“Presidente Monti, sul Sistri un ministro del suo Governo non ha capito niente”

Diciassette osservazioni  per raccontare altrettanti punti critici del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. E, allo stesso tempo, 17 validissimi motivi per spiegare perché il sistema, da oltre due anni incapace di funzionare ma ugualmente fatto pagare agli autotrasportatori, non può e non deve entrare in vigore il 30 giugno prossimo, come invece vorrebbe il ministero dell’Ambiente. Diciassette osservazioni che Conftrasporto e Confcommercio hanno riassunto, in modo chiaro e inequivocabile, in una lettera aperta al presidente del Consiglio Mario Monti pubblicata sull’edizione de Il Giornale.  Un documento, sottolinea Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo,  in una lettera inviata alla redazione di Stradafacendo, che impedirà a chiunque, un domani, di poter dire: “io non sapevo. E questo vale anche per la magistratura”.  Ma anche un documento che si chiude con una considerazione alla quale il professor Mario Monti probabilmente faticherà non poco a opporre validi argomenti: “Egregio presidente del Consiglio, mentre il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio  e del Mare chiedeva l’entrata in vigore del Sistri, il ministro per lo Sviluppo economico e la Ricerca ne domandava, a gran voce, il rinvio al 31 dicembre 2013, in modo da poter effettuare un profondo  riesame per migliorare il sistema. A lei ogni considerazione”.  Insomma: uno dei due ministri non ha capito un’accidenti di niente.

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