Lo pneumatico intelligente? Controlla pressione, chilometri percorsi, forature…

Tiene sotto controllo la pressione e il chilometraggio, rileva eventuali forature e trasmette i dati a una centralina. Tutto questo è CyberTM Fleet, un sensore applicato all’interno della copertura. Lo pneumatico intelligente è realtà. Tutto merito del CyberTM Fleet, un sensore applicato all’interno della copertura, che rileva in tempo reale i dati sulle condizioni della ruota, a partire dalla temperatura e dalla pressione che, se corretta, consente di ottenere notevoli risparmi di carburante e di allungare la vita dello pneumatico gestendo al meglio il mezzo. “E non bisogna dimenticare il ruolo del CyberTM Fleet in termini di sicurezza”, aggiunge Giorgio Audisio, responsabile dei progetti di sviluppo Cyber di Pirelli. “Il sensore rileva eventuali forature, e avverte immediatamente”. “Non solo. Proprio per il suo posizionamento all’interno dello pneumatico, e non sul cerchio, registra il reale chilometraggio percorso e si rivela prezioso anche come antifurto, visto che per smontare una gomma occorre abbassare la pressione oltre al punto in cui il dispositivo si spegne. Chi riceve i dati del sensore saprà esattamente quando e dove uno pneumatico è stato sottratto (o sostituito)”. Già, ma chi riceve i dati trasmessi dal CyberTM Fleet? L’interlocutore di riferimento è il flottista, che può così tenere sotto controllo ogni pneumatico del suo parco truck. In caso di problemi o anomalie, spetta a lui valutarne l’importanza e avvertire l’autista circa i comportamenti da tenere. Quando il sistema del CyberTM Fleet sarà a pieno regime, si potrà contare su due procedure di lettura dei dati. Una statica, e più economica, che necessita della sola presenza del sensore e di un apparecchio in grado di riceverne i dati situato in azienda. L’altra, cosiddetta dinamica, che prevede un sistema di rilevamento a bordo capace di ricevere i dati dai sensori e ritrasmetterli, mediante una centralina telematica sistemata sul veicolo stesso (camion o bus), alla sede della flotta e, solo quelli concernenti la sicurezza, anche al conducente. “Il sensore elettronico accompagna l’intera vita dello pneumatico, ne racconta tutta la storia”, spiega ancora Audisio. “Non si danneggia neppure in fase di ricostruzione. In quel caso è lo stesso gestore della flotta che può riattivarlo, senza perdere i dati registrati fino a quel momento. Inoltre si rivela uno strumento prezioso anche per la gestione del magazzino”. Il CyberTM Fleet è da qualche mese in fase di test in collaborazione con una grande flotta privata impegnata nella fornitura di servizi municipali, trasporto merci e persone. “Lo abbiamo installato su 13 veicoli, tra bus, motrici e mezzi per la raccolta dei rifiuti, per metterlo alla prova in condizioni molto diverse tra loro”, racconta Audisio. “La gestione dei dati è affidata nella metà dei casi alle singole flotte, ma Pirelli tiene monitorati centralmente tutti i mezzi equipaggiati con il sensore. In questo modo possiamo confrontare i due sistemi di gestione e verificare il risparmio realizzato (o realizzabile), suggerendo al flottista come sfruttare nel modo più conveniente e completo la nuova tecnologia. Le informazioni raccolte dal CyberTM Fleet devono servire anche per controllare il costo complessivo del mezzo in esercizio. Mentre a noi sono utili per capire quanto dura effettivamente uno pneumatico, e per raccogliere dati storici di assoluta attendibilità che ci aiuteranno ulteriormente nello sviluppo. Il dealer è poi una figura molto importante che si posiziona a metà tra il fornitore di pneumatici e la flotta alla quale può erogare lui stesso i servizi. Il suo intervento può essere di diverso tipo: vendere gli pneumatici sensorizzati senza neppure avvertire il cliente, ma solo per favorire la gestione interna; vendere il sensore come servizio aggiuntivo; oppure utilizzare un sistema misto. Non va dimenticato che molti dealer vendono a costo chilometrico, e il sensore certifica con assoluta precisione la strada percorsa da ogni singola copertura”. 

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