e i contratti croati o ungheresi. Sai quanto gliene frega a questi che gli fanno fare letteralmente quello che vogliono?! Ci rimettono da una parte e guadagnano dall’altra… Ci lamentiamo delle aziende in crisi ma quelle che hanno preso gli aiuti hanno aperto filiali in Est Europa come soluzione invece di combattere qua. Ci lamentiamo della disoccupazione e queste stesse aziende hanno l’obbligo di avere minimo il 15% di personale italiano, mentre in Francia è il 51%. E di trattori est Europa con semirimorchio italiani ne vediamo migliaia tutti i santi giorni, sapendo che in est Europa ci vanno solo per la revisione. Parliamo, e giustamente, di sciopero ma sappiate che l’Unitai, che in quanto associazione di categoria dovrebbe tutelarci, ha aperto una sede in Romania per formare nuovi autisti e agevolare anche le piccole e medie aziende in questa pratica. In pratica non solo non siamo capaci di creare nuovo lavoro, non solo non siamo capaci di tenerci quello che abbiamo ma riusciamo anche a creare più disagi e problemi di quelli che già abbiamo. Penso, e spero, che con quest’ultima abbiamo toccato il fondo.

  29. Scusi Signor Uggè, ma se è lei che divide sempre la categoria con la sua mania di protagonismo e da primo della classe, cerchi di essere meno arrogante e non si dimentichi mai che da 30 anni che lei detta leggi nell’autotrasporto italiano, portandolo al collasso con il suo cosiddetto pragmatismo.

  30. Marco prima di lanciare accuse, ipotizzare censure, immaginare chissà quali piani orditi per non pubblicare un suo commento, perché non scriverci: “Ehi, vi siete dimenticati il mio commento?” Perché questo è successo: nel caos dei commenti piovuti a raffica sulla notizia dello sciopero dei Tir ci siamo persi per strada il suo commento che, la mattina dopo, ritrovato e ripescato, è stato puntualmente pubblicato, come avvenuto per la stragrande maggioranza degli oltre 20mila commenti ricevuti da stradafacendo. Quelli che abbiamo censurato (e che continueremo a cancellare) sono quelli che contengono insulti, parolacce, idiozie. Il suo commento non le conteneva (non conteneva neppure riflessioni talmente profonde da metterlo on line tornando in piena notte in redazione, per miracol mostrare al popolo dei navigatori… ) ragion per cui, appena ripescato, è stato caricato. Tutti qui, senza dietrologie, senza chissà quali machiavellici propositi di colpirla. La prossima volta, se ne ha voglia, ci scriva: “ehi ragazzi, vi siete persi per strada un commento”. Otterrà lo stesso risultato (di vederlo pubblicato) e allo stesso tempo risulterà probabilmente più simpatico…

  31. Per la redazione. Si scrive machiavellicici e non macchiavellici! Una sola “c”. Scusatemi ma non sopporto errori di tal genere e neppure tanta tracotanza!

  32. Valeria, grazie per la segnalazione (abbiamo tolto la c di troppo), ma nel correggere la prossima volta eviti strafalcioni: meglio machiavellici che machiavelliCICI come ha scritto lei… Come vede errare è umano…

  33. Leggo il commento, intriso di pressapochismo e di tanta invidia, con il quale il signor X (lo definisco cosi’ perche’ sono convinto che abbia tenuto nascosto le sue vere generalita’) sparge osservazioni sul presidente Ugge’. Lo chiamo così perche’ io sono un dirigente che opera a livello territoriale e nazionale nella Fai. Da anni vivo le vicissitudini di questo settore che, come nessun altro comparto economico, ha avuto in questi anni interventi sia di natura economica sia normativa. La triste verita’ e’ che a vanificare i risultati ottenuti sono stati proprio i beneficiari degli interventi. Ne citero’ alcuni, i piu’ rilevanti per rinfrescare la memoria di chi parla senza sapere. La detrazione delle spese di manutenzione dal 5% al 25% del valore dell’automezzo; la fiscalizzazione degli oneri sociali; il bonus fiscale; le spese non documentate nelle due versioni (sia per le imprese sia per i padroncini ); la riduzione dei premi Inail, dell’aliquota per il Servizio nazionale sanitario; il recupero dell’accisa; la riduzione dei pedaggi autostradali; il versamento differito dell’Iva; il doppio registro per decurtare i punti per infrazioni commesse alla guida; le norme sui tempi di guida; l’estensione ai vettori esteri dell’obbligo di pagare le sanzioni per poter rimuovere il veicolo; la battaglia sul rinvio del cabotaggio; la legge sulla liberalizzazione regolata; la messa a disposizione di ingenti risorse per il settore, la gran parte ” girate” ai committenti per far concorrenza al collega; il bonus ecologico per le autostrade del mare e per il combinato ferroviari, etc. Potrei continuare a lungo ancora ma mi fermo qui. Sono risultati ottenuti con l’apporto significativo del preidente Ugge’. Le sembra poco signor X? Per quanto riguarda le battaglie per l’unita’ della categoria, se mi sa citare un dirigente sindacale che ha operato per questo obiettivo le sarei grato. Le voglio ricordare Cesena nel 1992 quando fondammo l’Unatras con protagonisti in assoluto il presidente Fita Sanbolino e Arcinotti di Confartigianato. Furono loro a volere l’allora segretario Ugge’ alla guida di Unatras. Si domandi il perche’. Forse non ricordera’ ma l’ Unatras venne distrutta da beghe di natura politica da parte di chi voleva non contraddire il ministro di allora Burlando. Solo dopo aver constatato l’impossibilita’ di realizzare un vero organismo unitario slegato dalle confederazioni di mestiere e per dare un supporto confederale anche alla Fai, che quest’ultima decise di aderire, tramite Conftrasporto la realta’ creata per questo scopo, a Confcommercio. Accuse di protagonismo? Se non lo fosse stato oggi dove saremmo finiti? Il collasso che vivono le imprese del settore deriva dalla debolezza dei singoli operatori, sempre pronti a svendere ad altri i risultati ottenuti, grazie anche (e sono generoso utilizzando anche) al lavoro del presidente Ugge’. Quando vuole approfondimenti ulteriori sono sempre qua. Con nome e cognome, veri, e con reperibilità: la Fai di Bergamo. E sono certo che se gli venisse richiesto, anche Paolo Ugge’ sarebbe disponibile a fornire le risposte. Perfino a chi lancia agli insulti perchè, non sapendo come stanno le cose, parla a vanvera.

  34. Premetto di essere stato obbligato a chiudere la mia azienda di trivellazioni a La Spezia nel 2008, azienda che dava lavoro direttamente a trenta persone, ed indirettamente ad un’altra infinità di aziende operanti nel settore e non solo. Non serve dire il perchè ed il per come, basta vedere che da allora, nel nostro Paese, hanno chiuso e tutt’ora stanno chiudendo la media di 35 aziende al giorno e che, purtroppo, molti titolari di queste hanno deciso di farla finita a causa di debiti accumulati a causa di un sistema che non è assolutamente “garante” delle imprese che sostengono, o meglio sarebbe dire, sostenevano, l’economia del nostro Paese. Basti pensare che lo Stato italiano ha un debito con le aziende private che si aggira intorno ai CENTO MILIARDI DI EURO e si può capire che questo è un sistema che non si regge più in piedi e che non ha più alcun senso di esistere e io non capisco gli italiani che ancora oggi difendono i vari politici del “partito unico” che (mal) governa ormai da anni, e il fatto che questa parte del popolo si intestardisca in questa assurda direzione, purtroppo coinvolge direttamente tutti quelli che non la pensano nello stesso modo! Vorrei vedere se a queste persone, che difendono a spada tratta questi pseudo-politici, le banche ed Equitalia avessero portato via tutto, come è successo a me e ad altre centinaia di migliaia di italiani, se adesso la pensassero ancora nello stesso modo, riguardo alla classe politica più corrotta e iniqua del pianeta Terra. Già, vorrei proprio vedere! Io non so come andrà a finire la nostra bella Italia e non riesco a capire neanche dove vogliano arrivare queste poco onorevoli persone che fanno finta di governarci, ma so che la gran parte degli italiani è stanca e logorata da questa situazione e spero proprio che dal prossimo 9 dicembre la gente scenda nelle strade e nelle piazze per dire BASTA a oltranza, BASTA perché hanno calpestato la nostra dignità e i nostri diritti, perché hanno infangato la nostra bandiera, distrutto la nostra economia ed il futuro dei nostri figli ed è giunta l’ora che il popolo si ribelli!

  35. Di professione metalmeccanico artigiano, partecipero’ allo sciopero con la mia presenza ai blocchi e se necessario pure con moglie e figli. Dobbiamo abbattere questo Stato che ci sta uccidendo
    tutti coloro che producono ricchezza si devono unire TUTTI X UNO UNO X TUTTI per non morire.

  36. Capisco l’abitudine italiana a farsi del male ma dire che abbiamo la “classe politica più corrotta e iniqua del pianeta Terra” mi sembra davvero un po idiota… Mai visti certi governi nei Paesi del Sud America? Certe dittature in Africa…. E pensate che nella vecchia Europa siano davvero tutti meglio di noi? Chiedete ai francesi cosa ne pensano di Hollande….

  37. Voglio dire (e lo diro con toni forti) che tutti quei colleghi che dicono di non fare sciopero e addirittura a quello che dice di non provare a fermarlo che sono delle emerite teste di…… LO SCIOPERO SI DEVE FARE. E SE 5 GIORNI NON DOVESSERO BASTARE SI CONTINUI. LO STATO TRA MANCATI PAGAMENTI RIMBORSI ACCISE E TASSE VARIE MI STA FACENDO FALLIRE. BENE ALLORA FALLIRO’, MA DOPO AVER FATTO LA GUERRA

  38. Caro Peppino hai sentito l’ultima dei Simpson??? In inglese parlando di una scuola hanno detto: “questa scuola è più corrotta del parlamento italiano”. A buon intenditor poche parole… In quanto ad Uggè, mio presidente, è vero che ha un po’ della prima donna, ma ha dimostrato ampiamente di essere l’uomo giusto nel posto giusto. Senza di lui molte delle cose ottenute negli anni non ci sarebbero. Continua così caro Uggè. Sono sicuro che Unatras ha fatto di tutto per scongiurare questo sciopero ma, a mali estremi estremi rimedi. Speriamo che questi “politici” capiscano il delicato momento e non ci obblighino a mettere in ginocchio il paese: gli italiani non lo meritano.

  39. Signor Uggé dobbiamo scioperare a oltranza, anche per un mese di fila, finché il Governo non avrà accolto tutte le nostre richieste. Nessuna esclusa!

  40. Signor Letta, signor Saccomanni, signor Lupi, mettetevi voi al volante dei Tir quando nei supermercati non ci sarà più cibo e portatelo voi agli italiani!

  41. Andate a rileggervi la storia cilena: nel giugno 1972 camionisti cileni organizzarono uno sciopero contro il governo facendo crollare la situazione. Perché non siamo capaci di fare altrettanto?

  42. Penso che questa sia una bella occasione per cambiare le cose. Questo non è solo uno sciopero degli autotrasportatori, anche gli altri lavoratori si uniranno a voi! Sappiamo tutti che in questo Paese ci sono un sacco di persone che se ne fottono, nonostante la dura e cruda realtà che vedono ogni santo giorno. Per questo è importante che voi vi fermiate a oltranza, quando tutto sarà bloccato forse anche le teste più dure avranno un’illuminazione: capiranno finalmente che un popolo unito è molto più forte di qualunque esercito o governo su questa terra.

  43. “Dopo le numerose manifestazioni dell’autotrasporto francese della scorsa settimana e gli incendi appiccati ai portali telematici per la riscossione del pedaggio, il ministro dell’Ambiente e dell’Energia, Philippe Martin, annuncia che l’Ecotaxe sarà sospesa almeno fino al 2015”.
    Adesso tocca a noi! WILDCAT strike!

  44. Brunella, frena l’entusiasmo, il camionista che ha scritto del Cile è una mosca bianca, te l’assicuro. Se chiedi alla gran parte degli altri chi era Pinochet rischi di sentirti rispondere un burattino…..

  45. Scioperiamo finché non avremo fatto cadere questo governo di incapaci (o meglio, capaci solo di svendere l’Italia alla Merkel….)

  46. Io non sono un autotrasportatore, ma vi assicuro che vorrei tanto avere un camion da mettere di traverso da qualche parte. Questo governo e questa Europa obbediscono solo alle leggi del più forte (vedi Merckel) o del più incavolato (vedi proteste francesi) e non vi è nulla che non sia contrattabile, semplicemente sperano che nessuno lo faccia. L’Italia ha regalato in due anni 50 miliardi di euro tramite l’ESM per salvare le banche spagnole e portoghesi che a loro volta dovevano ripagare debiti con banche francesi e tedesche.
    E abbiamo pagato tutti noi! E poi dicono che non ci sono soldi. I soldi ci sono, solo che li danno solo quando vengono presi per il collo.

  47. Qui leggo commenti di imprenditori con un quoziente intellettivo pari a zero, e non me ne vogliate, ma lo capite che lo sciopero serve per dire basta una volta per tutte??? Riprenderci sovranità monetaria e popolare, capite che lavorate per quei ladri? È ora di dire basta, il 9 dobbiamo tutti fermarci ad oltranza, fino a che non escono dai palazzi con le mani alzate. Non c’è più futuro per nessuno ed Equitalia busserà alle nostre porte molto presto se non facciamo qualcosa.

  48. Qualche tempo fa un quotidiano nazionale (Libero o il Giornale) ha pubblicato un “viaggio a puntate” nell’Italia senza camion. Un’iniziativa che mostrava chiaramente cosa può provocare uno sciopero fatto da tutti: negozi vuoti, benzinai senza un goccio di carburanti. Il pericolo è che la gente, senza merci e senza benzina veda in noi camionisti i colpevoli di tutto questo. Come facciamo a spiegare a 50 milioni d’Italiani che la colpa è di coloro che loro stessi hanno votato!!!

  49. La gente non è cretina: gli operai, gli artigiani, gli impiegati, i piccoli imprenditori che non riescono più a pagare le tasse, che non hanno i soldi per fare la spesa l’ultima settimana del mese, sanno perfettamente che noi camionisti siamo nelle loro stesse condizioni e che stiamo protestando solo per non essere uccisi da politicanti che ci stanno massacrando di tasse solo perché non sanno fare altro (se non rubare per se stessi).

  50. Bisogna scioperare, tanto siamo tutti pieni di debiti e ancora tiriamo la corda basta basta, fermiamoci tutti tutti, muore Sansone con tutti i filistei.

  51. Io non sono un autotrasportatore ma un carrellista e carico molti camion durante la giornata, ne sento sempre tante, chi si lamenta per i soldi chi si lamenta che ci sono tanti extracomunitari, chi paga tante troppe tasse per un dipendente, però vedo che quando si può fare qualcosa, come in questo caso, non si fa, purtroppo è la natura dell’Italia, fin che si hanno dieci euro in tasca va tutto bene. Bisogna cambiare, provare a cambiare questo Paese perché sono noi, solo voi autotrasportatori potete cambiare l’Italia, fermare tutto. Io ho una figlia e posso capire che senza carburante senza viveri senza beni di prima neccessità si rischia grosso, ma a questo punto non ce più niente da fare lo sciopero e inevitabile. Spero che leggerete questo messaggio e prenderete in considerazione.

  52. Leggo i commenti e mi viene la pelle d’oca, perché è vero che se perdiamo giorni di lavoro non prendiamo soldi ma mi sorge spontanea una domanda: e se poi non avremmo più giorni da occupare lavorando? Io non sono un trasportatore io ho un negozietto e sarebbe ora che tutti noi ci unissimo verso un obbiettivo comune: IL LAVORO!!! Quando anche tu dovrai chiudere la tua attività perché pressato dai costi che aumentano cosa farai? Cosa farai a 50 anni? Cosa faranno i tuoi figli? È ora di decidere. È ora di prendere una posizione. E? Dovere!!!

  53. Spero davvero, da cittadino italiano, che la vostra categoria decida di dare un segnale forte a tutto il resto della popolazione e insieme collaborare, in maniera civile, per riprenderci la nostra dignità di lavoratori, dimostriamo a questa casta politica composta da vili parassiti che anche se ha divorato il nostro presente, non riuscita’ a mangiare sul futuro dei nostri figli. Avete l’occasione di fare la storia stavolta, sono con voi.

  54. Lo sciopero va fatto a oltranza. Mettetevelo in testa sono anni che ci facciamo prendere per i fondelli. Basta promesse. Siamo una delle poche categorie in grado di farci valere per i servizi che diamo. Non abbiate paura di perdere qualche giorno di fatturato. Senza alcun rimedio il fatturato lo perderete tutto.

  55. Stiamo dicendo tutti la stessa cosa. che i politici sono incapaci ea volte anche ladri. Cosa aspettiamo a scendere a Roma e costringerli ad andarsene?

  56. Basta con la solita solfa: “camionisti uguale ignoranti”. Sono la moglie di un camionista, credo che abbia letto più libri lui in un mese che 100 molti assessori alla cultura in dieci anni!!!! Piantiamola con queste idiozie!!!!

  57. Roma ladrona, l’autotrasporto di bastona! (Ps: non sono leghista, anche perchè hanno dimostrato d’essere peggio degli altri…. Ho solo preso in prestito lo slogan….)

  58. Vedo che la parola parassiti è la più utilizzata per definire i politici. Ci sarà pure una ragione… Intanto però loro se ne strafregano e continuano a tenersi tutti i loro privilegi e a far crepare di fame noialtri…

  59. I camionisti possono scrivere una pagina di storia facendo cadere questo governo. Avanti, senza paura, mandiamoli tutti a casa. A cominciare dal signor Lupi che al ministero dei Trasporti sembra capitato per caso…

  60. Avete presente cosa cantava Alberto Fortis? E vi odio voi romani, io vi odio tutti quanti, brutta banda di ruffiani e di intriganti, cammuffati bene o male, da intellettuali e santi, io vi odio a voi romani tutti quanti. Non era scritta per i romani intesi come cittadini, ma come politici…. Soprattutto là dove diceva” E vi odio a voi romani, io vi odio tutti quanti, distruttori di finanze e nati stanchi, siete un peso alla nazione, siete proprio brutta gente, io ti odio grande Roma decadente”.

  61. E dagli addosso a Lupi. Neanche fosse alla guida del ministero da 50 anni. Ma povero cristo, cosa vi aspettavate che facesse in qualche mese, qualche miracolo? E con lui Letta: lasciateli lavorare a me sembra che qualche obiettivo lo stiamo raggiungendo… Non facciamo del populismo di bassissima lega (con la l minuscola…..)

  62. Se fossi io lo farei un mese lo sciopero! Ma il problema maggiore è che i trasportatori italiani non sono uniti in questo settore. In piu ci si mette lo storico Stato italiano; fanno come gli pare verso le aziende pur di tirare avanti portando discapito ai colleghi giocando sui prezzi. Ma questo piano piano é quello che ci troviamo adesso. Il sistema ha portato a cose che non sto a elencare ma si vedono bene per chi frequenta questo settore. Noi che avremmo non dico il potere ma quasi ce lo facciamo scappare da sotto i piedi e senza contare le leggi con delle stranezze assurde nel trasporto italiano. E poi ci si sofferma sulla accise quando ci sarebbe da fare una lista madornale di recupero spese. Io spero che si faccia valere questa volta il trasportatore italiano grande piccolo che sia. Anche se ho ancora molti dubbi..

  63. Un’altra cosa che mi son dimenticato: la concorrenza dall’estero che non piace a molte ditte con il sistema del cabotaggio interno. Non attribuisco la colpa a loro ma all’istituzione. Se si è arrivato a tanto è solo merito dello Stato. Bravissimi, i miei complimenti Stato!!! La gente deve vivere onestamente ma questo Stato non vuole!!!! Allora vai con lo sciopero e che duri quanto serve.

  64. Dobbiamo dimostrare quali sono i nostri diritti, dobbiamo fargli capire che non siamo un popolo di pesci che abboccano al loro amo e che fanno tutto ciò che vogliono. Dobbiamo farci sentire, dobbiamo abbattere questo governo e dimostrargli che siamo superiori. L’Italia deve farsi sentire. I politici sono delle sanguisughe, ci stanno mangiando tutto ciò che possono. Dobbiamo unirci tutti insieme, da soli non otterremo nulla.

  65. Dobbiamo scioperare per i nostri diritti, siamo allo stremo, al governo non interessa niente. Vorrei chiedere ai nostri politici perché in agricoltura c’è il doppio reddito con la pac cioè aiuti comunitari e noi autotrasportatori che tutti i giorni se non giriamo la chiave del camion non ci da niente nessuno. Vanno a togliere l’Imu all’agricoltura che hanno doppio reddito. Le nostre associazioni si facciano sentire diano anche a noi un po’ della pac dell’agricoltura, oppure un contributo forte sul gasolio.

  66. Signor Letta (Enrico) lei e la sua combriccola andatevene a lavorare in fabbrica, così capirete cosa vuol dire la vita vera e non quella dei vostri palazzi dorati…

  67. Da cittadino (che si muove per strade e autostrade con la sua normalissima Golf 1600) quanto devo ancora aspettare per sapere (e di conseguenza organizzarmi) se questi signori dell’autotrasporto dal 9 al 23 dicembre faranno sciopero o meno? Non vi sembra cari autotrasportatori che sarebbe carino informarci? Porterete pure le merci nei negozi, ma quando scioperate portate pure un sacco di problemi (e proprio per questo ci piacerebbe saperlo con un cicinin di anticipo…..)

