Girlanda: “Cambiamo le regole per fermare l’invasione dei camionisti low cost”

Oggi i camionisti stranieri, russi, turchi, ucraini, possono venire a lavorare nel nostro territorio offrendo molte meno garanzie di sicurezza e in tema ambientale rispetto a quelle offerte dall’autotrasporto di qualità italiano: è evidente che esistono delle regole che occorre modificare  per allontanare una nuova minaccia che incombe sugli autotrasportatori italiani: quella dei trasporti a basso costo, ma anche, spesso, a bassissime garanzie. Lo ha affermato Rocco Girlanda, sottosegretario al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, intervenendo al convegno per il 50° anniversario della fondazione della Fai, federazione autotrasportatori italiani, organizzato a Montecatini Terme.

7 risposte a “Girlanda: “Cambiamo le regole per fermare l’invasione dei camionisti low cost”

  1. Interessante articolo di Trasporto Europa: “Luca Cavagnaro, avvocato dello studio legale milanese NCTM, ha approfondito la materia, partendo dalla questione su come stabilire le opportune procedure che consentano oggi di pagare le prestazioni di trasporto secondo un sistema di costi minimi, nell’ipotesi che potrebbe essere dichiarato illegittimo in sede comunitaria”. Merita una lettura e soprattutto un contro-approfondimento, anche alla luce delle affermazioni del Sottosegretario.

  2. Nella situazione di incertezza chi ci guadagna sono i consulenti e i professionisti. Il ministro si sbrighi ad assumere una posizione. Affermo questo perchè in questi giorni ho letto di una ordinanza del Tribunale di Napoli che invece sostiene non solo la compatibilità comunitaria della norme sui costi minimi ma anche la insussitenza di dubbi sulla costituzionalità. Quindi i pareri sono come i c……..i ognuno ha i suoi.

  3. Certo, ognuno ha i propri pareri ma la forza per farli valere è differente. Diversamente non ci troveremmo a questo punto. In sede comunitaria, le nostre istanze hanno pari valore e dignità di quelle hanno richiesto l’illegittimità?

  4. Alessandra mantiene il suo abituale modo di commentare e Ronaldir pure, anche se esiste una grande differenza. Se volete troviamo una avvocato che sostiene tutto quelle che sono le nostre teorie e le motiva bene. Gli avvocati fanno il loro mestiere. Ce n’è uno famoso che ha difeso i costi della sicurezza e poi nel difendere un committente ha preso come argomentazioni proprio quelle che Lui da avvocato dell’autotrasporto aveva combattuto. Qui occorre una riflessione circa le difficoltà nelle quali le federazioni si trovano a tutelare gli interessi della categoria. Stiamo allora vicino a queste federazioni ma non a quelle che hanno preferito trattare senza nulla ottenere, con la committenza.

  5. Tanto più la legge è efficiente tanto meno serve l’avvocato. Se volesse argomentare meglio la questione del professionista che ha “remato contro” (se ho inteso bene) gliene saremmo tutti grati. Almeno non gli “staremo vicino”. Vorrei far notare con quale forza e coesione la categoria degli avvocati, ma anche altri professionisti, difende l’impianto dei “loro” costi minimi. Qui la Corte europea come potrebbe esprimersi? Su questo argomento “il mestiere” passa in primo piano, tutti loro fanno la stessa cosa, nessun fuoco amico anzi, lettere di richiamo e vessazioni varie ai colleghi che vogliono liberalizzare. Quanto alle difficoltà delle federazioni nel tutelare gli interessi della categoria trovo che molte abbiano dovuto affrontare il paradosso di promuovere contenziosi tra i loro stessi associati, vettori e subvettori per esempio. Qualche federazione ha adottato lo stesso comportamento delle “federazioni” degli avvocati? Di questi tempi credo sia meglio trovare punti di convergenza tra le federazioni e non sottolineare le differenze. Non ci sono solo i costi minimi da portare avanti per migliorare la situazione generale del settore.

  6. Mi viene da ridere leggendo “qualità italiana” 😀 menomale che tedeschi, austriaci ed altri europei non leggono queste cavolate perché siamo conosciuti in Europa come un paese con bassissima qualità di tutto! Dalla politica, servizi fino ai prodotti…

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