Protocollo Trasporti, 12 anni dopo l’accordo l’Italia rinvia ancora la decisione

Tutto nuovamente rinviato per il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, accordo  approvato nell’ottobre 2000 ma fortemente osteggiato da tutti coloro, associazioni di autotrasportatori in testa, che non sono disposti ad accettare il fatto che l’accordo,  così come è stato formulato, possa limitare la realizzazione d’infrastrutture stradali attraverso le Alpi, impedendo dunque che l’Italia sia libera di prendere decisioni che riguardano il proprio territorio, il proprio Paese e il proprio sviluppo economico. Il Senato non ha infatti potuto votare la ratifica, prevista per martedì 7 agosto, dopo che Pdl e Lega hanno fatto mancare per più volte il numero legale. Del Protocollo trasporti,  accordo con cui i Paesi alpini si impegnano a ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dal traffico nelle Alpi per difendere la fauna e la  flora di un ambiente particolarmente complesso attraverso la maggiore efficienza dei sistemi di trasporto, il passaggio a vettori con minore impatto ambientale, la promozione del trasporto pubblico locale e del trasferimento del trasporto merci da strada a rotaia, si tornerà a parlare nella prossima seduta, programmata per il 6 settembre.

5 risposte a “Protocollo Trasporti, 12 anni dopo l’accordo l’Italia rinvia ancora la decisione

  1. E milioni di persone dovrebbero subire un’ondata di Tir che viaggiano verso le Alpi solo perché siamo un Paese di persone talmente incapaci, corrotte, cialtrone e imbecilli da non trovare una soluzione alternativa al trasporto su gomma? Che vergogna!

  2. Silvana, credo che non ci stia proprio con la ragione, non è per salvare l’ondata di Tir che rinviano la decisione!!! Forse con infrastrutture più adeguate non ci sarebbe una concentrazione di traffico così elevate su certe vie accessibili verso l’Europa. C’è la soluzione alternativa al trasporto su gomma: mettersi le ali. Chiediamole al buon Dio forse se ci proviamo tutti insieme ce le potrebbe concedere nei sogni. Smettiamola di pensare che l’Italia sia una cosa scollegata al trasporto. Sai cara Silvana che ha fatto la Francia nel firmare tale Protocollo? Lo ha ratificato on la clausola di garanzia a “tutela dell’interesse nazionale”. Sai che significa cara Silvana? Che la Francia con tale clausola di “indipendenza nella sovranità nazionale”, potrà costruire ciò che vuole, quando vuole sul suo territorio, per il resto dell’arco alpino non gliene frega niente, per i francesi il valicare le Alpi serve solo per venire in Italia. Quindi prima di sparare a zero sul “subire l’ondata dei Tir che viaggiano verso le Alpi” vediamo di tutelare l’interesse delle imprese che lavorano e operano in Italia prima di pretendere di chiudere il portone verso l’Europa con il chiavistello a doppia mandata, lasciando aperto il portone alle imprese che entrano e che tutelate dai propri governi nei propri interessi sul loro territorio vengono ad invadere anche il nostro. A farci del male da soli siamo sempre molto bravi noi italiani. Buona giornata Silvana

  3. La soluzione c’è: il teletrasporto. Ah, non c’è ancora? Allora cominciamo a consumare più prodotti italiani, dal cibo alle verdure. Preferite le mozzarelle blu tedesco o il latte in polvere annacquato? Frignate perchè il supermercato non ha il vostro wurstel preferito o l’insalatina olandese già lavata che fa così tanto un bel vedere? O preferite che arrivi il pomodoro cinese a Rotterdam per essere lavorato e commercializzato in Europa. Colpa dei TIR?

  4. Che tristezza ! Ci sono purtroppo ancora persone che non hanno compreso l’importanza del trasporto su strada per la vita di tutti i giorni. E quindi delle infrastrutture che permettono lo spostamento delle merci e delle persone. Sia per il primo che per le seconde, dobbiamo essere noi a decidere, e non altri. E poi ci fosse il lavoro e ci fossero merci per una ondata di TIR.

  5. Botte piena e moglie ubriaca… mia nonna mi ha sempre insegnato che non si possono avere! Le infrastrutture servono, e non solo a quei rompi scatole che guidano i TIR, anzitutto a rilanciare l’economia del nostro Paese, diversamente evitate di lamentarvi che manca il lavoro…..

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