“Sui costi per la sicurezza non vogliamo privilegi ma il rispetto delle leggi”

“Il Sole 24 Ore se ne è accorto. Ha capito che le norme sui costi per la sicurezza sono leggi dello Stato e non balzelli voluti dai camionisti. Ora speriamo che se ne accorgano anche i lettori del Sole, la Confindustria e tutti i committenti. L’autotrasporto non vuole privilegi, ma pretende il rispetto delle leggi da parte di tutti”. Con queste parole, Doriano Bendotti, segretario di Fai Bergamo, commenta un articolo intitolato “Nel trasporto giro di vite sui committenti”, pubblicato dal Sole 24 Ore sabato 18 agosto. 

Nell’articolo in questione, Maurizio Caprino spiega che “con la spending review diventa più facile colpire le imprese scorrette nei confronti degli autotrasportatori di cui si servono”. Come spiega il Sole, all’interno delle norme sulla revisione della spesa, hanno trovato spazio anche alcune modifiche che tutelano “il settore dell’autotrasporto dagli abusi dei committenti”. In sostanza se prima i committenti venivano puniti con l’interdizione dai bandi e dalle agevolazioni fiscali, ora scatta una multa. “Adesso”, si legge sul Sole 24 Ore (clicca qui per leggere l’intero articolo), “in caso di pagamento inferiore all’importo che copre le spese di carburante e le restanti (tutte determinate secondo i parametri di legge) oppure quando si omette di versare la differenza tra quanto è dovuto per legge e ciò che è stato già versato o non si integra il pagamento entro 15 giorni, scatta una sanzione amministrativa pecuniaria doppia della differenza di quanto dovuto e quanto fatturato”. Se, invece, non vengono pagati gli interessi moratori cui il vettore ha diritto in caso di ritardo nel pagamento (per legge entro 60 giorni), la sanzione, ricorda il Sole 24 Ore, è del 10 per cento dell’importo della fattura, con un minimo di mille euro.
“Sono sicuro che”, commenta Doriano Bendotti, “i primi giorni di settembre quando i giudici del Tar del Lazio dovranno esprimersi sul ricorso presentato da Confindustria sul tema dell’applicazione dei costi minimi, oltre che ovviamente in punto di diritto potranno trarre un buono spunto di riflessione leggendo l’articolo del giornale dei ricorrenti”.

7 risposte a ““Sui costi per la sicurezza non vogliamo privilegi ma il rispetto delle leggi”

  1. Incredibile, dopo averne mangiato 100 fette (come si dice dalle parti di Doriano Bendotti) anche i signori del Sole 24 Ore hanno capito che era polenta….

  2. Semplicemente ridicole le motivazioni per le quali non sarebbe possibile gestire l’esclusione dagli appalti e la restituzione dei benefici fiscali ecc. quanto ai controlli della gdf e agenzia entrate fino a quando non vi sarà una legge inattaccabile, non si muoveranno. Tra un paio settimane il tar dovrà pronunciarsi ma temo che vi sarà un ulteriore rinvio e di rinvio in rinvio noi staremo come al solito ad aspettare, ognuno nel suo bozzolo d’associazione, in ordine sparso e contrapposto. Anche l’autunno si preannuncia caldo e mi auguro che il nostro settore riesca a giocare un po’ in attacco e non solo in difesa.

  3. Sono sempre più convinto che sui costi della sicurezza la committenza si stia ricredendo e questo articolo del Sole 24 ore ne è una conferma. Se, come si legge nell’articolo, è ora più facile applicare le sanzioni per mancato rispetto dei costi minimi e sul ritardato pagamento dei corrispettivi del trasporto (oltre i 90 giorni), allora i rapporti con i nostri clienti non potranno che migliorare e questa – in tempi di dura crisi – mi sembra la migliore notizia in circolazione.

  4. La legge è buona, garantisce una minima dignità al lavoro che deve essere giustamente e puntualmente pagato. È normale che la committenza si opponga con tutte le sue forze. Il capitalista ragiona solamente in termini di costi e ricavi, la sicurezza, lo sfruttamento dei minori, l’inquinamento del territorio ecc. non sono suoi valori morali.
    Resta il problema di conoscere quanti controlli la Guardia di Finanza sarà in grado d’eseguire. Ne basterebbero pochi su grossi committenti per verificare lo stato delle cose. Sollecitiamo le locali caserme a eseguire dei controlli campione.

  5. Sicuramente i costi minimi e il loro rispetto sono l’unica diga alla rovina delle imprese di trasporto. Certo serietà imporrebbe che “sempre” venissero aggiornati al 15 di ogni mese (e non solo quando il gasolio cala o quando li riducono semestralmente) mentre questo mese non si vede niente ancora.

  6. Con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” del 22 agosto 2012 n.195 del decreto del ministero della Giustizia 20 luglio 2012 n. 140, avvocati (ma anche commercialisti, notai e professionisti tecnici) vedranno i loro compensi liquidati in base a parametri prefissati dall’apposita tabella (e che tabella, altro che quella che determina i ns. costi minimi, si vede eccome che è stata fatta da professionisti). Le professioni a cui si applicano sono quelle vigilate dal Ministero della Giustizia. Stiamo certi che verranno applicate senza ricorsi al Tar, senza proteste da parte dei clienti, senza boicottaggi vari. Voglio vedere come e se si muoveranno le associazioni dei consumatori. Anche i trasportatori sono vigilati da qualcuno: Il Ministero delle infr. e trasporti che certo non sta collaborando allo stesso modo del Min.della giustizia. Pur considerando le differenze tra la nostra categoria e quella dei professionisti, quest’ultima ha un peso lobbistico ben maggiore, rafforzato da una cospicua presenza sia in parlamento che nell’oligarchia burocratico-finanziaria del paese. Mi chiedo se queste TARIFFE verranno applicate anche ai professionisti che stanno seguendo i nostri ricorsi al Tar. Un bel ossimoro tipicamente italiano.

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