Costi minimi per la sicurezza nel trasporto, il Tar prenderà ogni decisione il 25 ottobre

La richiesta, avanzata dalla committenza, di sospendere l’entrata in vigore dei costi minimi per la sicurezza nell’autotrasporto verrà esaminata dal Tar  del Lazio il prossimo 25 ottobre. I giudici del tribunale amministrativo regionale , invitati da Confindustria ad anticipare al 5 settembre l’esame della richiesta,  hanno infatti deciso di affrontare in un’unica seduta il “caso costi minimi”, scegliendo come data quella già fissata da tempo per esaminare anche un altro ricorso, presentato dai responsabili dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, secondo i quali i costi minimi per la sicurezza nell’autotrasporto  sarebbero contrari alle disposizioni comunitarie in materia di libera concorrenza.  In difesa dei costi minimi, che il Parlamento italiano ha definito indispensabili per non far viaggiare sulle strade mezzi pesanti pericolosi, si era schierato con decisione nei giorni scorsi, il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, che con una lettera aperta a tutta la committenza, pubblicata su “Il Giornale”,  aveva denunciato come senza quei costi migliaia di persone potrebbero rischiare la vita e moltissime imprese il fallimento. Nella lettera aperta Paolo Uggè, dopo aver sottolineato come “una richiesta di sospensiva fosse già stata bocciata  lo scorso 28 giugno”, aveva sottolineato come tutta quella fretta della committenza nel chiedere una sospensiva dei provvedimenti senza attendere l’udienza già fissata per il 25 ottobre, rischiasse in realtà di suonare come un tentativo di forzare la mano al Tar.  Ma soprattutto Paolo Uggè, nella sua lettera pubblicata dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti,, aveva ribadito come “un’eventuale sospensione non avrebbe potuto essere compresa da nessuno, per nessuna ragione. E avrebbe potuto avere un solo risultato:  mettere a rischio  l’incolumità dei cittadini e la sopravvivenza delle molte imprese di autotrasporto. Confindustria ha ripetutamente chiesto il rispetto delle regole”, ha scritto il presidente di Fai Conftrasporto, “ora è giunto il momento di far seguire alle parole i fatti schierandosi a favore  di un sistema che non si basa su prezzi obbligatori né su tariffe, ma su parametri di riferimento che sono definiti da un organismo del ministero dei Trasporti. Un sistema che  può essere ostacolato solo da  chi, per risparmiare pochi centesimi di euro al chilometro, vuole imporre prezzi  che sa bene non basterebbero neppure a coprire i costi della vezione di un mezzo, utilizzando l’arma del ricatto”. E a chi continua, con incredibile pervicacia, a voler ostacolare una legge voluta dal Parlamento italiano, Paolo Uggè ha sottolineato un dato: “nel periodo della vigenza delle norme sono diminuiti del 30 per cento (dati Inail) i morti alla voce trasporti. È su questi dati inconfutabili che riaffermiamo a gran voce come la sicurezza rappresenti un valore che può limitare la libertà di impresa, così come scritto nell’articolo 41 comma 2 della Costituzione, così come confermato dalla direttiva comunitaria Bolkestein e dalle sentenze dell’Alta Corte di Giustizia europea. Ma forse”, ha ipotizzato il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, “qualcuno sta solo cercando di far pressione sui giudici del Tar che si trovano nella scomoda posizione di dover  smentire quanto voluto da due esecutivi e dallo stesso Parlamento a tutela della sicurezza dei cittadini”.

4 risposte a “Costi minimi per la sicurezza nel trasporto, il Tar prenderà ogni decisione il 25 ottobre

  1. Spero solo che la coscienza di tutti faccia il suo dovere, MA SE DOVESSERO PER CASO RIUSCIRE A ELIMINARE I COSTI MINIMI a breve ci ritroveremo invasi dai pirati e in caso di incidenti probabilmente saranno anche senza assicurazione perchè sottopagati. Ditelo ai signori che ostacolano i costi minimi. Ricordate anche a chi sembra non saperlo che i soldi non fanno la felicità. Un saluto

  2. E se non la prendesse, la decisione? Da quanto tempo giace quella sul trasporto dei coils? Se di rinvio in rinvio passassero anni l’83 bis rimarrebbe nel limbo, così com’è ora. I tempi della burocrazia non ci consentono di attendere oltre, fanno comodo solo alla committenza che ne sfrutta ogni meandro. Perchè giochiamo solo in difesa?

  3. Alessandra ha ragione, dobbiamo attaccare e duramente perchè o ci danno la possibilità economica di lavorare rispettando le regole in vigore altrimenti tolgano tutti i vincoli (ed il tachigrafo come in America) e lascino tutti liberi di fare quello che vogliono, basta che poi nessuno si azzardi più a parlare di sicurezza, di tirroristi ecc.
    Per quanto riguarda il Tar da che parte sta lo vediamo giustamente con la mancata decisione sui veicoli eccezionali dove le cose sono chiare e nemmeno un bambino avrebbe il dubbio su cosa decidere. Ma tale decisione farebbe inc….re la Confindustria e cosi tengono tutto fermo e sicuramente faranno un altro favore sui costi minimi.
    E noi zitti.

  4. Chiedevo in un post precedente chi fosse la soc. Esso Italiana, ricorrente al Tar. Presumo sia la compagnia petrolifera. Se così fosse mi chiedo quali consorzi forniscono le card per gli sconti carburante di questa compagnia. Non sarebbe il caso di prendere gli adeguati provvedimenti?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *