Autostrade più sicure, rispetto al 1999 ci sono 300 morti in meno l’anno

Le autostrade italiane sono sempre più sicure. Dal 1999 a oggi, infatti, il tasso di mortalità è crollato del 78 per cento: sono state salvate oltre 300 vite ogni anno. Intanto è già partita la macchina operativa della società Autostrade per garantire un viaggio estivo in sicurezza. Un risultato ottenuto, secondo la società Autostrade, grazie all’invenzione del Tutor, attivo su 2500 chilometri di rete, e alla diffusione dell’asfalto drenante. Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, ha illustrato le nuove iniziative su sicurezza, fluidità della rete e qualità del servizio nel corso della consueta conferenza stampa in vista delle partenze estive alla quale sono intervenuti Rocco Girlanda, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e il direttore del Servizio Polizia Stradale Vittorio Rizzi.

Per quanto riguarda i cantieri, anche quest’anno sono state eliminate tutte le  strozzature: ne rimarranno operativi solo 23 rispetto ai 140 medi giornalieri, senza nessuna riduzione delle corsie disponibili durante l’esecuzione dei lavori. E le previsioni di traffico? Quest’anno c’è solamente un bollino nero: la mattina di sabato 3 agosto (clicca qui per tutti i dettagli).

Una risposta a “Autostrade più sicure, rispetto al 1999 ci sono 300 morti in meno l’anno

  1. Si prega di rettifficare il presente comunicato. Autostrade per l’Italia spa non è l’inventore del Tutor. Dopo una lunga verifica, a seguito di inconfutabili riscontri e comunque dopo due gradi di giudizio, è stata da noi depositata apposita querela per contraffazione del sistema Sicve Tutor e Vergilius con confisca dello stesso in data 23 aprile 2013. Tra l’altro il gruppo Atlantia spa è stato diffidato dal continuare ad attribuirsi la paternità del sistema già in occasione della pubblicità ingannevole dell’ottobre 2012 per la raccolta di 1,5 miliardi di euro di bond di emissione novembre 2012.
    A disposizione per ogni chiarimento ed approfondimento.
    Alessandro Patanè

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