Sistri, che confusione: gli autotrasportatori devono pagare entro il 30 novembre?

“Nella Gazzetta ufficiale numero 196 del 23 agosto 2012 è stato pubblicato il decreto ministeriale 25 maggio 2012  che ha per oggetto modifiche e integrazioni  alla disciplina del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Un decreto che  può costituire un elemento di forte confusione  per tutti gli operatori e le imprese coinvolte con la gestione dei rifiuti, primi fra tutti i  trasportatori di questi per conto di terzi, a cui una legge dello Stato ha già detto che il  sistema è sospeso fino al compimento delle verifiche necessarie a testarne il funzionamento:  il decreto è infatti contrario a norma di legge nella parte in cui impone alle  imprese di pagare un contributo per la scadenza del 30 novembre 2012, quando la legge 134/2012 approvata dal Parlamento stabilisce che detto contributo è sospeso”.Sono questi alcuni passi della lettera che il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè ha inviato al m ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, e, per conoscenza, al presidente della la Corte dei  Conti, Luigi Giampaolino, ai quali il presidente di Fai Conftrasporto ricorda anche come la federazione degli autotrasportatori, insieme con l’associazione Assintel (rappresentante le principali software-house) “abbia indirizzato il 27 luglio scorso un primo progetto di revisione completa del sistema di tracciabilità, che appare utile per semplificarne il  funzionamento e l’operatività e che può comunque costituire una base per un successivo dialogo, finalizzato all’implementazione di un sistema finalmente valido ed efficace”.

Una risposta a “Sistri, che confusione: gli autotrasportatori devono pagare entro il 30 novembre?

  1. Vorrei che le nostre associazioni chiedessero al ministro e al Governo di cui fa parte una sola cosa: se è questo il modo per creare CRESCITA nel Paese … Continuare a tenere nell’incertezza da 3 anni le imprese italiane, gravare di costi impropri, discriminare nei confronti degli operatori stranieri che non hanno il Sistri: è questa la politica per la CRESCITA (per la crescita dell’autotrasporto straniero sicuramente …)? L’unica crescita è quella del numero delle aziende di trasporto italiane che chiudono o trasferiscono la propria attività all’estero (significa IVA , CONTRIBUTI, TASSE E POSTI DI LAVORO ALL’ESTERO, si veda l’illuminante intervista dell’ingegner Lazzoni su Tuttotrasporti). Viene sempre più voglia di chiudere tutto e scappare.

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