  68. Caro Franco, ma quando scioperano gli altri settori non ve ne fate un problema, allora visto che facciamo un servizio per tutti visto che tutti mangiate, allora vogliamo essere pagati il giusto prezzo. Un politico prende minimo 15000 euro al mese e se sciopera nessuno se ne fa un problema, visto che noi mandiamo avanti tutto il mondo non dobbiamo pagare le accise. Capito?

  69. Rimango basito dai commenti di qualcuno… meglio non scioperare perché si perde il lavoro preso e magari fallire tra tre mesi che provare a fare qualcosa. Io non sono un autotrasportatore ma sciopererò se ci sarà il fermo… Continuiamo a lamentarci ma poi nel concreto non si fa niente… fermiamo il Paese noi per evitare che ce lo fermino loro definitivamente… E il bello è che molti di quelli contrari al fermo hanno figli che magari non hanno neanche un lavoro a 25 anni… mostriamo che siamo italiani anche quando non c’è la nazionale ai mondiali…

  70. Come cittadino italiano mi sento di appoggiare la categoria dei trasportatori in tutto quello che hanno detto, è uno dei lavori più pesanti che ci può essere e dovrebbe essere più tutelato e non lasciato in mano a queste pseudo associazioni che non fanno altro che organizzare manifestazioni antigoverno del momento e raccogliere soldi dalle iscrizioni. Di leggi sbagliate e ingiuste ce ne sono di tutti i colori… dobbiamo rivoluzionare il sistema ma con la testa. Altrimenti si fa seguito a teorie assurde e xenofobe. Errore da non commettere.
    Tuttavia ci sono delle categorie da proteggere come le forniture agli ospedali e simili per cui mi sento di dire che sono contrario al fermo assoluto.

  71. Anche la mia azienda negli ultimi mesi ha avuto poche commesse, ma è indispensabile fare tutti un blocco ad oltranza, anche fiscale. L’unico sistema contro questo stato di burocrati e politici ladri e in competenti è quello di mostrare i muscoli. Ormai una azienda italiana di piccole dimensioni è considerata dallo stato solo per incassare tributi e balzelli vari, senza avere nessuna tutela per quanto riguarda i pagamenti da parte dei clienti. Ribelliamoci tutti, se non la capiscono con le buone, la capiranno con le cattive!

  72. Oggi è l’ultimo giorno di proteste vero? Da domani Forconi & co non possono più rompere i c…….!!!! Possiamo tornare a circolare liberamente …

  73. Matilde, io a dire la verità sto girando per varie città del nord da lunedì e di problemi non ne ho avuti, se non qualche piccolissimo rallentamento. Rispetto al 2007, quando ho vissuto giornate da incubo, direi che è come se lo sciopero degli autotrasportatori non ci sia mai stato….

  74. Dario Di Vico sul Corriere l’ha detto a chiare lettere: se fosse sceso in strada l’autotrasporto avremmo visto i sorci verdi. Ma di “veri” autotrasportatori a protestare non ce n’erano….

  75. E se qualche “irriducibile” dovesse continuare a picchettare? Lo Stato ha gli strumenti per intervenire? Cosa gli può fare? E soprattutto: glielo farà?

  76. Infatti lo sciopero degli autotrasportatori NON C’E’ STATO: hanno scioperato cobas del latte e degli agricoltori, sono scesi in piazza un po’ di manovali della provocazione a gettone, qualche estremista di destra che evidentemente non ha più nient’altro da fare. Pochi e con pochissime idee, ma in compenso ben confuse…

  77. Alessandra, una domanda, ma tu sei imprenditrice o sei dipendente? Solo per curiosità, per sapere se ti paghi da sola, e quindi fai giustamente quello che ti pare, oppure se sei dipendente (e in questo caso chi ti paga lo sa che utilizzi le tue giornate per scrivere i tuoi pensierini da acida orfana di quella colossale porcheria chiamata comunismo?)

  78. Alessà, e diccelo va? Sei una di quella similstatali che timbrano, si fanno un paio d’ore di telefonata con mammà, navigano una mezz’ora in internet (il tutto come pausa fra un cappuccino e brioche e la spesa), per tirare pausa pranzo o sei una dura e pura che guida indefessa (non è un’offesa…) la propria impresa e non concede sconti a nessuno (compreso qualche str…. che ti attacca su stradafacendo…)?

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