Un Viaggio in Cina per Fiat, Marchionne: “Stavolta facciamo sul serio”

Si chiama Fiat Viaggio il nuovo modello creato espressamente per il mercato cinese da Fiat Chrysler. Presentato al Salone dell’auto di Pechino, Viaggio punta a conquistare quote sul mercato automobilistico più vitale del mondo. “Torniamo in Cina dopo due false partenza”, ha detto il numero uno di Fiat Chrysler Sergio Marchionne, “ma stavolta facciamo sul serio. Ci ho lavorato otto anni”. La produzione di Fiat Viaggio, riferisce AgiChina24, inizierà dal prossimo giugno negli stabilimenti di Changsha, nella provincia dello Hunan, realizzati insieme al nuovo partner cinese Gac (Guangzhou Automobile Company) e i primi modelli saranno consegnati entro la fine del 2012. 

Il nome cinese della vettura, “Fei Xiang”, evoca il concetto del volo: l’auto, una berlina a cinque posti e quattro porte basata sull’architettura CUSW (Compact US Wide), a sua volta derivata dal modello sviluppato originariamente per l’Alfa Romeo Giulietta, dotata di sofisticati motori turbo (1,4L T-Jet 120 CV e 150 CV) che garantiscono prestazioni di solito riservati a cilindrate maggiori, è stata disegnata dal Centro stile della casa torinese. Oltre alla nuova Fiat Viaggio, la joint venture tra Fiat Chrysler e Gac porta sul mercato cinese anche il crossover Fiat Freemont – presentato in Cina nel gennaio scorso – e la Fiat 500, nelle versioni Fiat 500C e – soprattutto – Fiat 500 by Gucci, presentata da Lapo Elkann giovedì scorso. “Fiat 500 punta a un piccolo segmento”, spiega Olivier Francois, direttore marketing communication Fiat, “e a definire la nostra immagine in Cina. La Fiat 500 by Gucci è importante per questo mercato, perché sicuramente l’obiettivo è quello vendere automobili, ma anche di posizionare correttamente il brand”. Fiat Chrysler arriva in Cina in un momento in cui il Dragone mostra qualche segno di stanchezza: nel primo trimestre 2012 il mercato automobilistico cinese è cresciuto solo del 4 per cento, alcuni incentivi del governo sono stati sospesi, e più in generale l’economia è cresciuta dell’8,1 per cento, ai ritmi più lenti degli ultimi tre anni. La casa automobilistica è presente anche con Jeep, finora il brand più popolare. “In questo momento potrei dirmi preoccupato per ogni mercato”, dice Mike Manley, Ceo di Jeep, “ma penso che la Cina sia il Paese giusto per il brand Fiat Chrysler. Anche se quest’anno il mercato cinese crescerà solo del 5 per cento, anche se l’industria è piatta, noi deteniamo una quota limitata, e possiamo solamente crescere. Da un punto di vista demografico adesso possiamo soddisfare una larga fascia di consumatori, che vanno dai più giovani con i modelli Fiat fino ai più maturi e facoltosi, con Cherokee”.

3 risposte a “Un Viaggio in Cina per Fiat, Marchionne: “Stavolta facciamo sul serio”

  1. E bravo Marchionne, in Italia si minaccia di chiudere le fabbriche e magari licenziate persone, poi andate in Cina a fare faville!. Dobbiamo ancora ringraziare ancora il signor Monti e i suoi tecnici che sanno fare una sola cosa…….. tasse tasse tasse tasse, ma voi di abbassarvi i vostri stipendi non se ne parla èh!.

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