Sì ai 400 milioni per l’autotrasporto. Uggè: “Ma ci sarà una revisione della spesa”

Arrivano buona notizie per il mondo dell’autotrasporto dalla bozza del decreto legge sulla spending review: nel titolo quinto del provvedimento, relativo alla finalizzazione dei risparmi di spesa ed altre disposizioni di carattere finanziario, oltre a prevedere finanziamenti per 103 milioni di euro  per i libri di testo gratuiti, si conferma infatti che per il 2013 è autorizzata anche la spesa di 400 milioni di euro da destinarsi a misure di sostegno al settore dell’autotrasporto merci. Con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, le risorse sono ripartite per le esigenze del settore. ” Si tratta indubbiamente di un’ottima notizia, ma questo non significa che gli operatori del trasporto non debbano comunque a predisporsi a una ovvia e indispensabile revisione della spesa”, commenta Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto che lunedì 9 luglio, nella pagina di economia de “Il Giornale”, indicherà la strada da seguire (già chiaramente evidenziata nel Piano della logistica approvato dal Cipe), una strada che, sottolinea Paolo Uggè, dovrà “obbligatoriamente passare attraverso la riduzione degli interventi a pioggia e la penalizzazione per quelle le imprese che non rispettano le regole o che, in modo indecoroso, lasciano senza lavoro o in cassa integrazione autisti italiani per utilizzare personale straniero che costi meno. Solo così  le imprese serie e che investono saranno premiate, le regole saranno rispettate e lo Stato potrà risparmiare risorse”.

10 risposte a “Sì ai 400 milioni per l’autotrasporto. Uggè: “Ma ci sarà una revisione della spesa”

  1. Benissimo. Finalmente una buona notizia che ci fara’ tirare una boccata d’ossigeno. Bene l’idea di premiare le aziende virtuose. Mettiamola in pratica
    Che Unatras e le altre associazioni dimostrino di essere serie e facciano proposte in tal senso. Ne va della credibilita’ di tutta la categoria.
    Non possiamo piu’ tollerare che grosse aziende con centinaia di autisti sottoscrivano un contratto di lavoro onerossisimo per poi licenziare i dipendenti italiani e sfruttare operatori stranieri. Come non e’ piu’ tollerabile che aziende che non rispettano le regole abbiano diritto alle agevolazioni.
    Dimostriamo in questo momento di grave situazione economica di essere una categoria di operatori seri facendo proposte serie.

  2. Dopo le recenti indagini su AWS ma anche su SDA, DHL… sarebbe utile che “di concerto” i ministeri si attivassero direttamente per l’applicazione della sanzioni previste dalla l. 133/2008. I fondi ottenuti potrebbero essere legittimamente girati alle imprese virtuose.

  3. Una volta tanto voglio spezzare una lancia a favore delle associazioni. Premetto che sono un iscritto ad una di loro e quindi non sono esente da parzialità. Ho atteso fino ad oggi per vedere se qualcuno sottolineava la questione. Dunque siamo in una fase nella quale il Governo sta attuando tagli in tutte le direzioni. ALzi la mano onestamente chi poteva pensare che l’autotrasporto non sarebbe stato toccato. Ebbene così non è stato. In un momento di crisi il Governo (grazie) ha mantenuto i 400 milioni aggiuntivi. Esiste davvero qualcuno che pensi che queste risorse siano arrivate da sole? Se esiste credo che in qualche modo dovrebbe farsi un esame di coscienza. Indubbiamente qualcuno si è mosso, in modo silenzioso ed efficente (io credo anche di sapere chi) ma comunque il merito lo voglio estendere a tutte le organizzazioni rersponsabili, non certo a quella che per far vedere che esistono proclamano i fermi che poi revoca regolarmente. È grazie alle federazioni se in tempi come questi il settore, unico del mondo economico, abbia ottenuto uno stanziamento da non buttare via. Ma per molti di noi tutto è dovuto! tanti chiedono a cosa servano le federazioni; ecco la rispsota. Una volta tanto mi sarei aspettato dei commenti dai quali in modo evidente trasparisse la gratidudine.. Mi ero illuso. La nostra categoria non merita di essere tutelata, anche perchè per tutela molti pensano che compito del sindacato non sia quello di dare regole ed ottenere risultati, come questo appena ricevuto, ma la soluzione di ogni problemi che ognuno di noi ha e che molto spesso sono creati dal nostro modo di comportarsi. Io comunque lo voglio gridare con forza: GRAZIE!

