La spending review taglia i costi minimi per la sicurezza, Tir pronti al fermo

“Tre anni di lavoro per garantire maggiore sicurezza sulle strade spazzati via da un grossolano errore. Tutto questo è inaccettabile e se non vi si dovesse porre immediatamente rimedio l’Unatras chiederà alla categoria degli autotrasportatori di indire un fermo nazionale del trasporto”. Con queste parole il presidente dell’Unatras, Francesco Del Boca, ha confermato la volontà degli autotrasportatori di scendere sul piede di guerra dopo che il governo, modificando nel decreto della spending review la procedura dei controlli per il rispetto dei costi incomprimibili della sicurezza nell’autotrasporto, ha reso inapplicabile l’articolo 83 bis (quello appunto dei costi minimi) nel testo voluto dal Parlamento.

“Siamo convinti che l’errore sia dovuto a una svista e non sia riconducibile a una precisa volontà”, ha aggiunto Del Boca, “e proprio con questa convinzione, prima di attuare forme di protesta, ci rivolgiamo al Parlamento affinchè ponga rimedio a quanto accaduto, accettando la proposta di modifica che sarà presentata d’intesa con il Ministero competente”.  In caso contrario, migliaia di Tir spegneranno i motori. Per gli autotrasportatori, i costi minimi per la sicurezza – calcolati dal Ministero dei Trasporti – tutelano tutte le persone che viaggiano sulle strade. Sotto quei costi che garantiscono una corretta manutenzione dei mezzi e la presenza alla guida di professionisti del volante e non di personale sotto pagato, infatti, i camion non possono circolare, se non mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti.

30 risposte a “La spending review taglia i costi minimi per la sicurezza, Tir pronti al fermo

  1. Ma quale svista!!!!! Il Governo ci sta prendendo per i fondelli, ci sta trattando come dei poveri imbecilli e se non scateneremo un fermo che paralizzi l’Italia dimostreremo di essere degli imbecilli!!!!

  2. Innanzitutto bisogna capire se era una svista o no. Penso che occorra una reazione immediata. Io dalla Spending Review mi aspettavo il taglio dei costi del Comitato dell’Albo, della Consulta, al limite una limatina ai fondi, ma non che si toccasse l’art.83. La reazione deve essere immediata. Anche perché i costi minimi della sicurezza non hanno alcuna relazione con la Spending review e non capisco cosa diavolo risparmierebbe lo Stato dalla non applicazione delle sanzioni ai committenti. Anzi, perderebbe l’incasso di queste sanzioni (se ho ben capito come funzionano queste sanzioni) E comunque renderebbe meno sicure le nostre strade. Si può capire un po’ meglio cosa è successo concretamente e da parte di chi? Grazie, Camillo

  3. Per Camillo Grande: è bello sapere che c’è qualcuno che crede ancora alle favole. E comunque, se fosse davvero una svista, sarebbe il caso che i professori ricominciassero dall’asilo, a fare le aste (ve le ricordate?)

  4. Siamo alle solite, la mano sinistra non sa cosa fa la mano destra …. O meglio lo sa benissimo e anche il signor Monti si adegua alle Lobby che gli tirano la giacca, qualcuno stamattina a Rai 24 Sole 24 ore (un certo signor “Giannino”) diceva, provocando, che noi camionisti siamo solo capaci di fare fermi e rompere i c….. a tutti i cittadini. Ebbene, se per pretendere di farci pagare i costi incomprimibili per la sicurezza della circolazione ANCHE LA NOSTRA OLTRE CHE QUELLA DEI CITTADINI, dobbiamo metterci di traverso sulle strade per farci ascoltare lo faremo anche se per questo romperemo le scatole al caro “giornalista” che tanto stimo e che in questa occasione mi ha proprio deluso. Mi chiedo perché per l’opinione pubblica si usano due pesi e due misure? Per la Tav, per i blocchi autostradali degli agricoltori, per i sindaci nessuno si permette di dire nulla, anzi comprensione e solidarietà massima, e per i camionisti che trasportano l’economia del Paese altrimenti in 3 giorni tutti a casa, si ritiene che non abbiano diritto di protestare senza far danni, vengono in questo caso e solo in questo ritenuti servizio pubblico, quindi NO FERMO!!.NO!!! NON SI PUO’ STARE A GUARDARE davanti a una presa di posizione del governo su questa partita che di fatto azzera tutti gli sforzi fino a ora prodotti dalle associazioni degli autotrasportatori per salvaguardare una legge dello Stato evitando di bloccare ulteriormente l’economia del Paese, ci vuole una presa di posizione forte di protesta. Noi trasportatori contiamo molto sull’articolo 83 bis per ridimensionare l’arroganza della committenza che ogni giorno, forte della legge che non si vuole far funzionare, ci vessa in tutte le maniere. Non può essere proprio lo Stato complice di questa illegalità.

