L’azienda che ha realizzato il Sistri chiede la cassa integrazione per tutti i dipendenti

Selex Service Management, controllata da Selex Elsag (Finmeccanica), società particolarmente conosciuta nel mondo dell’autotrasporto per aver realizzato il sistema Sistri e le famose black box, ha deciso di richiedere una procedura di cassa integrazione ordinaria a causa proprio del rinvio al 30 giugno 2013 dell’entrata in operatività del sistema integrato per la sicurezza e la tracciabilità dei rifiuti) attuato dal recente Decreto legge sviluppo. La Cassa integrazione interesserà la totalità del personale inizialmente per 13 settimane, mentre il futuro dipenderà dalle decisioni del ministero dell’Ambiente, a cui il decreto assegna la responsabilità di definire la nuova data di avvio del sistema elettronico che interessa l’intera filiera dei rifiuti speciali, informatizzando le procedure delle imprese e assicurando, almeno nelle intenzioni, maggiore trasparenza e prevenzione dell’illegalità. In un comunicato i responsabili di Selex Service Management, concessionaria del servizio,  affermano di aver”sostenuto in questi anni investimenti per circa 260 milioni di euro, per realizzare quanto previsto dal contratto in essere stipulato con il ministero dell’Ambiente a fine 2009, per un valore complessivo di 336 milioni di euro. Questo ulteriore rinvio, insieme ai ritardi nei pagamenti già accumulati”, si legge sempre nel comunicato, “rischia di pregiudicare le iniziative di rilancio da tempo avviate da Selex Service Management”.

3 risposte a “L’azienda che ha realizzato il Sistri chiede la cassa integrazione per tutti i dipendenti

  1. Ancora una volta saranno gli autotrasportatori a pagare i danni altrui. Prima, sostenendo inutilmente tutte le spese legate al Sistri, e ora, in qualità di contribuenti, permettendo che aziende come la Selex possano usufruire di ammortizzatori sociali!!! W l’Italia…

  2. E’ vergognoso sapere che per realizzare”un aborto mal riuscito” (definizione fatta da esperti del settore) si siano spesi tanti soldi e messo a repentaglio il futuro di tante famiglie. Se poi si aggiungono le centinaia di milioni di euro che le aziende hanno dovuto sborsare per l’acquisto delle varie chiavette, scatole nere, sim etc c’e’ da invocare per i responsabili la fustigazione in pubblica piazza. Se volevamo un esempio di eccellenza come spreco di danaro pubblico ci sono riusciti. E i titolari dell’azienda incaricata della realizzazione del Sistri non pensino di intimorire la fermezza con cui tantissimi si sono impegnati per sospendere un sistema non funzionante mettendo sulla strada i dipendenti. Chi ha sbagliato paghi!

  3. Già! Chi ha sbagliato? Chi ha seguito la legge e le imposizioni… o chi ha deliberato che si operasse con tale azienda, in tale sistema e con conoscenze che rasentano l’asilo nido?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *