Cna Fita: “Il presidente di Fai Catania indagato, in gioco c’è la credibilità”

“Cna-Fita commenta la notizia dell’indagine aperta sul presidente della Fai di Catania in merito al reato di false fatturazioni”. E’ questo il titolo, in grande evidenza, che Cna Fita ha dato al comunicato stampa con cui la presidente Cinzia Franchini ha deciso di commentare la notizia dell’indagine aperta nei confronti di Angelo Ercolano, “indagato dalla Guardia di Finanza per un giro di 5 milioni di euro di fatture false generato nella sua impresa, la Sud Trasporti”, come precisa il comunicato diffuso dalla stessa Cna Fita.  Un reato”, viene sottolineato fin dalle prime righe del comunicato, “che dovrà essere verificato”, con la notizia “che non può ovviamente equivalere in questa fase, a una condanna. Pur tuttavia”, prosegue il comunicato, ” è innegabile il peso che essa assume nel generale dibattito sul tenore e la qualità della rappresentanza associativa dell’autotrasporto. Ho sempre affermato”, precisa Cinzia Franchini, “che bisogna entrare nel merito delle questioni e non arrivare a giudizi affrettati. Comunque quando anche sul “caso Ercolano” ho sollevato una generale questione di opportunità rispetto alla sua nomina ai vertici associativi della Fai-Conftrasporto, so di essermi spinta oltre, ma sempre con l’attenzione di chi vuole prevenire, come è giusto debba fare un’associazione di categoria che deve mettere in guardia rispetto ai comportamenti ma soprattutto alle storie di ognuno.  In gioco, c’era e c’è tuttora, la credibilità di tutta la rappresentanza di categoria e del sistema Paese e credo sia stato importante, come Cna-Fita, tentare di aprire allora un dibattito allargato su questioni difficili e di cui ho avvertito tutto il peso. E’ faticoso ma non si può certo peccare d’ingenuità. Chi rappresenta ai massimi vertici gli imprenditori deve saper prevenire, se possibile, aspetti che possono intaccare la nostra credibilità come rappresentanti di una categoria con seri problemi. Non bisogna certo aspettare sempre e solo l’intervento delle forze inquirenti”. Il comunicato stampa si conclude ribadendo che “La Cna-Fita nazionale, nella persona del suo presidente, ha in passato più volte chiarito come la nomina di Angelo Ercolano ai vertici della Fai-Catania si prestasse a critiche e a legittimi dubbi, riferendosi alla sua parentela diretta con il clan mafioso degli Ercolano, anche se in tal senso non sono mai emerse responsabilità a suo carico. Il ruolo strategico delle associazioni di categoria, in considerazione delle ingenti risorse economiche pubbliche destinate all’autotrasporto e del peso socio-economico del comparto, capace di bloccare un paese con un fermo, impone massima trasparenza e cautela ma soprattutto deve garantire preventive e puntuali prese di distanza da ogni possibile rischio di situazioni opache in questo settore”. Interpellato sula vicenda, il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè si è detto assolutamente stupito del titolo del comunicato: “Angelo Ercolano”, ha dichiarato, “ormai da diversi mesi non riveste l’incarico di presidente dela Fai di Catania”.

35 risposte a “Cna Fita: “Il presidente di Fai Catania indagato, in gioco c’è la credibilità”

  1. Credo che la meschinità dell’intervento della signora Franchini non abbia precedenti e si commenti da solo, forse questa “signora” pensa che gettare fango sulle altre associazioni possa coprire il fallimento del suo mandato e la conseguente perdita di associati, credo che i fatti contino molto di più dei commenti di una figura che non ha contribuito ne alla crescita della categoria ne a quella della Fita, una figura però l’ha fatta anzi una figuraccia: il signor Ercolano non è presidente della Fai di Catania, e forse non è ancora stato condannato, viva l’informazione !

  2. Signora Franchini: punto primo, il signore in questione non è presidente da sette mesi della Fai Catania; punto secondo: quel signore oggi è indagato, non condannato. Punto terzo: se la sua credibilità va basata sulla sua capacità di verificare le notizie prima di pubblicarle faccia l’unica cosa in cui forse è capacve: nulla…

  3. Per Cinzia Franchini: l’hanno avvisata che Silvio Berlusconi non è più presidente del Consiglio e che Benedetto XVI non è più papa? Solo per evitarle di pestare un altro paio di merde….