  5. Presidente Del Boca, dimostri a tutta questa categoria di politicanti di professione o “prestati” di che pasta siamo fatti!!!! Questi non sono degni non solo di guidare il Paese, ma nemmeno un triciclo….

  6. Tutto è risolvibile se c’è volontà. Vorrà dire che tornerà ad essere il Ministero dei Trasporti l’Autorità competente a erogare le sanzioni per le violazioni in materia di 83bis. Basta volerlo ma soprattutto basta che si rimodifichi presto la norma. In caso contrario, tutti in ferie, ma questa volta seriamente ed a oltranza.

  7. Perché la norma sarebbe sbagliata? Attenzione a non fare i boccaloni. Le leggi stabiliscono che un corpo dello Stato, nel caso la Guardia di finanza, deve effettuare anche i controlli sui costi della sicurezza. Quei funzionari che non li effettuano omettono di dare attuazione a una norma di legge. E’ comprensibile che la Guardia di finanza tenti di evitare un nuovo compito che le viene assegnato, ma da qui a sostenere che una norma di legge non si possa applicare mi pare davvero fantasioso, oltre che esagerato. Siamo in uno Stato di diritto? Nonostante tutto penso ancora di si. E in uno Stato di diritto le leggi non le fanno nè i comandanti dei corpi dello Stato nè tanto meno i pareri di giuristi, bensì il Parlamento che esercita, in nome del popolo, il potere legislativo o il Governo attraverso decreti d’urgenza. Quindi ognuno tragga le proprie conclusioni.

  8. Se questa norma non verrà immediatamente ripristinata non ci sarà un solo trasportatore contrario a un fermo durissimo. Nemmeno a cercarlo col lanternino. Diamo subito il termine per rimettere le cose a posto e poi via con il fermo.

  9. Io mi sono rassegnato, tanto è e sara’ sempre un mondo ingiusto dove alcune categorie sono messe sull’orlo del precipizio e alucune categorie sono privilegiate. Noi trasportatori penso che siamo quelli che paghiamo piu tasse in assoluto e non riescono a farci una legge per tutelarci! I nostri politici di categoria non so a cosa servono, incassano sconfitte una dietro l’altra.Se fossimo nel mondo del pallone sarebbero gia stati esonerati.

  10. Ma di che Paese stiamo parlando? Se una legge prevede dei controlli affidati alla Guardia di Finanza, questa si deve adeguare e non puo’ rifiutarsi di effettuarli. In caso contrario siamo all’ammutinamento. Fin quando siamo in uno Stato di diritto le cose funzionano cosi’.Altrimenti torniamo alla giungla e ognuno si fa’ giustizia da se. Domanda: non e’ che il funzionario del ministero si e’ accorto di aver per una volta tanto scritto una norma funzionante e penalizzante per Confindustria e per riparare accampa motivi farlocchi addebitando la responsabilita’ a qualcun altro? A pensar male, diceva il divino Giulio, si fa’ peccato ma spesso ci si azzecca.

  11. È il giusto finale per una storia che da anni fa registrare capitoli ridicoli. Compreso il fatto che nessuno sta facendo controlli previsti dalla legge….

  12. Scusate, ma la Guardia di Finanza questi controlli li DEVE o non li deve fare? E se li deve fare e non li fà, ci può spiegare perché? Troppo lavoro, troppi scontrini da controllare nei locali di Cortina e della Costa Smeralda? Nei bar della movida milanese o romana? Troppo pochi agenti a disposizione? O qualche ordine dall’alto di non disturbare la grande committenza (a forza di pensare si rischia di finire col pensare male….) ? Il Comando generale della guardia di Finanza può spiegare il perché? Bastano 5 righe…

  13. Ma perché continuate a parlare solo di Guardia di Finanza? C’è una legge che prevede dei controlli, sui camion, nelle aziende dove la merce viene caricata e scaricata….. Bene, facciamola applicare, a polizia stradale, carabinieri e, anche Guardia di finanza….