  4. Grazie della bella notizia presidente Uggè. Concordo anche su una nuova ridistribuzione delle risoorse. Spero che quelle imprese che sfruttano i lavoratori che pagano 5 euro a consegna o all’ora, che mettono in cassa integrazione i lavoratori italiani e caricano sulle spalle di tutti il costo dell’operazione ma poi utilizzano personale in affitto o comunque provenbiente dall’estero siano escluse da questi benefici. Io sarei pronto a fare un fermo per questo che è un atto di giustizia. Ma i sindacati dei lavoratori non potrebbero proporre un accordo a tutela dei loro iscritti e delle imprese serie? perchè invece di chiedere sempre e solo rinnovi di contratti che poi non vengono rispettati non seguono la strada comune insieme alle associazioni serie. Scomemttiamo che qualche federazione non ci sta? forse proprio a causa di un presidente che si comporta proprio in questo modo.

  5. E grazie sì! Ci piacciono molto i 400 milioni in un Decreto-Legge che taglia tutto, sembrano quasi un miracolo… poi vediamo cosa succede all’Albo e all’83 bis e non sappiamo bene cosa pensare, di certo “le associazioni serie” di cui sopra non resteranno a guardare… ma un grazie ci sta tutto, anche per ciò che accadrà di buono in futuro, e accadrà senza dubbio.

  6. I trasportatori seri sanno cosa fanno e non fanno le associazioni ed il miglior ringraziamento è quello di iscriversi alla associazione che si ritiene abbia fatto meglio il suo lavoro. Smettiamo di fare di tutta l’erba un fascio, i trasportatori onesti si meritano questo ed altro, sono gli altri che si meritano solo controlli, controlli e stangate.

  7. Se c’è… certo, grazie! Ma se confermano gli aiuti vorrà dire che sanno quel che fanno… Altrimenti la legge 133 avrebbe subito recuperato sugli introiti e non ci avrebbero confermato gli aiuti. Ma così non è stato, continuano a chiedere ribassi, a tirare su tariffe sotto ai minimi di sicurezza, in barba alla 188-2008. Forti, le committenze, delle imperanti necessità di cassa e di scarsa istruzione dei trasportatori. A meno che, pur di lavorare e non chiudere, come il sottoscritto, si debba lavorare sotto i minimi di legge dei costi di sicurezza. E se si argomenta in modo logico, istruito e inopinabile ti guardano come un sindacalista appestato che vuole spremere la committenza, sui viaggi, per fare grassi incassi… Quindi ci danno l’aspirina per fare rimanere la febbre stabile e sotto controllo. Io farei a meno degli aiuti. Le tabelle sui minimi della sicurezza ci sono. Basta applicarli alla lettera, come fanno con il codice della strada i signori agenti preposti.

  8. Vedo oggi le elaborazioni dei costi minimi di giugno. Non si vede alcun dato sui costi del conducente inquadrato al 3° livello. Si passa dal 4° al 3° super. Qualcuno sa il perché?

  9. Ma quando smetteremo di considerare i costi della sicurezza come se
    fossero tariffe o prezzi da applicare? Quelli sono parametri di costi
    incomprimibili e non riferimenti obbligatori da applicare come prezzo al
    committente. Devono aiutare l’imprenditore nella trattativa sapendo e
    facendo sapere all’interlocutore del trasportatore che andando al di sotto
    di quei valori esistono rischi di sanzioni per entrambi (trasportatore e
    committente), oltre che possibili azioni di recupero delle differenze da
    parte questa volta dell’operatore del trasporto nei confronti del
    committente. Occorre evidenziare anche che ogni interessato (danneggiato)
    può richiedere il rispetto dei costi della sicurezza. Infatti è disposto che
    quando in costanza di un incidente stradale si verificano feriti gravi o
    decessi scattino i controlli per tutti i componenti della filiera del
    trasporto. Queste cose io le ho apprese leggendo le circolari che la mia
    associazione alla quale aderisco ha diffuso a commento delle normative.
    Deduco che chi pone domande simili non sia stato informato o, peggio
    ancora,non abbia voluto informarsi. Ma questo è una delle gravi lacune della
    nostra categoria.

  10. Gentilissimo Giovanni, si sta rivolgendo a me? Se si posso solo risponderle che sono ben conscia del fatto che i costi di sicurezza non siano tariffe. La mia domanda nasceva semmai dal dubbio che il livello di inquadramento utilizzato per calcolare il costo del personale, non fosse corretto. Se la retribuzione prevista per il quarto livello è inferiore a quella del terzo, i “parametri di costi incomprimibili” sono sbagliate e dunque oltremodo fuorvianti. Le pare possibile che il conducente di un 26 tonnellate sia inquadrato al 4° livello? Dobbiamo quindi fidarci ciecamente degli “elaboratori”? Quanto ai rischi direi che i committenti (i miei) se ne “sbattono altamente”anzi, altissimamente. Francamente, l’attesa di un grave incidente stradale per avviare i controlli di filiera, mi suona una presa in giro più che una forma di controllo vera e propria. Cosa significa che chi non fa incidenti e non rientra nei paramentri dei costi minimi sia in regola? E che dire poi della nuova interpretazione di tratta?

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