  4. La signora Franchini è la prova vivente ( al momento non sapppiamo se pensante…) che in Italia chiunque può sparare sentenze senza aver mai letto gli atti… La domanda è: quando chiederà scusa per gli infamanti sospetti che ha voluto insinuare?

  5. Signora Franchini, in merito al suo commento sull’inchiesta che vede coinvolto un EX PRESIDENTE DELLA FAI, le segnalo un passaggio che forse avrebbe dovuto leggere con più attenzione… “I particolari dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte, tra gli altri, il procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi. ”La ‘Sud Trasporti’ – ha detto Salvi – è una importante azienda anche per il nome di coloro che la gestiscono. Si tratta degli Ercolano, ma non di quelli condannati per reati mafiosi, con cui hanno un rapporto di parentela. Due degli indagati portano un nome pesante ma non ci sono elementi di collegamento con fatti di criminalita’ organizzata”.

  6. A qualche rappresentante di qualche associazione che ormai conta gli iscritti col pallottoliere non deve essere sembrato vero di poter avere un “bersaglio” così grosso a cui sparare. Peccato che quel proiettile rischi di trasformarsi in un terribile boomerang!!!!

  7. Ma questa signora non è quella presidente che aveva attaccato un ex vice presidente della sua stessa federazione e oggi presidente di una Camera di Commercio perchè nel consorzio di servizi che in qualche modo faceva capo allo stesso figurava un altro Ercolano? mi pare che allora la signora abbia avuto dal presidente del consorzio una risposta adeguata. Ora dopo quella figuraccia ne fa un’altra. errare è umano ma perseverare è diabolico!

  8. Vedo che qualcuno non smette di cercare di “mascariare” (mi pare che il termine usato da una certa società sia questo) una federazione come la nostra. Come ho già avuto modo di affermare, noi abitualmente non entriamo nel merito delle attività delle singole imprese. Non lo abbiamo fatto quando qualche grossa impresa molto in vista per l’incarico ricoperto da un componente della famiglia è risultata coinvolta in un caso di evasione fiscale e non lo facciamo ora che l’impresa di un imprenditore che è stato, ora non lo è più, (la correttezza nel dare informazioni ci vorrebbe) presidente eletto della Fai di Catania si trova indagato. Le Autorità faranno il loro lavoro e alla fine ci sarà un pronunciamento. In italia ritengo che valga per tutti il principio dell’innocenza fino a prova contraria (ma la cosa non ci riguarda). Concordo con la presidente Fita che si debba vigilare per salvaguardare l’integrità delle federazioni. Per questo la invito nuovamente a voler stipulare (se non vuole aderire al nostro) un protocollo di legalità con le Autorità competenti. La Fai/Conftrasporto prima federazione, e se non sbaglio fino a oggi l’unica, ha sottoscritto un protocollo di legalità con il ministro dell’Interno. Aspettiamo che chi parla di legalità faccia altrettanto.

  9. Chi sta attaccando la signora Franchini non sta commettendo la stessa colpa che “imputa” a lei? Non la sta accusando (e condannando) frettolosamente per una “sentenza” che avrebbe “emesso” quando forse voleva solo affermare la necessità di avere “conducenti!” al di sopra di ogni sospetto nelle federazioni? Non vorrei fare l’avvocato d’ufficio, peraltro neppure richiesto, ma forse l’intenzione non era affatto “meschina”…

  10. Signor Uggé, Signor Fraconti ma il signor Ercolano fa parte della dirigenza Fai Sicilia o no? Se come dite siete dei garantisti perché prendete le distanze dopo la notizia che ha dato la Franchini. Difendetelo è sempre un vostro associato, e Agrillo dove è, perché non parla?

  11. La giustizia farà il suo corso e stabilirà se il signor Ercolano è colpevole o innocente. nel frattempo resta il fatto che una signora, a capo di un’associazione di categoria, ha diffuso una notizia competente un’affermazione falsa: ovvero che il signor Ercolano sarebbe presidente della Fai Catania quando non lo è da mesi. E forse prima di scriverlo avrebbe fatto meglio a informarsi meglio…

  12. Invece di disquisire del sesso degli angeli parliamo di cose concrete: il signor Ercolano ha compiuto reati per i quali è stato condannato in via definitiva e per i quali sarebbe opportuno che non avesse alcun incarico? Questo, credo, si dovrebbe sapere (in un Paese garantista)…

