Il committente non paga i costi minimi per il trasporto, i giudici respingono il ricorso

“Una nuova conferma che la legge sui costi minimi per la sicurezza del trasporto merci c’è e va rispettata”.  Con queste parole Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, ha commentato l’ordinanza con la quale i giudici del tribunale di Livorno hanno respinto il ricorso di un committente deciso a non pagare il conto presentatogli da un’impresa di autotrasporto che a sua volta aveva chiesto il decreto ingiuntivo. Il committente aveva sostanzialmente chiesto al tribunale di “congelare” il pagamento in attesa che sul “caso costi minimi” si esprimesse la Corte di giustizia europea, alla quale i giudici del Tar del Lazio, imitando Ponzio Pilato, avevano “girato” la questione. Ma i giudici livornesi gli hanno dato torto ritenendo che l’istanza di sospensione formulata dall’opponente sia  infondata, non dipendendo la definizione del  procedimento dalla decisione della Corte di giustizia europea. I giudici, hanno così deciso di respingere la richiesta formulata dalla parte opponente e  nominare il Ctu, il consulente tecnico d’ufficio del tribunale, per valutare la correttezza della richiesta economica alla luce delle tabelle emanante dal ministero dei trasporti sui costi minimi di esercizio. ” Un nuovo importantissimo passo sulla strada del rispetto della legge, della trasparenza e della sicurezza sulle strade”, ha concluso paolo Uggè, ” dopo l’ordinanza dei giorni scorsi con la quale i giudici del tribunale di Napoli non solo hanno respinto un  altro ricorso della committenza contro la legge sui costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto di merci, ma hanno anche voluto sottolineare come questa sia una buona legge e non in contrasto con la Costituzione italiana. Due ordinanze che rappresentano un precisissimo punto di riferimento per possibili future controversie sull’applicazione dei costi minimi di sicurezza”.

 

6 risposte a “Il committente non paga i costi minimi per il trasporto, i giudici respingono il ricorso

  1. Un’iniezione di fiducia sulla Giustizia. Spero che questo ulteriore pronunciamento serva a smascherare coloro che diffondono false informazioni, specialmente da parte confindustriale. La legge c’è ed è valida.

  2. Ma queste ordinanze (dei giudici di Livorno, dei giudici di Napoli) fanno giurisprudenza (come dicono quelli bravi….) Gli altri tribunali ne terranno conto o ognuno farà le sentenze che più gli piacciono, visto che in Italia la giustizia è interpretata e quello che vale per un tribunale non vale per un altro?

  3. La legge c’è e deve essere applicata, ma molti committenti raggirano la legge, nel senso che le tratte le fanno diventare tutte oltre i 500 km, anche quelle inferiori per pagare poco €/km.
    Ad esempio tratte da 250 km + ritorno 250 euro – fanno noli chiusi da oltre 500 km anche con km a vuoto per pagare i costi minimi che rientrano in questa fascia.

  4. Il committente non mi paga: quanto mi fa spendere un avvocato di un’associazione per portarlo davanti ai giudici? (Non essendo associato, quanto mi costa associarmi?)

  5. Rispondo a Giuliano e a tutti coloro che avrebbero bisogno di un consiglio “legale” in merito all’applicazione dei costi minimi. La C.N.A. di Vicenza alla quale la ns. ditta è associata (su ns. richiesta) ha stipulato una convenzione con uno studio legale di Verona, specializzato sulla materia dei trasporti, che offre agli associati assistenza gratuita (almeno nelle prime fasi di una presunta azione legale) per quanto riguarda il rispetto della legge sui costi minimi. A noi fino a oggi è servito molto e telefonicamente interpelliamo lo studio legale molto spesso per avere dei consigli su come dobbiamo comportarci per far valere i nostri diritti. Chi vuole saperne di più può scriverci una mail a info@valentetrasporti.com e saremo lieti di risponderVi. Buon lavoro a tutti.

  6. La legge sui costi minimi della sicurezza é indispensabile e pian piano inizia a diffondersi ma non applicabile a tutte le tipologie di SERVIZI, questo crea diseguaglianza sui diversi soggetti rendendo vulnerabili le AZIENDE TUTTO STRADA ed economicaente deboli le AZIENDE INTERMODALI. Unico beneficiario il: committente. Forse non tutti sanno che al sud del nostro paese la grossa committenza che spedisce verso il nord, ha di fatto “bandito” il trasporto STRADA-STRADA puntando su sistemi quali ferrovia o nave, forse é quello che il nostro paese ha bisogno. Piccolo particolare, chi organizza o possiede treni e/o navi sono grossi gruppi che hanno il monopolio e fanno bello e cattivo tempo talvolta con atteggiamenti “ad-personam”. Questi armatori del ferro o mare peraltro trovano maggior interesse a collaborare con GROSSE AZIENDE DI TRASPORTO internazionali così che i rischi siano limitati., rendendoli di fatto sempre più grossi. Quindi si crea di fatto, un vera e propria bagarre e non solo nel settore trasporti ma anche nei tavoli giudiziari, che in assenza di chiarezza, interpretano la legge ed affini a modo proprio a seconda del caso. Arriveremo ad essere tutti sullo stesso piano? Cosicché a vincere sia il trasportatore che con capacità e dedizione tutti i giorni lavora sodo e non chi per fortuna o forzatura si trova al “posto giusto” nel “momento giusto”

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