“L’aumento dei pedaggi autostradali, giustificati con la necessità di assicurare ai gestori gli investimenti necessari alla manutenzione e messa in sicurezza, porta in evidenza l’incomprensibile allineamento dei pedaggi motociclistici a quelli delle auto. Non si considera il diverso apporto all’usura del manto stradale da parte dei veicoli a due e a quattro ruote”. Lo afferma Confindustria Ancma, evidenziando “l’anomalia italiana in Europa”.
Come spiega l’associazione nazionale ciclo motociclo e accessori, in alcuni Stati del Vecchio Continente (Regno Unito, Norvegia, Danimarca e Repubblica Ceca) i centauri non sono soggetti al pagamento del pedaggio autostradale, mentre in altri Paesi come Francia, Austria, Grecia e Turchia le tariffe per auto e moto sono diversificate e gli sconti per le due ruote vanno dal 30 fino al 50 per cento. In Germania e Olanda, poi, le tariffe non sono diversificate, ma il pagamento è richiesto solo in tratti specifici quali gallerie e ponti. “Da tempo chiediamo che le tariffe di auto e moto vengano diversificate. Mettere sullo stesso piano veicoli che contribuiscono in modo ben diverso ai costi sostenuti dai gestori per la manutenzione della rete è iniquo”, dichiara il presidente dell’Ancma, Corrado Capelli.
Il profitto dei privati prima di tutto, personalmente appena posso, evito caselli sia con auto sia con moto…
Finalmente si sveglia qualcosa in merito? C’è addirittura chi sostiene che i gestori si sono già ampiamente ripagati i costi di realizzazione delle tratte e che potremmo tranquillamente smettere di pagare pedaggi…