Veicoli commerciali, il mercato è fermo: l’anno chiuderà con un calo del 30%

Il calo è inferiore a quello dei mesi precedenti, ma il mercato dei veicoli commerciali non può certo tirare un sospiro di sollievo. Secondo i dati elaborati dal centro studi dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere in Italia, il mercato dei veicoli commerciali in Italia ha chiuso agosto con 4.993 immatricolazioni, in calo del 23,6 per cento su base annua. L’associazione stima per l’intero 2012 un calo del 30 per cento.

“Continua la retromarcia del mercato dei veicoli commerciali, che in luglio ha segnato un nuovo record negativo registrando in volume il peggior risultato della storia dal 1990 ad oggi. Sulla stessa scia il livello delle immatricolazioni di agosto: bisogna tornare indietro al 1994 per trovare un risultato peggiore”, ha commentato Romano Valente, direttore Generale dell’Unrae.
Le contrazioni sono state inferiori rispetto ai mesi precedenti, quando i cali avevano superato il 30 per cento, ma “non bisogna pensare a un’inversione di tendenza”, avverte Valente. “Proprio nel terzo trimestre dello scorso anno, infatti, il settore dei veicoli commerciali cominciò a registrare una nuova brusca frenata, pertanto i volumi di vendita evidenziavano già dei ridimensionamenti”.
Nei primi otto mesi dell’anno i veicoli da lavoro immatricolati sono stati 78.448 immatricolazioni, in diminuzione del 35,1 per cento rispetto alle 120.785 di un anno fa. In base a questo andamento e “senza segnali di ripresa nel breve periodo”, conclude Valente, il 2012 dovrebbe chiudersi con vendite tra le 115mila e le 120mila unità, in calo del 30 per cento sul 2011.

Una risposta a “Veicoli commerciali, il mercato è fermo: l’anno chiuderà con un calo del 30%

  1. Come si fa a comprare un’auto se non c’è alcuna forma di garanzia economica e sono in molti a far salti mortali per arrivare a fine mese?? Le assicurazioni sono sempre più pretenziose e chiedere un prestito diventa impresa di pochi eletti. Le aziende falliscono e i dipendenti rimangono a spasso. Chi te lo presta del denaro se si vive nel costante rischio di andare a gambe all’aria? Provare e sempre provare e ancora confrontare tutte le soluzioni possibili.

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