“Allarme neve dato in ritardo, il Governo permetta ai camionisti di rientrare”

“Ho chiesto al ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e a quello dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di prevedere alcune deroghe per i trasporti di merci deperibili e di prima necessità effettuate con automezzi dotati di catene o gomme da neve.  La decisione si rende necessaria per venire incontro alle esigenze, innanzitutto di migliaia di uomini e secondariamente di moltissime imprese  coinvolte loro malgrado in  una decisione assunta senza aver effettuato la doverosa informazione nei confronti degli interessati”. È questa la richiesta avanzata al governo dal presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, in seguito all’ordinanza che domenica sera ha vietato, a partire dalle 22 e per 24 ore, il transito ai Tir in 11 regioni “per un allarme neve”, sottolinea Paolo Uggè, “risultato, in moltissimi casi, esagerato se non assolutamente privo di fondamento.  L’aver diffuso l’allarme solamente un paio d’ore prima che diventasse esecutivo il divieto”, ha aggiunto il presidente di Fai Conftrasporto e neopresidente di Unatras, “ha creato gravissimi problemi a migliaia di lavoratori che hanno scoperto del blocco solamente dopo aver percorso centinaia di chilometri e che ora hanno diritto di poter rientrare in sede senza essere costretti a subire oltre al danno la beffa di perdere un sacco di tempo fermi, al freddo, lungo strade e autostrade. Per consentire ai conducenti di poter rientrare in azienda basterebbe assegnare loro un percorso ben definito, limitando quantomeno i danni alle imprese. Una decisione, anche se tardiva, che potrebbe far calare una tensione che si sta sviluppando tra gli addetti del settore”.

7 risposte a ““Allarme neve dato in ritardo, il Governo permetta ai camionisti di rientrare”

  1. Ma come può essere che in Italia, nemmeno su queste cose così semplici da comprendere facciamo dei pasticci. Questa è una situazione già vista, che oltre a dare enormi disagi a chi è coinvolto costa allo stato tantissimi soldi per soccorsi ed emergenze. Che provvedano subito, per lo meno che permettano di arrivare agli imbarchi sulle navi.

  2. A costo di annoiare lo ripeto: vogliamo sapere chi è il responsabile di questa decisione!!!!!!! Avremo almeno il diritto di penalizzare lui ed il suo partito quando andremo a votare????

  3. Chiedo schiettamente a Paolo Uggè ( he ringrazio per la consueta tempestività a intervenire in favore della categoria) di farsi portavoce per farci conoscere la catena di comando di questa scellerata gestione del “problema” neve, con nomi e cognomi: fra 2 settimane si vota.

  4. Pare evidente che sia stato il Viminale ad invitare tutte le prefetture delle 11 regioni ad emettere le ordinanze. Quindi, politicamente, il responsabile è il ministro Cancellieri. Chi del suo staff poi sia così sprovveduto da non fare un’analisi dettagliata delle previsioni meteo non è dato sapere. Se avessero prestato attenzione alle previsioni si sarebbero resi conto che in pianura, almeno fino alla serata di oggi, non ci sarebbero stati grandi problemi (precipitazioni non abbondanti e temperature al limite dello 0 termico). Gli unici veri problemi potevano presentarsi sui varchi appenninici, presso i quali avrebbero potuto tranquillamente posizionare dei blocchi selettivi, come già fatto in passato. Probabilmente il Viminale si è limitato a guardare le previsioni dei tg, confondendole magari con le ondate di maltempo del nord America.

  5. Mandiamoli tutti a casa di destra e di sinistra gente sprovveduta, con tutti gli strumenti che ci sono, danno una falsa allerta meteo all’ultimo minuto buffoni.

  6. Facciamo un’altra cosa ma tutti… quando ci sbloccano noi rimaniamo tutti fermi per 15 giorni non trasportiamo più i viveri, facciamoli morire di fame come stanno facendo con noi e poi vediamo che cosa dicono.

  7. Brava Mara! Sarebbe la soluzione di chi cerca gli occhiali avendoli sopra la testa! Se così si facesse, e andrebbe fatto, vedresti i politici e molti dottori in legge saltare sulle sedie. Fermarsi, senza minacce, ma senza ripensamenti, per dieci giorni. Motivo: se ci avete fermati per la neve, noi ci fermiamo perchè non siamo le pezze di nessuno e perché i pagamenti dei viaggi sono sottocosto (come l’offerta del supermercato). Ma, purtroppo cara Mara, questa è un’utopia , perchè c’è della gente, credo lo facciano già, che pagherebbe il mittente purchè gli dia da caricare e viaggiare, per fare vedere agli altri che lavora !!!

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