Noleggio autobus in ginocchio: le accise “costano” 4000 euro in più per ogni mezzo

Le accise sul gasolio stanno mettendo  il ginocchio anche il settore del noleggio autobus.  A lanciare l’Sos è Adriano Bosio, segretario di Fai Trasporto Persone, che in un comunicato denuncia come ” da mesi Fai Trasporto Persone denunci la situazione di grave difficoltà in cui versano le imprese di noleggio autobus con conducente a causa dei ripetuti aumenti dell’accisa sul gasolio disposti dal Governo dal 2011 a oggi, aumenti che incidono sui bilanci aziendali per circa euro 4.000,00 per ogni autobus. Gli incrementi dell’aliquota di accisa varati nell’ultimo anno e mezzo sono pari a complessivi euro 194,4 ogni 1000 litri”, sottolinea l’esponente di Fai Trasporto persone, “con um balzo che porta l’Italia ai primi posti in Europa per la tassazione del gasolio. In ambito europeo l’Italia è, dopo il Regno Unito, il paese che applica l’aliquota di accisa più elevata sul gasolio per autotrazione, con differenze considerevoli rispetto ad altri Stati Europei che applicano anche minimi di 118 euro per mille litri”. La Fai Trasporto Persone ha già sollecitato il Governo ad adottare misure in favore delle imprese di noleggio autobus con conducente applicando la riduzione dell’accisa sul gasolio, già previsto per il trasporto di merci e per altri segmenti del trasporto di persone con autobus.

2 risposte a “Noleggio autobus in ginocchio: le accise “costano” 4000 euro in più per ogni mezzo

  1. Non sono un esperto in economia, ne, tantomeno un professore bocconiano come coloro che sono stati chiamati a guidare il paese, ma credo di non essere il solo a pensare che il governo Monti stia “massacrando di tasse” coloro che lavorano costringendoli a chiudere, bloccando così il volano dell’economia.Meno aziende, meno posti di lavoro, meno gente che guadagna e dunque meno gente che può spendere rimettendo il denaro in circolo…. Ma questi ci sono o ci fanno?

  2. A prescindere dal fatto che questi nessuno li ha votati, ma come riescono loro a far morire le nostre imprese non ci riesce nessuno. Al governo dovremmo mettere le nostre nonne che con 500 euro al mese quadrano i bilanci

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