  14. Dilettanti allo sbaraglio? Qui delle due l’una: o chi ha predisposto la normativa entrata nel decreto della spending review è uno che non sa quello che fa, oppure c’è qualcuno che ha preso le lucciole per lanterne o dovrebbe ricorrerere a una visita oculistica in quanto vede ombre dove esiste il sole.
    Avevo attribuito a queste dichiarazioni il significato di una iniziativa tendente a evitare qualche colpo di mano all’ultimo momento da parte di qualche amico del giaguaro presente magari nel ministero dei Trasporti o dello sviluppo economico. Dopo aver letto gli interventi che mi precedono credo che la domanda che alcuni si sono posti sui compiti della Guardia di Finanza siano legittimi. A mio parere le leggi vanno fatte applicate anche se qualcuno vorrebbe evitare nuove incombenze. Sarei curioso di sapere se la legge è applicabile così come scritta dal Governo o no? Chi mi sa rispondere?

  15. La domanda andrebbe forse rivolta altrove, al ministro dell’Interno, la dottoressa Cancellieri, che non mi sembra appartenere a quella categoria di persone che si nascondono dietro un dito.Qualcuno, almeno in questa prima fase, ha dato indicazioni di non intervenire, di non fare controlli, magari per dare tempo a tutti di digerire la novità mettersi in regola? Oppure:il ministero ha ricevuto dalle forze dell’ordine un documento in cui si dice che non esistono uomini e mezzi sufficienti per eseguire i controlli, o ancora che il personale non è adeguatamente preparato? O chissà cos’altro ancora…..???

  16. Non sono un laureato in legge, ma quando è stata estesa la competenza di far rispettare le norme del Codice della strada alle Guardie forestali si è intervenuti con una legge. Quindi a mio avviso la Guardia di finanza ha un compito aggiuntivo: controllare il rispetto dei costi della sicurezza. Se si incazzano per il nuovo compito aggiuntivo meglio così, saranno più motivati a colpire i committenti che non li rispettano, e magari anche qualcuno di noi che fa il furbo come al solito. È così o no?

  17. FERMO RESTANDO, che si risolve. Adesso vorrei vedere la faccia di Longo, che sul suo sito aveva pure detto… forse ci siamo.

  18. Secondo me bisogna fare un attimo chiarezza sul fatto che l’art 83 riguarda i “costi minimi di sicurezza” e non la remunerazione adatta a chi svolge l’attività di trasporto con gli annessi e connessi problemi che sorgono percorrendo le strade d’Italia… per non parlare poi del rischio di impresa elevatissimo per chi investe ingenti somme di denaro per capitalizzare l’azienda con i beni strumentali necessari allo svolgimento dell’attività. Quindi, credo che noi trasportatori non dovremmo prendere in considerazione i costi minimi di sicurezza per calcolare le tariffe… perchè in quel calcolo non figura alcun compenso per l’imprenditore…oltre al fatto poi che ognuno conosce la qualità e la quantità di servizi che offre…

  19. Vede Francesco, per quanto ne so per esperienza personale, alla committenza non importa un fico secco (mi passi il termine) dei costi minimi in quanto “il mercato” offre “tariffe” inferiori. Considerato che questo blog è frequentato da professionisti del settore, mi piacerebbe sapere se qualcuno abbia mai ricevuto proposte di adeguamento ai costi minimi o tariffe superiori da parte dei propri committenti (quelli che avrebbero di che preoccuparsi per le sanzioni). Ho sempre letto notizie che tali adeguamenti sono stati temporaneamente ottenuti attraverso azioni giudiziarie. Dico temporaneamente perchè i vari processi di appello non sono ancora conclusi o iniziati e quindi vi è la possibilità che le sentenze favorevoli ottenute possano essere clamorosamente ribaltate. Nell’ultima elaborazione dei costi minimi vi sono poi delle novità rilevanti: dalla definizione di tratta al calcolo dei costi del personale. Come dice bene Andrea, i giaguari e i loro amici stanno lavorando alacremente per affossare il tutto. E noi gli stiamo dando una mano.

  20. Ma che la committenza guardi i suoi interessi ignorando le problematiche dei suoi fornitori è più che normale… nessuno mai lke verrà a dire “ecco un aumento!!!” in alcun settore. La cosa che è anormale è che ci sono imprenditori che vanno ad abbattere il valore del proprio lavoro, a volte talmente pesantemente da arrivare sotto i costi minimi. Ed ecco quindi l’esigenza nata all’epoca di avere dei costi minimi di sicurezza per garantire sicurezza in strada, mica per arricchire i trasportatori??!!?? Ma siamo già in estremis. Il salumiere che compra il prosciutto a 10 euro al chilo non lo venderà mai a 5 euro… Noi invece si!!!. Il mercato sbagliato lo abbiamo creato noi… O meglio lo ha creato colui che va avanti abusivamente non a scopo di un lucro maggiore, soltanto perchè non è in grado di mantenere un cliente con la qualità e la professionalità bensì con gli sconti… NON PENSATE ALLA TARIFFA MINIMAAAA… PENSATE OLTREEEE… PENSATE A QUELLO CHE VALE IL NOSTRO SUDORE!!! Tutti si fanno rispettare, noi non ci riusciamo perchè c’è sempre qualcuno che trama alle spalle di un altro!!!

