“Le scatole nere del Sistri? Valgono 35 euro, ma il ministero le paga 500”

“Le black-box, le scatole nere che Selex Service management, società del gruppo Finmeccanica, aveva scelto di utilizzare per il Sistri (il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti  per i quali migliaia di imprese di autotrasporto hanno pagato oltre 70 milioni di euro senza che il servizio sia mai entrato in funzione) altro non sono che dei normali transponder che indicano la posizione e la percorrenza di un mezzo. 

Sono prodotte dalla Viacom, una società che, come pubblicizza il suo sito, affitta normalmente il dispositivo alle pubbliche amministrazioni o ai privati per 35 euro l’anno. Ebbene, nel contratto siglato per il progetto Sistri, il ministero le paga 500 euro”. A svelare l’ennesimo capitolo dello scandalo Sistri è il quotidiano La Repubblica (clicca qui) che in un’inchiesta svela tutti i retroscena di uno scandalo che da mesi migliaia di autotrasportatori italiani vanno denunciando.

8 risposte a ““Le scatole nere del Sistri? Valgono 35 euro, ma il ministero le paga 500”

  1. Metteteli tutti in galera!!!! Questa è gente che mangia sulla pelle dei poveri disgraziati che sgobbano dalla mattina a sera rischiando pure la pelle sulle strade….

  2. È una storia vecchia, tutti sapevano, le inchieste sono in corso da tempo e le associazioni hanno gridato allo scandalo da subito. C’è da chiedersi: perchè solo ora stanno alzando il polverone? Perchè le denunce degli addetti ai lavori (non solo quelle relative al sistri) autotrasportatori in primis, vengono sempre snobbate?

  3. Sicuramente c’è un disegno che noi non conosciamo. Voglio però puntualizzare, visto che siamo sempre pronti a criticare giustamente il lavoro delle associazioni, che sul caso Sistri, se quanto si legge su Repubblica risponde alla realtà, qualche presidente di confederazione che ama fare la maestrina della legalità giocava a fare la furbina, chi ha fatto un gran lavoro di sensibilizzazione e di opposizione è stata la Conftrasporto. Altre si sono accodate ma con grande prudenza, anche perchè forse qualcuno avrebbe agito come una specie di collettore delle informazioni. Dunque merito a chi si è dato da fare.

  4. Beh, dovete ammettere che Stradafacendo è stato il primo organo d’informazione a dire che il caso Sistri puzzava di bruciato lontano un chilometro!!! Andate a rileggere le prime notizie di due anni fa dal blog…

  5. Finalmente le verita’ vengono a galla. Ora e’ importante che chi ha sbaliato paghi e che le imprese di trasporto dei rifiuti vengano risarcite…

  6. E pensare che l’allora Ministro Prestigiamoco aveva velatamente dichiarato che i trasportatori che non volevano il Sistri non desideravano essere controllati perché collusi.
    Che imbarazzo, sig.a Prestigiacomo, ora si penserà che i collusi non erano i trasportatori che protestavano, ma chi ha organizzato il sistema.
    Confermo quanto detto da Luigi e Lanfranco, chi si batteva era Conftrasporto, e sono sicuro ancora si batterà: una proposta per il presidente Uggè e per i nuovi Ministri Clini (Ambiente) e Passera (Trasporti): una class action e una richiesta danni verso i responsabili, dal precedente Ministro fino a FinMeccanica, è possibile da parte dei trasportatori, danneggiati economicamente, e da parte dello Stato, danneggiato economicamente, ecologicamente, e anche nell’immagine ?
    Sarebbe davvero un passo verso una nuova Italia.

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