Trasporti al passo, economia ferma: Confcommercio indica da dove ripartire

“Trasporti al passo, economia ferma”. È questo il titolo del convegno organizzato da Confcommercio per mercoledì 15 maggio nella sede di via Belli a Roma con l’obiettivo di fotografare la situazione della filiera logistica e dei sistemi di trasporto nel nostro Paese, ma anche di illustrare le istanze del settore. Un appuntamento che arriva a un anno esatto dalla presentazione del manifesto con cui Confcommercio aveva evidenziato fatti e misfatti di un settore essenziale come quello del trasporto e della logistica e aveva suggerito le possibili mosse per sciogliere i nodi che frenano la competitività del Paese. Denunce e proposte che sono rimaste lettera morta: “Dodici mesi dopo non possiamo che constatare come nulla sia stato realizzato e, anzi, come l’ultimo esecutivo abbia peggiorato per certi versi la situazione”, è l’amaro commento di Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio. “I problemi strutturali della categoria, che necessitano di interventi organici, di una politica che non affronti il singolo comparto ma crei un sistema a rete, sono rimasti irrisolti: non sono state affrontate le questioni degli operatori delle isole, in particolar modo di quelle siciliane; non sono stati ripensati interventi selettivi che privilegino i trasporti combinati, via mare o via ferro, che incentivino l’utilizzo di automezzi tecnologicamente più avanzati e che favoriscano la crescita delle imprese nelle attività di logistica. In altre parole non è stato fatto nulla di quanto era assolutamente indispensabile un anno fa e che oggi, dopo altri 12 mesi di gravissime difficoltà economiche, è  diventato drammaticamente urgente e non più rinviabile”. Al convegno sono previsti, fra gli altri,  gli interventi del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, del vicepresidente Paolo Uggè, di Fabrizio Palenzona, del professor Mario Sebastiani, del senatore Luigi Grillo e dell’onorevole Silvia Velo. Ad ascoltarli dovrebbe esserci anche il neoministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi.

Fonte: Confcommercio

11 risposte a “Trasporti al passo, economia ferma: Confcommercio indica da dove ripartire

  1. Non ho ancora sentito nulla a proposito del drastico calo di richiesta delle patenti pesanti. Con i costi proibitivi di patente e CQC pochissimi soggetti intraprendono la professione di conducente. Tra pochi anni, al netto della crisi, è stimata una carenza di conducenti italiani con tutto ciò che ne conseguirà.

  2. Priorità ASSOLUTA alla regolamentazione dei rapporti commerciali tra Paesi. Va bene liberalizzare il mercato, ma dobbiamo essere più NAZIONALISTI !!! Intendo dire che bisogna obbligare le aziende che importano/esportano a utilizzare almeno al 50 per cento VETTORI ITALIANI. Le nostre strade sono invase da vettori stranieri che, a parte i soldi dei pedaggi autostradali, lasciano all’ Italia soltanto traffico e smog. Signori politici BASTA chiacchiere, ci vogliono FATTI…..

  3. Ma è possibile che noi siamo solo capaci di lamentarci ma mai di documentarci? Traslochi se c’è stata una organizzazione che ha preso posizione sul Pra (costi per le imprese) che segue i problemi della formazione è la nostra Fai. Informati e vedrai che potrai trovare chi si attiva per tutelarci.

  4. Adesso spiegherete tutto al nuovo ministro. Poi fra pochi mesi cadrà il Governo e si dovrà rifare tutto da capo, con un nuovo interlocutore. Ma come si fa a vivere e lavorare in un paese che non riesce ad avere alla sua guida uno schieramento per 10 anni di fila, in modo da programmare le cose e, soprattutto realizzarle…. Invece così un Governo dice che il Ponte sullo Stretto di Messina è indispensabile, che va fatto, Poi arriva un governo contrario al Ponte e tutto finisce nel cesso (solo per fare un esempio). Esigiamo che un governo, una volta eletto, stia in carica per tot anni….

  5. Annibale quello che serve è un governo che, per la durata in quo sta in carica, abbia carta bianca, decida lui. E che per far partire un progetto non debba fare i conti con opposizione, franchi tiratori, falchi e colombe, grillino, centri sociali, sindacati e chi più ne ha più ne metta!!!!!!

  6. Ma porca d’una p……, quando ci decidiamo a fare le riforme, a mettere chi viene eletto in condizione di decidere!!!!!!!!!

  7. Mai, solo parole, faremo diremo proporremo,si salvi chi puo’ e sara’ sempre cosi’. L’unica maniera e’arrangiarsi e fare i furbetti, se aspettiamo le categorie, il governo ,il diavolo ecc, meglio chiudere subito. Sono tutti da rottamare.

  8. Da rottamare sono prima di tutti coloro che sanno solo criticare gli altri perché probabilmente non sono capaci di progettare e men che meno costruire qualcosa. Lei caro Ronladir mi sembra un piccolo Grillo (con la G maiuscola) parlante, di quelli che a parole (ma solo a parole) sono bravissimi. Ci racconta qualche fatto che porti la sua firma?

  9. Ronladir smettila di fare il grillino sparlante, a quelli sono bastate poche ore per mostrare di che pasta sono realmente fatti. Roba da far rimpiangere la prima e seconda repubblica messe insieme (il che non da un risultato di cui essere fieri, intendiamoci….)

  10. A Manuel chiederei cosa lui ha programmato per sopravvivere, lo scriva, potrei imparare. A Pietro, lascia stare la politica e mi dica cosa fa e come va avanti. Si intende rispettando i regolamenti. A tutti e due, perché pensate sempre che gli altri.. e invece non aprite gli occhi.
    Per ultimo, valutate cosa è stato fatto negli ultimi anni con serenità e poi mi dite se possiamo ancora tenere questo andamento. Il gregge se non ha un buon pastore va nel dirupo. Un cordiale saluto, e un augurio di un avvenire migliore a Manuel e a Pietro.

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