  21. Quindi secondo le sue convinzioni i costi minimi di sicurezza sono stati inventati per difenderci dai nostri colleghi e non dallo strapotere della committenza. Allora mi spieghi che senso ha avuto prevedere sanzioni alla committenza. Sarebbe bastato punire i trasportatori. Quanto all’esempio del salumiere, detto così potrebbe anche suonare corretto. In realtà il salumiere che volesse vendere il prosciutto a 10 euro ma il mercato non fosse in grado di comprarlo, dovrebbe adattarsi al mercato e cioè acquistare un prosciutto di qualità più bassa che gli costerebbe di meno. Inoltre, se il negozio è troppo piccolo e non può contare sulla quantità di vendita rischia la chiusura. Conosciamo i danni provocati dagli ipermercati ai piccoli salumieri. Pensare oltre non comporta solo focalizzare il nostro impegno sulle tariffe ma anche e soprattutto sulla razionalizzazione del traporto merci. Non ha senso che i monoveicolari siano lasciati al loro destino in barba alle più elementari regole economiche, finanziarie, commerciali. Non ha senso che i nostri camion abbiano un tasso elevatissimo di ritorni a vuoto. Non ha senso che un servizio di trasporto non sia regolato da un contratto scritto, tanto per fare qualche esempio elementare. L’art. 83 bis compare nel 2008. Siamo nel 2012 e gli effetti sperati non si vedono. Al contrario, la situazione peggiora. Prendiamone atto e imbocchiamo (anche) altre strade.

  22. Buongiorno, siamo alle solite, il signor Del Boca spera che sia un errore! Io invece dico e lo ribadisco con forza, che per i nostri parlamentari non esiste la crisi, perchè hanno rimandato tutto alla prossima legislatura, cioe’ mai. Cari colleghi e amici di sventura! pero’ anche noi ci mettiamo il nostro, perche’ non sappiamo e non vogliamo reagire a questi evidenti sopprusi e taglieggiamenti che i politici ci pongono, poi seguiti dalla finanza, caste varie, giornalisti e per finire la magistratura. Ma vi siete fatto i conti di quanto si rispiarma se si dimezzano i parlamentari e si ottimizzano le spese di gestione del baraccone politico (vedi il rimborso elettorale) e tutti i privilegi che hanno? Ebbene vedete se qualche buon giornalista li ha fatti e poi divulgato all’Italia e/o comunque
    qualche movimento politico, che si dichiara contro la politica. Ho saputo, tramite un quotidiano, che sta’ nascendo un altro movimento, che tra l’altro non ho capito bene se ne fa’ parte o e’ un fondatore anche Oscar Giannino, che fino a ieri reputavo molto bravo nel suo mestiere, in quanto diceva pane al pane e vino al vino. Comunque chiedavano oltre alla participazione personale anche ad un contributo a soldi, ovviamente per le spese!!! Ma se vi era un elenco con centinaia di nomi e la testata si vantava gia’ di avere tanti
    aderenti come imprenditori, professionisti, giornalisti ecc. protebbero pagare loro le spese visto che i benefici poi saranno solo per loro, perche’ nella storia della nostra Republica non vi e’ stato mai qualcuno, a tutti i livelli sia di istituzioni e di politica, che hanno dato realmente soldi al cittadini, o quanto meno ai bisognosi. La finisco qui, perche’ ci vorrebbero mesi per scrivere tutto, ma una cosa posso dire ancora!!!! COLLEGHI SIAMO UN ESERCITO REAGIAMO TUTTI UNITI E INSIEME NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE E TUTTI INSIEME PROTESTIAMO CON VIGORE PER NON PERDERE QUELLO CHE ABBIAMO CONQUISTATO !!!!!!! SALUTI.

  23. Rileggendo questo articolo , cercando alcune soluzioni ai nostri problemi ho trovato molte parole che ancora oggi sono utilizzate. Rimaniamo sconcertati noi del settore ad essere trattate come dei dementi.. che dire.

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