Banche, ecco la strada da seguire per aiutare l’autotrasporto a ripartire

“Senza una logistica adeguata anche le merci migliori non possono risultare competitive, anche i fabbricanti più efficienti non riescono a ottimizzare i costi dei processi produttivi. La logistica ha un ruolo fondamentale per la crescita del Paese e deve essere assolutamente potenziata visti i numerosi aspetti suscettibili di miglioramento. È un importante motore di sviluppo, anche se le attuali difficoltà della finanza pubblica richiedono un approccio più maturo e selettivo, per esempio promuovendo le “grandi piccole opere”, interventi circoscritti sul territorio che a costi sostenibili possono dare benefici elevati per le comunità locali”. Ad affermarlo è Andrea Resti, 47 anni, docente universitario alla Bocconi di Milano, alla testa di una delle tre liste in corsa per guidare il Consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, volutamente composta da solo 18 esponenti, contro i 23 posti disponibili, proprio per sottolineare, con una concreta riduzione delle spese, il momento di difficoltà economica e la necessità di moderare le spese riducendo gli stipendi ai top manager e stabilendo un tetto pari a un ragionevole multiplo della retribuzione degli impiegati. “Difficoltà economiche”, sottolinea Andrea Resti, “che sono oggettive e oggettivamente particolarmente difficili, ma che non per questo devono impedire di trovare risorse per finanziare la ripresa, sostenendo la logistica ma anche il mondo dell’autotrasporto che oggi, non dimentichiamolo, muove oltre l’80 per cento delle merci nel nostro Paese. Io credo che premiando il merito, prestando alle imprese migliori, riconoscendo il talento e liberandosi dai condizionamenti dei vecchi centri di potere sia più facile, anche in una fase difficile come quella attuale, trovare le risorse per finanziare la ripresa. E penso che una grande banca popolare possa permettersi di guardare al lungo periodo più di quanto devono fare le altre istituzioni creditizie”. E ai rappresentati del mondo dell’autotrasporto che recentemente, in un incontro organizzato per conoscere il programma della lista guidata da Andrea Resti per la guida di Ubi Banca (contro le altre due liste guidate dall’imprenditore Andrea Moltrasio e dall’ex parlamentare del Pdl Giorgio Jannone) hanno sottolineato come le istituzioni bancarie non solo non abbiano aiutato a ripartire ma addirittura abbiano frenato il lavoro di migliaia di imprese di autotrasporto, Andrea Resti ha risposto che “le banche non sono tutte uguali”,  e che “è necessario che i clienti imparino a scegliere e a incentivare i comportamenti migliori. E questo vale certamente anche per una categoria importante come l’autotrasporto. Le banche”, ha concluso il docente universitario, “devono uscire dalla logica del mero taglio dei costi, che rischia di portare a una riduzione dei ricavi più che proporzionale e a una spirale recessiva. Bisogna saper ascoltare di più i clienti, finanziare le idee e non solo le garanzie”.

9 risposte a “Banche, ecco la strada da seguire per aiutare l’autotrasporto a ripartire

  1. Le banche da mesi stanno alle imprese (di autotrasporto comprese) come un’agenzia di pompe funebri sta a un malato. Come farà Ubi Banca ad aiutare le aziende in ginocchio (perché sono quelle, non certo le altre che lavorano e che possono dare garanzie, ad averne bisogno!!!) a erogare reali finanziamenti? Signor Resti, me lo può spiegare? (Magari prima che sia costretto a portare i libri in tribunale?)

  2. A proposito di scalata di Ubi Banca, mi sapete dire dove posso vedere il filmato che ha fatto l’ex presidente Emilio Zanetti e che mi dicono essere particolarmente feroce? Grazie. Elena

  3. Non so dove si possa vedere il video dell’ex presidente di Ubi banca, so dove si può vedere il video con cui Andrea Resti ci mette la faccia per garantire che non ci saranno più in quella banca (capace di portare il dividendo di un’azione da 20 a 2 euro!!!!!) manager strapagati e, soprattutto, “promette” aiuti alle imprese sane e gestite da o persone per bene (quelle gestite da ladri o incapaci meglio falliscano, su questuo siamo tutti d’accordo, no?) per farle ripartire (e non solo nell’autotrasporto….). Il video di resti di guarda cliccando qui https://www.dropbox.com/s/utzyntjqg78kg69/presentazione%20andrea%20resti%20lista%20ubi%20banca%20popolare.mpg

  4. Signor Paolo, nessuno può fare miracoli. Ma credo si possa fare un passo avanti concreto alleggerendo le banche dai condizionamenti e dagli oneri impropri, dando l’esempio con un taglio dei compensi degli amministratori e premiando i comportamenti di chi sa ascoltare le imprese e premiare le più capaci. Buona giornata.

  5. Confermo quello che dice Paolo, non solo non aiutano ma ci costringono a chiudere, un esempio per capire come le banche ci mettono in ginocchio è che loro sanno che per una azienda di trasporto non avere un conto in banca è impossibile lavorare perchè tutto si muove tramite bonifici, tutto on line vedi pagamento contributo albo trasporti.

  6. L’unico passo in avanti accettabile è quello di riequilibrare il rapporto tra istituti e utenti sulla base di nuove regole. Il taglio dei compensi agli amministratori è un pannicello caldo. Potremmo avere anche noi un finanziamento all’1% per tre anni?

  7. Dopo 30 anni di guida della banca dei “soliti noti” un po’ d’aria nuova in cucina non dispiacerebbe a moltissimi azionisti…

  8. Ho sentito dire che il video del presidente Zanetti sarebbe una pesante caduta di stile. Io penso piuttosto che sia la normale reazione di chi pensa che la banca sia una cosa sua (e ora della lista di amici suoi…) e che per la prima volta vede messo in pericolo il suo potere. Tutto questo significa che la terza lista, allestita all’ultimo minuto in qualche modo, come dicono i suoi detrattori, fa paura a qualche vecchio padrone del vapore…

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