Sistri, scontro tra Ministeri: quello dell’Ambiente lo vuole dal 30 giugno

Da una parte il Ministero dell’Ambiente. Dall’altra i Ministeri dello Sviluppo economico e della Ricerca. In mezzo, sballottati tra notizie contrastanti, gli autotrasportatori. L’oggetto del contendere è il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che già prima di partire ha creato una montagna di problemi a chi dovrebbe usarlo. Un sistema che sta generando un vero e proprio braccio di ferro tra Ministeri: con quello dell’Ambiente che vuole l’entrata in vigore il 30 giugno 2012 e quelli di Sviluppo economico e Ricerca che chiedono un rinvio al 31 dicembre 2013, oltre a un profondo riesame per migliorare un sistema che fa acqua da tutte le parti. 

La questione verrà risolta nei prossimi giorni, tanto che il preannunciato decreto legge su incentivi, crescita e sviluppo, in approvazione venerdì dal Consiglio dei Ministri, è stato rinviato alla prossima riunione. Intanto, su richiesta delle associazioni di categoria e dopo cinque mesi, venerdì è tornato a riunirsi il Comitato di vigilanza e monitoraggio del Sistri. Nel corso dell’incontro sono state illustrate alcune modifiche alla normativa, contenute in uno schema di decreto del ministro dell’Ambiente di prossima emanazione. Modifiche che recepiscono – in particolare per quanto riguarda il trasporto – alcune richieste delle associazioni sulla micro-raccolta, sulla possibilità di compilare a mano la scheda movimentazione Sistri in molti casi (come  furto, perdita o danneggiamento delle Usb, mancanza di copertura internet), la possibilità di indicare le quantità dei rifiuti in metri cubi, anziché in chilogrammi, l’ipotesi che il gestore principale dei trasporti intermodali o transfrontalieri inserisca tutti i dati richiesti dal Sistri. Niente di nuovo, invece, sulla questione stranieri. Per questo motivo, nel corso dell’incontro Conftrasporto ha fatto mettere a verbale la richiesta di equiparare i vettori stranieri a quelli italiani quanto ad adempimenti e procedure Sistri. Ma quando entrerà in vigore il sistema? Non il 30 giugno 2012, chiedono gli autotrasportatori, ma anche produttori, gestori degli impianti e intermediari, anche perché il sistema così com’è non può funzionare. Ora, resta da vedere chi vincerà il braccio di ferro tra i Ministeri.

3 risposte a “Sistri, scontro tra Ministeri: quello dell’Ambiente lo vuole dal 30 giugno

  1. Forza ministro Passera, non permetta di mettere in ginocchio migliaia di aziende già provate duramente dalla congiuntura economica costringendole ad applicare quello che tutti definiscono inapplicabile e non funzionante.In caso contrario le aziende del settore sapranno rispondere con proteste eclatanti e sicuramente verranno seguite da tutte le centinaia di migliaia di aziende della filiera che come le nostre sono colpite dal Sistri.

  2. Non si può assolutamente utilizzare il SISTRI. Nessun produttore è in grado di farlo funzionare. Noi trasportatori non possiamo sostituirci a loro e soprattutto le discariche e gli impianti di recupero finale dei rifiuti non accettano gli stessi con le procedure informatiche. Se poi le norme sono ancora oggetto di modifiche, se va fatto un nuovo manuale di utilizzo (quelli vecchi li hanno anche tolti dal sito) e se occorre fare informazione e formazione, come si fa a partire il 30 giugno 2012? Ma per legge non si doveva rivedere tutto il sistema e semplificarlo ? Speriamo che vinca Passera…

  3. Un'”affaire” tutto italiano: fa bene il ministro Passera a rinviare il tutto. Le lobby ancora una volta alzano la cresta. Caro signor Clini, Lei era a stretto contatto con la signora Prestigiacomo, la musica non cambia. Sapete benissimo che il sistema non funziona, ma dovete giustificarVi di tutti i soldi che avete fatto girare e che non si sa dove siano finiti. E non è finita: chiedete a tutti i trasportatori quante batterie dei camion hanno sostituito nel frattempo, poiché le black – box le stanno distruggendo… Invito tutti i trasportatori a fare un conticino approssimativo.

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