Ressa di benzinai, in Italia la rete più capillare d’Europa. Ma con pochi guadagni

Quando la spia della riserva si accende si può stare tranquilli. Certo, i prezzi (clicca qui per vedere le quotazioni compagnia per compagnia) non sono economici, ma il rischio di non trovare un benzinaio vicino è molto basso. L’Italia, infatti, è il Paese europeo con la rete di distribuzione di carburanti più capillare di tutta Europa: il numero di stazioni presenti (22.900) è di gran lunga superiore a Regno Unito (8.921), Spagna (9.226), Francia (12.522) e Germania (14.785).  I dati emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio Autopromotec. 

Come emerge dallo studio, la rete italiana soffre di un grado di sviluppo tecnologico e di servizio ancora insufficiente che la rende meno redditizia. In media in Europa la redditività complessiva del punto vendita è determinata dal 70-80 per cento dalla vendita dei prodotti definiti “non oil” (servizi, prodotti e prestazioni) e per il 20-30 per cento dai prodotti oil, cioè dai carburanti. In Italia, invece, il modesto peso del non oil sulla redditività fa sì che l’economicità del punto vendita sia determinata principalmente dalle vendite dei carburanti, con le ovvie e note negative conseguenze sul livello dei prezzi. Rispetto alla media europea, infatti, è ancora troppo scarsa la diffusione delle attività collaterali alla vendita dei carburanti che è presente solo nel 15 per cento della rete distributiva. Inoltre, è ancora parziale la diffusione del self service (il cosiddetto post-pay nel 33 per cento dei punti vendita). La conseguenza di ciò è che l’erogato medio italiano di un punto vendita è pari a meno della metà di quello della Francia e a quasi la metà di quello della Germania.

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