L’inquinamento fa male anche ai nascituri. E può rendere i bambini iperattivi

Lo smog fa male, lo abbiamo capito. Ma due notizie diffuse nelle ultime ore fanno particolarmente preoccupare, visto che legano la presenza dell’inquinamento atmosferico allo sviluppo dei nostri bambini e ai nascituri. Uno studio americano, presentato alla Conferenza internazionale 2013 dell’American Thoracic Society (Ats) spiega che se la mamma trascorre la gravidanza vicino a una grande strada trafficata, il futuro bebè ha un rischio quasi doppio di ammalarsi di un’infezione respiratoria nei primi tre anni di vita. 

La ricerca ha analizzato dati raccolti su 1.271 coppie madre-bambino, arruolate nel primo trimestre di gravidanza tra il 1999 e il 2002 per il progetto “Project Vita” nel Massachusetts orientale. Il 6,4 per cento del campione viveva a meno di 100 metri di distanza da un’arteria stradale trafficata, il 6,5 per cento a 100-200 metri, il 33,7 per cento a 200-1.000 metri e il 53,4 per cento a più di un chilometro di distanza. Entro i tre anni di vita, il 53,3 per cento dei bimbi (678) aveva avuto un’infezione respiratoria diagnosticata dal medico (polmonite, bronchiolite, laringite o altro). Un’altra ricerca condotta dall’Università di Cincinnati (UC) e dal Cincinnati Children’s Hospital Medical Center dimostra che l’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico legato al traffico è associato all’iperattività negli stessi individui all’età di sette anni. Lo smog sembra insomma anche uno dei tanti fattori associati con i cambiamenti nello sviluppo neurologico.

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