  13. Gentile Sig. Lampuri, io non credo di essere garantista più del necessario ne ho inteso prendere le disatanze dal Sig. Ercolano che, per il poco che lo conosco è un collega che per sua sfortuna porta lo stesso cognome di alcuni parenti che pare abbiano avuto problemi con la giustizia (a quanto pare non solo loro in Italia, ma anche tutti quelli che si chiamano per esempio Berlusconi, e ne potrei citare molti altri), sta di fatto che l’assenza di un collegamento è stato anche ribadito da un Procuratore della Repubblica (Il Dr. Salvi) Quello che posso affermare con sicurezza è che stimo il Sig. Ercolano e non ne prendo le distanze, non fosse altro perchè essendo a conoscenza che questo abbinamento, poteva danneggiare in qualche modo l’immagine della nostra Associazione, ha avuto il merito e oggi non è poco, di dare volontariamente le dimissioni dalle cariche dirigenziali della Fai parecchi mesi fa, e non perchè suggerito in maniera maliziosa dalla Sig.ra Franchini, arrivata fuori tempo massimo.
    Questo comportamento caro Sig.Lampuri è anche il frutto del protocollo sulla legalità sottoscritto dalla Fai/Conftrasporto, a cui tutti gli associati sono tenuti ad aderire.
    Per quanto riguarda il Sig. Agrillo, altro collega in prima linea nel rilancio dell’associazionismo in quella bellissima Regione così spesso saccheggiata e dimenticata, non credo sia obbligato a rispondere sui blog, solo perchè anche lui è siciliano!
    Un cordiale saluto

  14. Che sia, o che da qualche mese non sia più presidente FAI ben poco cambia, sono sottigliezze che non possono togliere il sapore amaro della situazione. Ci si augura che, a conclusione, si possa dire su questo stesso blog ‘un errore delle forze dell’ordine’.
    Credo sia logico comunque pensare (anche sbagliando) che se le notizie date sono veritiere, e quelle somme sono state sequestrate, qualche base ci sia. Attendiamo l’evolversi della situazione, ma come FAI, che sia vero o no, non ci facciamo una bella figura a prescindere.

  15. Caro Presidente Uggè, qui in Sicilia usiamo il termine “mascariari” quando si cerca di appannare una notizia e quindi di censurare la verità. In questo caso non è la presidente Franchini, ma sono le sue affermazioni e il suo minimizzare un fatto così grave – degno di una “curtigliata” di comari che seduti davanti la propria porta dicono “vabbeni nenti cci fa tira a campari lassala stari chissu nenti ie” – a fare risaltare l’indifferenza della notizia. Mi sembra invece che con pacatezza, la presidente Franchini abbia voluto dare un monito alla questione della rappresentanza senza “mascariari” niente e nessuno, anzi la Franchini, come ha dimostrato sempre e a differenza di qualcuno, si interessa delle imprese entrando nel merito delle singole aziende affrontando con loro tutti i problemi del caso, anzichè sventolare orgogliosamente patti di legalità sulla carta e mai attuati. Per quando riguarda la figura di qualcuno all’interno della FAI Sicilia, fino a qualche giorno fa e prima della notizia del sequestro delle somme per evasione fiscale, era noto che faceva parte del direttivo regionale della federazione. Adesso invece (chissà perchè) non è più fra i nominativi del direttivo. Questo si che è “mascariari”. La saluto con un detto siciliano che dice ” “Facemu a finta ca chioppi e scampau”. A buon intenditore poche parole.

  16. Come nella “miglior” tradizione omertosa siciliana, replicando al presidente Uggè sulle dichiarazioni della signora Franchini, questo anonimo commentatore non si firma…

  17. Cari lettori, Agrillo non risponde frettolosamente perché non abituato a strumentalizzare questi eventi, la mia etica mi impone di prendere coscienza e sana informazione prima di esprimermi.
    La Sig.ra Franchini, che si nota non abbia piena conoscenza dei fatti, così come la possiamo avere noi, segue un fiume mediatico, aiutata da un professionista che storicamente nutre antipatie per i massimi vertici della ns. associazione. Parlando con cognizione di causa dico: che non é informata, su molte cose, se non altro perché non parla con la sua delegazione siciliana da più di un anno.
    A quanto pare, non cattura la simpatia nemmeno con i suoi stretti collaboratori.
    Su Mariella e Angelo ERCOLANO, ma più nello specifico su SUD TRASPORTI, mi associo a quanto detto dallo stimato collega Fraconti, ritenendo le persone e l’ azienda altamente professionali, con gestioni interne tutt’altro che arrangiate aventi caratteristiche da grande azienda organizzata. Mi piacerebbe sapere per altro come si possa giudicare, commentare, inquisire (da lettori e scriventi) caso e persone sulle poche righe di varie testate (pressapoco tutte uguali) senza conoscere il tessuto regionale, le persone e le aziende.
    Il caso Ercolano/Sud Trasporti, pur non potendo giudicare la corretezza dell’imputazione, lo ritengo uno dei tantissimi casi che in Italia si verificano quotidianamente, dovuto a rapporti di lavoro con aziende poco sane e mi riferisco per esempio a cooperative truffaldine, che collaborando con aziende corrette, per effetto di controlli della GDF, corresponsabilità della filiera, ecc., trascinano anche aziende sane in situazioni poco piacevoli. Perché il caso SUD TRASPORTI é in realtà questo. Queste coop che evadono e coinvolgono buone aziende esistono in tutta Italia e colpiscono gli SUD TRASPORTI così come umili sconosciuti e addirittura amministrazioni pubbliche (come successo a Padova 3 anni addietro). L’Italia va così perché polemiche e apparenze assupecchiano

  18. Sono andato sul sito http://www.conftrasporto.it e guardate, tra le righe, cosa ho letto a proposito della signora Franchini e del signor Ercolano… Mi sembra particolarmente interessante… “… Un soggetto indagato non può mai essere considerato colpevole ma soprattutto non può mai coinvolgere le realtà associative alle quali aderiscono le imprese stesse. Ed è perché per noi il principio ha valore che nel passato abbiamo evitato di speculare su soggetti/ dirigenti anche di associazioni, coinvolti in casi di evasione fiscale e contributiva. Per inciso chi insiste su una ipotetica, almeno per ora, teoria di vicinanza a realtà poco limpide dovrebbe leggersi quanto il procuratore Salvi ha dichiarato sulla vicenda… Una federazione di categoria, dunque, non dovrebbe mai entrare nelle vicende che toccano l’attività delle imprese aderenti. Non lo deve fare nei confronti delle imprese associate figuriamoci in quelle cha fanno parte di altre realtà associative”.

  19. All'”anonimo siciliano che si firma “Non è successo nulla” è che è intervenuto sul “caso Ercolano” e sulle dichiarazioni in merito della presidente Cinzia Franchini mi permetto di rispondere che soltanto che non è nel nostro stile né appannare ne censurare, e la dimostrazione è data dal fatto che sugli strumenti editoriali dove la nostra federazione ha avuto modo di trovare ospitalità e spazio non c’è stato alcun problema a confrontarci, apertamente e pubblicamente, con coloro che la pensa diversamente da noi e le cui posizioni non sono certo state “dimenticate” ne tantomeno censurate. L’anonimo siciliano (ma perché non avere il coraggio delle proprie idee e metterci nome e cognome come chiunque non debba nascondere qualcosa dovrebbe naturalmente fare, senza nascondersi e rischiare così di apparire quale magari non è… ) parla di un fatto grave, praticamente “condannando” già l’azienda come colpevole di aver commesso il reato. Noi parleremo di fatto grave quando eventualmente gli organi di controllo accerteranno l’eventuale responsabilità dell’azienda Sud trasporti in merito alle ipotesi di reato oggetto dell’indagine. E ancora: l’anonimo siciliano ritiene che la presidente Cinzia Franchini abbia voluto dare un monito alla questione della rappresentanza. Anche in questo caso propongo una riflessione: la presidente Franchini è sempre intervenuta giudicando inopportuno il coinvolgimento nella nostra associazione di Angelo Ercolano in quanto parente di personaggi legati ad ambienti mafiosi. Premesso che certamente sarebbe stato più comodo per la Fai, una grande organizzazione riconosciuta tale da migliaia di iscritti, lasciare fuori dalla porta il signor Ercolano, noi la pensiamo diversamente. Forse perché pensiamo che la mafia si combatta meglio stando vicino a un imprenditore onesto, incensurato e che cerca, nonostante un cognome “pesante”, di continuare nella legalità la propria impresa piuttosto che discriminarlo lasciandolo solo, sollevando “generali questioni di opportunità”. L’anonimo siciliano la pensa diversamente? Forse tutti coloro che amano emettere sentenze di condanna senza conoscere le persone e i fatti dovrebbero fare attenzione, perché così si rischia di strumentalizzare vicende dolorose e difficili della vita di imprenditori che alle tante difficoltà ne devono aggiungere altre che non dipendono dai propri comportamenti. E aggiungo un’ultima riflessione : il reato contestato (e ancora da provare) alla Sud trasporti è un reato comune che, come detto dagli stessi organi di accertamento “non ha alcuna connessione con la criminalità organizzata”. Ecco su questo credo che dovrebbero riflettere tutti quelli che, invocando le comode, “generali questioni di legittimità”, hanno contribuito a generare forti dubbi e a lanciare meschine illazioni sul rapporto tra la Sud trasporti e la mafia catanese. Infine, nei mesi precedenti dirigenti di altre associazioni dell’autotrasporto sono stati carcerati perché colti in fragranza di reati, altri sono stati indicati da pentiti di camorra come affiliati al proprio clan: sbaglio male se dico che non ho sentito una sola parola da parte di chi si sente paladino della legalità. E se invece, come sono certo, non mi sbaglio, come mai prima quel silenzio e oggi tutto questo rumore? La legge non deve essere uguale per tutti?

  20. Siamo in Italia anche su questo blog. La vicenda Sud Trasporti – Ercolano è un fatto che interessa la magistratura e del quale auguro agli interessati una positiva soluzione. Mi sorprende però il che la presidente della Fita si preoccupi così a fondo dell’immagine della categoria e della Fai ma non si preoccupi affatto degli autotrasportatori. Risulta infatti che la signora voglia eliminare i costi minimi. Sul Sistri che danneggia tutti i trasportatori interessati, non prende posizioni. E altre amenità del genere. Presidente Franchini si occupi della categoria aiutandola e non danneggiandola. A Ercolano c’è già chi ci pensa…

  21. Quante parole, una volta c’era una canzone che faceva, parole parole parole, parole parole parole, parole parole soltanto parole tra noi. Povera Italia e’ tutto una “sporca politica”. Chi ci salverà da questa gentaglia?

  22. Signor Carlo “una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori”

  23. Caro presidente Uggè, le rispondo serenamente facendole notare che nelle mie parole non ho mai insinuato in tutto quello che è avvenuto in Sicilia e sull’indagine aperta sulla Sud Trasporti che ci fossero collegamenti a organizzazioni mafiose o quant’altro. Ho ritenuto invece grave il fatto che si cerca ancora una volta (ma in Italia ci siamo abituati ormai) di ritenere l’evasione fiscale come un reato comune soprattutto in un settore dove va tutto bene che è appunto quello dell’autotrasporto. Infatti non è successo nulla, aspettiamo solo i tre gradi di giudizio e in futuro ci esprimeremo. In fondo anche un’associazione siciliana che rappresenta commercianti artigiani e imprenditori la pensa allo stesso modo. L’evasione fiscale non è un reato grave non preoccupatevi. La meraviglia infatti non me la faccio su di lei Presidente Uggè, ma bensì sul presidente Agrillo, che qui ci spiega dettami di corresponsabilità di filiera e di come appunto possa essere successo tutto quello che è successo. Chissà forse la Guardia di Finanza è arrivata a quella coop perchè non applicava i costi minimi di sicurezza? Ma non preoccupiamoci, non è successo nulla aspettiamo e se è il caso ricorriamo in Europa. Agrillo infatti pur essendo in Sicilia non conosce bene ed è pure informato male, al contrario appunto della Franchini che non essendo in Sicilia, ha ribadito (senza condannare nessuno) quanto il settore dell’autotrasporto – non solo in Sicilia – è diventato un tema delicato e oggetto di attenzioni. La legge è uguale per tutti? Caro presidente Uggè un rappresentante della politica, fra l’altro siciliano, e appartenente alla sua corrente politica, in tempi non sospetti disse: (rispondendo se la legge fosse uguale per tutti) “La legge è uguale per tutti, ma non tutti siamo uguali”. Pensi che lo stesso poi fu condannato per associazione mafiosa in tutti i tre gradi di giudizio e successivamente lo stesso accadde per il leader nazionale di quel politico. Condannato in tutti i tre gradi di giudizio per un “reato comune”: l’evasione fiscale. Ma non è successo nulla. Quel leader dopo 2 giorni fece come fanno le “società srl” nel settore dell’autotrasporto: ne chiude una e ne apre un’altra. Lui invece chiuse un partito e ne aprì un altro. Un vero tocco di classe imprenditoriale. La saluto motivato di quello che diceva sempre Pirandello “nessuno comprende il senso delle parole altrui”. Forse è anche vero.

