Cabotaggio, costi, distacco lavoratori: l’autotrasporto viaggia fra mille ostacoli

I costi minimi per la sicurezza nel trasporto, il cabotaggio, il distacco dei lavoratori. Sono questi i temi caldi che il mondo dell’autotrasporto italiano si trova ad affrontare in un mercato sempre più simile al Far West. Un mercato in cui pochissimi committenti versano ai trasportatori i costi chilometrici definiti con una legge dal Parlamento italiano (emanata proprio per impedire che sulle strade viaggino tir trasformati in “bombe a orologeria per la mancanza di una corretta manutenzione, guidati da conducenti impreparati e costretti, anche sotto ricatto, a guidare per 15ore di fila,  il  tutto perchè non vengono pagati i giusti costi ); un mercato in cui  la concorrenza sleale da parte di imprese di autotrasporto straniere è sotto gli occhi di tutti ma vista da pochissimi;  un mercato in cui migliaia di imprese italiane assumono, attraverso agenzie di lavoro interinale straniere, conducenti nei Paesi dell’Est risparmiando sui contributi, ma provocando un danno  incalcolabile alla casse dello Stato italiano visto che i contributi finiscono oltre frontiera … Di tutto questo, ma anche del  rinnovo del contratto nazionale di settore e dei rapporti con il Governo e dei finanziamenti destinati al mondo dell’autotrasporto e di come utilizzarli, si parlerà venerdì 12 e sabato 13 ottobre a Bergamo in occasione del Seminario di studi organizzato da Conftrasporto in programma all’Hotel San Marco. “È un appuntamento che consentirà’ ai nostri imprenditori di valutare le difficoltà del momento e di individuare le scelte utili al settore per fronteggiare adeguatamente le prospettive da poter cogliere”, ha sottolineato  Paolo Uggé, presidente nazionale di Conftrasporto e vicepresidente nazionale con delega al trasporto e alla logistica di Confcommercio, che aprirà i lavori. “La linea che emergera’ dal confronto sara’ il filo conduttore dell’attività e della politica della nostra federazione. Chi non riesce a cogliere i mutamenti rischia di far perdere le opportunità che anche nei momenti di crisi si presentano e che devono essere colti proprio nei momenti più difficili”.

2 risposte a “Cabotaggio, costi, distacco lavoratori: l’autotrasporto viaggia fra mille ostacoli

  1. Io mi chiedo come non si riesca a raddrizzare questa situazione, mi chiedo come sia possibile che imprenditori seri come i nostri facciano finta di non sapere cosa costa e quanto sia pericoloso un camion magari con il conducente stanco e impreparato alla guida di un mezzo malconservato e poco manutenuto. Mi chiedo anche come è possibile che i nostri sindacati (Unatras) non riescano a far valere ragioni come la sicurezza in un paese come il nostro che predica sicurezza in ogni dove. Qualcuno ha parlato di Far West ma guardate bene che se l’Europa non prende provvedimenti seri a breve credo che le cose si metteranno davvero male.

  2. Il distacco dei lavoratori è un problema serio. Il punto di vista della sicurezza in questo momento non lo toccherei, in quanto queste agenzie “garantiscono” ed “assicurano” che questi conducenti a noleggio hanno passato un periodo di formazione. Il problema se non verrà chiarita a breve questa situazione, è che di autisti assunti presso aziende italiane e regolarmente retribuiti sul territorio non ce ne sarà più bisogno con conseguenze economiche elevate nelle casse di Stato Inps e Inail. Onestamente devo ammettere che per le imprese di trasporto, in mancanza di un valido requisito di territorialità e regolamentazione, questa è senz’altro un’opportunità per ottenere un risparmio notevole sul costo del personale.

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