  24. Caro signor “Non è successo niente” (vedo che insiste a non firmarsi) innanzitutto la politica non c’entra proprio nulla ed io le ricordo che sono stato sia al governo che al Parlamento come tecnico esperto (così riteneva chi mi ha scelto) dei trasporti. Come presidente di una organizzazione sindacale non appartengo a nessuna corrente o parte e non faccio politica se non quella dei trasporti, anche se come cittadino ho le mie convinzioni.
    Ho già descritto più volte quale sia il modo di agire della nostra federazione e a quali principi noi ci riferiamo. Una cosa voglio assicurarle: un minuto dopo che un nostro associato venisse riconosciuto colpevole di un reato e, secondo le procedure, condannato, la richiesta di dimissioni, o nel caso di scarsa sensibilità il deferimento ai probiviri per il processo di esclusione verrebbe attuato.
    Per la nostra federazione valgono le regole. Noi abbiamo sempre tenuto questa bandiera e quando ci si è trovati a dover gestire dei conflitti tra due associati la nostra scelta è stata quella di schierarci dalla parte delle regole. Anche in questa vicenda ci atterremo a questo principio. La saluto.

  25. Signor Agrillo, di quale punizione parla, forse lei e’ stato cresciuto così e per questo non ha una propria personalità ed e’ governato da esseri superiori, la prego di astenersi di rispondere senza senso e senza saper quello che dice, se no in questo posto dove lei e’ ” stato messo” lo devono rimuovere. Signor Ugge’ noi due abbiamo conosciuto tanta gente e sappiamo come va il mondo, a lei rode da quando ha preso coscienza del grande affare che ha fatto, portandosi certi angeli a casa, purtroppo non si può piu tornare indietro e ha iniziato questa fase di assistenzialismo patriarcale, non può nascondere l’evidenza dei fatti, si è fatto abbindolare da gente che senza scrupoli ma con tanta sete potere ha comprato altra gente solo per il loro eco di essere i migliori, tutto in una fase dove c’erano gli incentivi del mare, buona fortuna gente.

  26. E tra i due litiganti il terzo (l’autotrasporto) non gode. Anzi, in un momento come questo in cui le forze dovrebbero essere più che mai unite, si sparano bordate a destra e a manca per la somma gioia di chi conta sulle divisioni del settore per ottenere vantaggi con poco sforzo. Buon lavoro.

  27. Un codardo che si firma “Non è successo niente” non merita di avere attenzione ne tantomeno risposta. Presidente Uggè, perché perde tempo a replicare a un anonimo senza c…….?

  28. Come i politici, peggio dei politici. Invece di occuparsi di problemi reali, un presidente di una categoria usa un fatto di cronaca per tentar di demolire l’avversario. Mi ricorda la storia del Pd contro Berlusconi: vent’anni a demonizzarlo, ad attaccarlo, senza mai proporre qualche soluzione concreta per il Paese. E infatti avete visto che fine hanno fatto Bersani & Co…

  29. Secondo me Lodovica ha centrato in pieno e il paragone con Pd e Pdl calza a pennello: come hanno fatto in passato diversi esponenti del Pd, qualcun altro ha deciso di cavalcare l’onda delle notizie fatte trapelare dagli investigatori su un’indagine per “attaccare” il “partito” avversario senza aspettare la conclusione della vicenda. È’ la storia del nostro Paese a insegnarcelo: incapaci di proporre idee nuove, concrete, vincenti, politici ( e non solo) trovano più facile demolire il nemico…

  30. Magari andando a controllare scopriamo che i “consensi” per quell’associazione di categoria hanno seguito la stessa parabola dei voti del Pd: sotterrati!!!!!

  31. Egr. Sig. “Non è successo nulla”, nelle sue righe non leggo nulla di costruttivo, se non polemica e sarcasmo spiccio. Per altro come dicono alcuni lettori non firmarsi corrisponde a nascondersi, così come fanno quei soggetti che evadono. Dice bene il nostro presidente Uggè: Fai non segue correnti politiche e si schiera per la trasparenza e legalità, chiunque siano i soggetti. Aggiungo, non lo dice solo Uggè, lo dicono tutti i mesi 150 persone che si riuniscono alle assemblee direttive nella nostra sede di Milano, loro non si chiamano “Non è successo nulla”. Adoperiamoci tutti per le stesse cause, se vogliamo i risultati. Cordialità.

  32. Un coniglio non ha nemmeno il coraggio di firmarsi “dopo essere stato invitato a farlo”, perchè dargli credibilità rispondendogli? Non è successo niente merita solo che non succeda più nient’altro….

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